"Mentre si definisce il decreto che definirà gli ambiti di introduzione
del green pass nei contesti lavorativi, i medici aziendali mettono le
mani avanti. «Non tocca a noi controllare il green pass — dicono in
sostanza con una nota dell’Anma, l’associazione di categoria —. E non
chiedeteci di fornire alle aziende dati sul numero dei dipendenti con il
vaccino o con il green pass».
«Il green pass non è un documento sanitario, può essere verificato
esclusivamente dai soggetti indicati nella norma, tra i quali non è
compreso il medico competente (il medico aziendale, ndr;) — recita una
nota —, può essere verificato esclusivamente tramite la app dedicata che
non rende visibili i dati sanitari, l’attività di verifica non comporta
“in alcun caso” la raccolta dei dati (in qualsiasi forma)».
«Non vi è nessun dubbio oggi sul fatto che con il green pass il medico
competente non solo non può, ma addirittura non deve avere a che fare,
né trattando dati né tantomeno emettendo giudizi di
idoneità/inidoneità», continua il comunicato dei medici competenti.Anma
sottolinea inoltre che «la possibilità di contagiare e di contagiarsi
sussiste indipendentemente dalla condizione vaccinale e/o dal possesso
del green pass.
Il certificato verde non rappresenta una “misura di sicurezza” per il
datore di lavoro, a meno che non derivi dal reiterato controllo ogni 48h
tramite tampone, condizione che riteniamo perlopiù inattuabile.
Tantomeno può essere invocato ricorrere ad un aggiornamento del
documento di valutazione del rischio relativamente al rischio da virus
SARS-CoV-2 tranne che nelle situazioni già definite dal Titolo X del
decreto legislativo 81 del 2008»."
https://www.corriere.it/economia/lavoro/21_settembre_15/i-medici-aziendali-si-sfilano-green-pass-non-impedisce-contagio-non-tocca-noi-controllarlo-c4fc9e0c-1586-11ec-87fe-df13c0096efb.shtml
La nota integrale pubblicata dall'associazione dei medici competenti:
http://www.anma.it/wp-content/uploads/2021/09/NOTA-ANMA-CERTIFICAZIONE-VERDE-E-MEDICO-COMPETENTE.pdf