Buongiorno,
chiedo scusa se rispondo solo ora,
Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievatolo@???> writes:
> On 21/10/21 11:54, 380° via Aisa.circuli wrote:
[...]
>> non sono riuscito a trovare negli articoli pubblicati
>> qualcuno che parli dell'importanza dell'utilizzo del software libero
>> nella ricerca scientifica: mi sono perso qualcosa?
>>
>> Nel caso: possiamo parlarne qui di questo ordine di problemi, anche
>> entrando un po' nel tecnico, oppure non è il caso?
>
> Non se ne parla nei testi pubblicati sul sito AISA perché è questione
> sottostante che diamo per scontata - e forse facciamo male
Magari si potesse dare per scontata la questione software in campo
scientifico (e in generale!), ma la mia piccolissima esperienza
indiretta [1] mi dice che non è il caso.
Strategicamente e metodologicamente il software dovrebbe essere sempre
considerato come "dato" (code as data) e /quindi/ inquadrato nel
discorso "Open Data" (che per il software ha altre sigle), con tutto
quello che ne consegue in merito alla replicabilità, (extended)
peer-review, ecc.
Insomma per me una pubblicazione scientifica al giorno d'oggi /dovrebbe/
essere sempre accompagnata dal sorgente utilizzato per generare i
"deliverables", quindi oltre ai dati anche il codice (anche fosse solo
un elenco di pacchetti usati per trasformare il LaTeX in PDF, col
relativo codice LaTeX)
> https://www.roars.it/online/teledidattica-proprietaria-e-privata-o-libera-e-pubblica/
>
> https://www.robertocaso.it/2021/07/08/universita-delle-piattaforme-il-business-dei-dati-personali-e-la-fine-dellautonomia/
I problemi della privacy e del controllo privato della diffusione della
conoscenza sono di primaria importanza ma non dovrebbero "assorbire" in
via (quasi) esclusiva tutte le risorse, perché anche il controllo del
software (inclusa l'intera catena di dipendenze) ha notevoli ricadute
sulla prassi scientifica.
Con questo non voglio assolutamente dire che di questo discorso se ne
debba occupare AISA, "mica posso fare tutto io" diceva un mio vecchio
amico :-D... è già molto avere uno spazio di discussione pubblica come
questo!
> Quando possiamo tentiamo di orientare ed orientarci verso soluzioni
> libere, ma certamente dovremmo parlarne di più.
>
> Ogni segnalazione (a partire da quella di Enrico Nardelli appena
> arrivata) e ogni proposta di contributo è dunque più che benvenuta.
Perfetto, allora (senza esagerare) quando mi capiterà mi permetterò di
segnalare qui anche questi argomenti, sperando di suscitare anche un
(minimo e mediato dal mezzo) dibattito.
In merito a eventuali contributi... non prometto niente ma se posso lo
farò volentieri.
Grazie! 380°
[1] non lavoro in università o nella ricerca ma conosco persone che
hanno vi lavorato
--
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)
«Noi, incompetenti come siamo,
non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»
Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
but very few check the facts. Ask me about <
https://stallmansupport.org>.