Buongionro,
"Maria Chiara Pievatolo via Aisa.circuli" <aisa.circuli@???>
writes:
[...]
> Se trattiamo la ricerca come un lavoro subordinato finalizzato alla
> consegna di prodotti la cui qualità dipende dalla collocazione
> editoriale la "frode" è inevitabile - e anzi, se si fosse coerenti, non
> meriterebbe neppure di essere chiamata tale.
interessantissima posizione... ma "noi" non siamo coerenti.
> La valutazione sulla base della collocazione del prodotto e del
> punteggio citazionale è infatti ispirata dalla sfiducia nell'ethos
> delle comunità scientifiche. Non è gran che coerente sputare
> sull'etica ma richiamarla in servizio quando fa comodo.
direi che purtroppo è anche peggio di così, perché ho l'impressione che
la /spocchia/ con la quale certi ambienti scientifici (e tecnocratici)
trattano le questioni filosofiche, quindi /anche/ l'etica, sia la
sostanziale causa della crisi nella quale stiamo vivendo
[...]
> Di questi temi nei convegni dell'Aisa si è discusso molto. Bella l'idea
> di chiamare la scienza aperta "scienza libera": aiuterebbe a superare la
> logica dell'adempimento
> (https://btfp.sp.unipi.it/it/2020/09/scienza-aperta-solo-una-questione-di-adempimenti/)
sì, analogamente a come Damiano Verzulli ha scritto [1] per il software:
--8<---------------cut here---------------start------------->8---
L'espressione "Codice Aperto", o "Codice a Sorgente Aperto",
traduzione dell'inglese "Open Source Software" è stata introdotta molto
piu' tardi (1998; coniata da Eric Raymond [5]), per motivi che
(semplificando) potremmo definire "di mercato" (e, in questo senso,
parzialmente contrapposti ai valori basilari sui quali Stallman aveva
fondato il suo "Free Software").
--8<---------------cut here---------------end--------------->8---
mi verrebbe da dire che "scienza aperta" (semplificando) privilegia gli
aspetti di mercato della ricerca, quindi anche amministrativi, a tal
punto da /alienare/ non solo le persone coinvolte ma addirittura interi
campi di ricerca e l'intera accademia /amministrata/, piegandoli a
/secondi fini/, mentre "scienza libera" (opportunamente definita, ma è
facile [2]) privilegia l'/autonomia/ (l'emancipazione?) delle persone e
delle istituzioni di ricerca rispetto ad /altri/, non escludendo /MAI/
la possibilità di costituzione di un mercato /SECONDARIO/ attorno alla
ricerca scientifica.
per dirla con Bruce Perens [3], non è con "scienza aperta" che si
risolvono i problemi: "It's Time to Talk About Free Science Again" :-D
[...]
Saluti, 380°
[1]
https://lists.autistici.org/message/20211210.214940.af9443d4.en.html
[2] basterebbe copiare cum granu salis
[3]
https://lists.debian.org/debian-devel/1999/02/msg01641.html
--
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)
«Noi, incompetenti come siamo,
non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»
Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
but very few check the facts. Ask me about <
https://stallmansupport.org>.