[Pacifistat] Fwd: VENERDÌ SI PIANTANO ALBERI, MISSILI TUTTI …

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Autor: Michele Riccio
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To: Michele Riccio
Betreff: [Pacifistat] Fwd: VENERDÌ SI PIANTANO ALBERI, MISSILI TUTTI GLI ALTRI GIORNI
Ciao a tutti

Vi giro il volantino dei giovani internazionalisti, su temi di estrema attualità e nello stesso tempo fondamentali per il futuro.
Se vogliamo realmente migliorarlo questo futuro serve l'impegno e il contributo di ognuno di noi.
Michele Riccio
347-0115671




VENERDÌ SI PIANTANO ALBERI

MISSILI TUTTI GLI ALTRI GIORNI

Anche in Italia i giovani sono tornati a scendere in piazza in nome dell'ecologismo e della salvezza del pianeta. Lo slogan che apriva i cortei era "W e are unstoppable. Another world is possible".

Siamo d'accordo. Un altro mondo è possibile: attento al rapporto uomo-natura, rispettoso dell'ambiente e dei diritti fondamentali degli esseri umani. Senza crisi. Senza fame e disoccupazione. Senza guerre. Dove la scienza sia al servizio dell'umanità e non del profitto.

Dove a tutti, indipendentemente dalla latitudine in cui nascono, siano offerte le stesse opportunità .

Un altro mondo, però, non quello che il capitalismo ha costruito intorno a noi. Vendendocelo tra l'altro come l'unico possibile. Infatti le delegazioni di Greta ed i suoi sono state accolte dai grandi della Terra, governanti italiani compresi, con grandi sorrisi dietro le mascherine.

Tutti d'accordo e poi ...business as usual.

Del resto l'ipocrisia delle potenze è sotto gli occhi di tutti quelli che sanno dove guardare. E non cono­sce vergogna. Si riempiono la bocca di discorsi sulla pace e sul disarmo e poi stringono patti militari che riempiono gli oceani di sommergibili a propulsione nucleare. I missili che lanceranno arriveranno così più lontano e faranno più male. Ma ti assicurano che sono biodegradabili.

Biden e Xi, dal pulpito delle Nazioni Unite, annunciano: Mai più Guerra fredda, mentre nello stesso momento firmano piani di riarmo mai visti nella storia. O mandano la polizia a cavallo a frustare poveri profughi haitiani già in ginocchio.

Il segretario Onu si scaglia contro ingiustizie e diseguaglianze, ma è solo l'amministratore di condominio di un Palazzo di vetro a New York. Quelli che gli pagano l'affitto, e decidono della sua politica concreta, sono gli stessi che mettono il pianeta a ferro e fuoco.

Non sarà il cartello dell'imperialismo unitario, con i suoi protagonisti e gli attori regionali, a regalarci un mondo giusto e verde. Semmai lo faranno diventare il prossimo affare. E cominciamo ad intravederne i pesanti costi sociali.

La Ue non è da meno. Vuole anche lei un esercito agguerrito per partecipare alla spartizione sui mercati globali, e non ha problemi a prendersela con i più deboli.

Si fa scendere le lacrimucce per le scene dall'aeroporto di Kabul e poi respinge senza pietà quelle stesse persone che da Kabul sono scappate a piedi nel tentativo di raggiungere i suoi confini orientali ed un po' di riposo.

Fuggiti dai talebani, picchiati dai trafficanti, ed ora bloccati con cani e filo spinato dalla civile Europa. I giovani internazionalisti europei non si aspettano che un consesso di apprendisti stregoni conceda loro una società più giusta. Il capitalismo non può evitare la guerra agli uomini e alla Natura. Il capitalismo è guerra. "Another world is possibile", ma solo se ci organizziamo per rivoluzionarlo. Contro il mondo dell'imperialismo e delle sue ideologie si scaglia la nostra politica internazionalista.

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Dove va il mondo? Caos borghese e chiarezza del marxismo

Giovedì 7 ottobre ore 15.30 e ore 21
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Comitati Internazionalisti