MERCOLEDÌ 9 FEBBRAIO
DALLE 9 ALLE 13, PIAZZALE ALDO MORO, ROMA
PROGRAMMA DEL PRESIDIO CULTURALE:
https://coordinamenta.noblogs.org/post/2022/02/07/cultura-sospesa-mercoledi-9-febbraio/#more-19698
Oggi alla cultura, al sapere, alle persone che manifestano un libero pensiero è negata la possibilità di esistere, in quanto non si può più dubitare: chi esprime un pensiero critico viene prima espulso dal mondo del lavoro e poi dalla società.
Siamo vite sospese.
L’attacco al lavoro è iniziato con il personale sanitario per poi continuare con la scuola: docenti ed ATA privi di vaccino, dopo mesi di tamponi invasivi e pagati in proprio, sono stati espulsi e privati dallo stipendio. Una misura draconiana mai applicata nell’Italia repubblicana, che ora si estende anche all’università.
Oltre al diritto al lavoro, viene negata anche la continuità didattica, elemento basilare per l1 insegnamento/apprendimento. Un ulteriore colpo ad una scuola pubblica già agonizzante dopo decenni di tagli e di limitazioni (classi pollaio con 28/34 alunni, aziendalizzazione, precariato, ecc.). Agli studenti universitari non vaccinati è negato l’accesso agli atenei e nelle scuole gli alunni senza lasciapassare sono segregati a casa in DaD: la discriminazione di Stato cancella anche il diritto allo studio.
Negli ultimi due anni, per affrontare il Covid, in Italia i governi hanno introdotto lo stato d’emergenza con misure (in primis il green pass) che hanno perso con il tempo qualsiasi giustificazione sanitaria per svelare invece il loro carattere autoritario, discriminatorio, politico, di controllo e di istigazione all’odio sociale. In questo contesto, un trattamento particolarmente odioso è però stato riservato al mondo della cultura.
Già da marzo 2020 le scuole e le università furono le prime ad essere chiuse (mentre rimanevano aperti luoghi ben più ”a rischio”) e furono le ultime ad essere riaperte; le biblioteche sono state riaperte dopo oltre un anno ma solo per chi ha il SGP. Musei, teatri e cinema hanno subito sorti analoghe.
Evidentemente questo attacco mirato e privo di fondamento scientifico dimostra che tutte le forme e i luoghi della cultura non sono considerati beni di prima necessità, bensì pericolosi perché possono stimolare il pensiero critico e il dubbio, mettendo così in discussione la narrazione ufficiale.
La deformazione della realtà operata dai media attraverso la censura e la persecuzione di informazioni e posizioni scientifiche non allineate, ha consentito al potere di gestire la crisi puntando solo sul “vaccino” come unica soluzione, negando le cure alternative già esistenti da marzo 2020. La “strategia vaccinista” si sta dimostrando però inefficace nel prevenire contagi e malattia e produce peraltro effetti awersi anche letali che vengono sottaciuti; non ha quindi tutelato la salute pubblica ma è servita unicamente a favorire gli enormi profitti delle case farmaceutiche.
L’Italia è diventata una repubblica non più fondata sul lavoro ma sulla vaccinazione.
Nella nuova “democrazia autoritaria” a ciascuno è consentito di farsi oppressore dell’altro; quando il dubbio metodico, che è alla base della nostra esistenza, viene represso, avanza il sonno della ragione.
Comitato “Cultura sospesa”