Re: [Hackmeeting] [Hackmeeting?] autodifesa digitale per rag…

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Auteur: arnihacker
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À: HackMeeting, Agnese
Sujet: Re: [Hackmeeting] [Hackmeeting?] autodifesa digitale per ragazzi
Secondo me stiamo cadendo, grazie anche al covid, in un periodo in cui l"algoritmo ha annullato anche "l eccezione", che comunque spettava all" imperatore e non certo a uno stato democratico,
quindi prepariamoci al peggio tipo marketing colanzioncine da bios a bias e alla nascita delle streghe sterotipate che ti offrono la "merdina" delle contadine solo un pò biodinamica ma sempre fedele
alla cntessa (pietrengeli):
https://mariapilot.noblogs.org/files/2021/04/Elettrolibri-ita-Luther-Blisset-Lasciate-che-i-bimbi.-La-pedofilia-come-pretesto-per-la-caccia-alle-streghe.pdf

da quanto emerge dagli ultimi studi, elenco:

prima dell informatica:
Nella Metafisica dei Costumi, del filoso Kant, nella parte sulla Dottrina delle Virtù,
c'è un concetto che si può sintetizzare così: il politico morale cerca almeno
di conformare la sua azione all'etica. Il falso morale adotta l'etica a ciò che gli conviene. Era il 1797...oggi, anche.
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"vizi privati pubbliche virtù"
La teoria della Mano Invisibile

Mandeville sembra anticipare di quasi 50 anni quella che sarà poi definita la “La teoria della Mano Invisibile” di Adam Smith. In economia, questa teoria, rappresentata dalla metafora della mano, afferma che la ricerca egoistica, possibile grazie al libero mercato, garantisce una distribuzione della ricchezza. In breve, secondo questa teoria, l’egoismo del singolo garantirebbe una ricchezza generale, generando pubbliche virtù da vizi privati.
https://www.ilsuperuovo.it/quando-le-api-vanno-controcorrente/

con l informatica
l eccezione che conferma la regola scompare con la nascita dell"algoritmo:

La sfida è dunque di continuare a esserlo rimanendo sé stesso, senza perdere il senso ultimo della dignità dell’uomo quale portatore di valori non riproducibili dall’automazione delle macchine. È a questo aspetto che facevano appello i gladiatori morituri rivolgendosi alla clemenza dell’imperatore, ed è in esso che ritroviamo uno slancio capace di contrastare persino il volere divino, come ancora Schmitt racconta nella descrizione di un drammatico momento del Giudizio universale (scena che egli riprende dallo scrittore francese Ernest Hello): “Una volta che il Giudice del mondo ha emesso la propria sentenza, un dannato, carico di delitti, se ne starà fermo e, fra l’orrore dell’universo, dirà al giudice: ‘J’en appelle’. A queste parole si spengono le stelle. Ma nell’idea del Giudizio universale è implicito che le sue sentenze siano assolutamente definitive, ‘effroyablement sans appel’. ‘A chi ti appelli, contro il mio giudizio?’, gli chiede Gesù Cristo, il Giudice; in un tremendo silenzio il dannato risponde: ‘J’en appelle de ta justice à ta gloire’”. Ecco che l’intervento umano riesce a spingere all’estremo la giustizia divina, attraverso l’introduzione della possibilità di un appello alla sentenza. È chiaro che una dialettica di questo tipo non sarebbe possibile di fronte ai freddi calcoli di un algoritmo, incapaci per definizione di ogni eccezione alla regola e quindi di clemenza.
https://open.luiss.it/2020/03/02/il-ruolo-delluomo-nellera-digitale-guida-filosofica-alla-conservazione-umana/



https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/l-uomo-come-fine


solo il 19% delle donne e il 25% degli uomini italiani possiede competenze digitali superiori a quelle di base, contro il 31 e 36% della media Ue.

Gli uomini possiedono maggiori competenze in ogni settore, ma surclassano le donne soprattutto nelle
problem-solving skills e nelle software skills, mentre il gap è inferiore nelle abilità comunicative e di informazione.
Se l’uso di internet non riscontra enormi differenze di genere, almeno tra giovani con titoli di studio medio-alti,
le abilità tecnologiche e quindi l’uso che si fa degli strumenti tecnici sono maggiormente segregate.

Analizzando tutte queste differenze da un punto di vista intersezionale, risulta che le donne anziane con bassi livelli
di istruzione rappresentano la categoria sociale meno digitalizzata. Sono infatti il gruppo che ha usato meno
un computer nel 2019: il 94% non ne ha mai utilizzato uno e solo l’1,7% lo ha usato ogni giorno.
https://www.ingenere.it/articoli/quando-diciamo-gender-digital-divide

pag 417
Da questo punto di vista, l’espressione indicherebbe l’idea che la realtà non sia
altro che mera illusione. Si tratterebbe, cioè, della riproposizione, in chiave cibernetica,
del racconto di Zhuang‒zi:
Una volta Zhuang‒zi sognò di essere una farfalla svolazzante e soddisfatta della sua
sorte e ignara di essere Zhuang‒zi. Bruscamente si risvegliò e si accorse con
stupore di essere Zhuang‒zi. Non seppe più allora se era Zhuang‒zi che sognava di
essere una farfalla o una farfalla che sognava di essere Zhuang‒zi. Tra lui e la
farfalla vi era una differenza. Questo è ciò che chiamiamo la metamorfosi degli
esseri.40

Il fatto che il sogno di Zhuang‒zi venga per lo più interpretato in chiave
schopenhaueriana dimostra quanto sia consolidata in occidente la tradizione
cartesiana. Ma, in realtà, la tradizione cartesiana stessa, non è che un risultato della
superstitio occidentale, e cioè del suo carattere sentimentale, pro‒iettivo,
immaginifico, epistemologico, che fonda sulla certezza apodittica dell’ego il progetto
cibernetico di dominio del mondo. Per questa via, la metafisica occidentale non può
che cogliere il paradosso taoista della farfalla come una negazione della realtà, pur di
non rinunciare al fundamentum inconcussum dell’ego.
http://www.fedoa.unina.it/9802/1/Diego%20Rossi%20-%20Metafisica%20del%20Cyberspace%20-.pdf

Erin Young, ricercatrice post-dottorato nel progetto ‘Women in Data Science and AI’ dell’Istituto
Alan Turing durante un’audizione a tema “Un’economia inclusiva per le donne nella trasformazione verde e digitale”,
Che l’ambiente digitale sia ricco di stereotipi di genere lo dice la tecnologia stessa,
che non è “neutrale” come si può pensare ma è plasmata da chi lavora ai suoi algoritmi.
Dati o pregiudizi di genere – i cosiddetti gender bias –
https://www.eunews.it/2021/10/27/donne-e-digitale-quando-la-tecnologia-accentua-il-divario-di-genere/16133
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> Il 07/02/2022 15:54 Agnese <agnese@???> ha scritto:
>
>
> Ciao Daniele,
>
> premesso quello che scrive Ignifugo, cioè che in quel pad c'erano
> desiderata per l'hackmeeting scorso, se ti interessa saperne di più
> sull'argomento puoi dare un'occhiata anche al nostro sito
> https://circex.org.