[Storiaorale] È uscito il nuovo numero de "l'impegno"

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Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea

nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia

Aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la
storia della Resistenza e dell’età contemporanea

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È uscito il centoseiesimo numero de “l’impegno”, rivista dell’Istituto, che
contiene saggi di Monica Schettino, Piero Ambrosio, Mario Ogliaro, Marcello
Vaudano, Margherita Zucchi, Maria Grazia Alemanni, Marilena Vittone,
Giuseppe Della Torre e Teresio Gamaccio.

Monica Schettino propone la ricostruzione dei fatti di Sarzana del luglio
1921, probabilmente unica battuta d’arresto nel percorso di progressiva
affermazione del fascismo in Italia, così come viene proposta dalla penna di
un testimone oculare, lo scrittore ingiustamente dimenticato Cesare (Vico)
Lodovici, entusiastico sostenitore del movimento fascista nella sua fase
iniziale, poi deluso dalla mancata svolta liberale del regime, mettendo in
evidenza, oltre ai meriti letterari dovuti a uno stile asciutto e privo di
retorica, l’onestà con cui riporta gli eventi e il fatto che, a differenza
di altre ricostruzioni contemporanee, giunga alla conclusione
dell’impossibilità di determinare chi avesse in quel frangente sparato il
primo colpo.

Piero Ambrosio, proponendo nuove biografie di “sovversivi” emigrati
elaborate, come di consueto, utilizzando la documentazione conservata nei
fascicoli personali del Casellario politico centrale, prosegue il racconto
dei percorsi di vita di esponenti del movimento anarchico e di militanti
socialisti e comunisti sorvegliati dallo Stato perché ritenuti pericolosi
per l’ordine costituito. La parte conclusiva di questo saggio sarà
pubblicata nel prossimo numero.

Mario Ogliaro, nell’occasione dell’ottantesimo anniversario della campagna
militare di Russia, ne ripercorre le tappe, analizzando le cause che
indussero Hitler a sferrare un attacco all’Unione Sovietica e che spinsero
Mussolini, scorrettamente colto di sorpresa, ad affiancarsi all’alleato con
un corpo di spedizione italiano che si trovò a combattere, subendo
pesantissime perdite ma resistendo accanitamente e spesso eroicamente, in un
clima di disorganizzazione e mancanza di coordinamento con l’alleato
tedesco, in un difficile rapporto spesso caratterizzato da atteggiamenti di
sufficienza e di diffidenza nei confronti dei soldati italiani, che sancì
l’inizio del logoramento dell’alleanza italo-germanica.

Marcello Vaudano, grazie alla consultazione delle carte dell’archivio
privato di Federico Strobino messe a disposizione dai famigliari, ne
tratteggia il ritratto, legato in particolare alle località di Mosso nel
Biellese, dove trascorreva le vacanze estive da bambino e dove si trovò a
vivere una difficile situazione di clandestinità, e Borgosesia, dove si
trasferì nel dopoguerra e che animò dal punto di vista culturale, con
particolare attenzione al suo rapporto con Rimma Dridso, ebrea di cui si
innamorò mentre era di stanza a Saint-Martin-Vésubie, nella Francia
meridionale occupata, che aiutò a sfuggire all’avanzata dei tedeschi dopo
l’8 settembre 1943 e che gli diede un figlio. Vaudano sottolinea come tale
vicenda biografica valga la pena di essere raccontata perché, attraversando
tutto il Novecento, diventa paradigmatica delle trasformazioni sociali,
politiche e culturali del nostro Paese nel secolo scorso.

Margherita Zucchi si sofferma sulla figura di don Sisto Bighiani, sacerdote
antifascista che diede un grande contributo alla Resistenza fondando,
insieme ad Alfredo di Dio, la formazione “Valtoce” per poi aggregarsi, su
impulso di monsignor Leone Ossola, ai partigiani garibaldini in Valsesia,
nel ruolo di cappellano e, in particolare, in quello di commissario politico
della brigata “Osella”, allo scopo di contribuire a rendere fattiva
quell’unità tra brigate di diverso colore politico così importante per la
vittoria finale e così difficile da raggiungere.

Maria Grazia Alemanni, servendosi di documenti d’archivio, ma anche di
testimonianze dirette e indirette, pone l’attenzione su un significativo
episodio di accoglienza e solidarietà avvenuto nel 1946 a Novara, che vide
un gruppo di persone affrontare un lungo viaggio fino a Frosinone per
portare a Novara circa duecentocinquanta bambini del Frusinate, duramente
colpiti dalle conseguenze dei bombardamenti avvenuti durante la guerra, in
risposta a un appello del Partito comunista italiano, dell’Udi e di altre
associazioni impegnate nell’assistenza, che determinò una imponente
mobilitazione della società civile. Il soggiorno novarese, che soddisfaceva
il bisogno di cibo e cure adeguate di un’infanzia duramente colpita dalla
guerra, spesso si tradusse in una permanenza definitiva dei piccoli ospiti
presso le famiglie di adozione, che si accordarono con i genitori,
impegnandosi a crescerli con maggiori opportunità e in condizioni di vita
meno proibitive.

Marilena Vittone prosegue la disamina della vita della comunità di
Crescentino in età napoleonica, concentrandosi sugli anni dal 1804 al 1814 e
sulle novità a livello amministrativo e giuridico che l’annessione del
Piemonte alla Francia comportò, evidenziando una situazione di sostanziale
pacificazione, in cui non mancarono però momenti di protesta popolare a
causa dei tributi e della coscrizione, per poi gettare uno sguardo sul
periodo della Restaurazione e del ritorno dei Savoia, che culminarono
nell’anno di svolta 1821, con il dilagare di fenomeni insurrezionali che
toccarono anche il Piemonte e che, pur risolvendosi in un fallimento,
rappresentarono la prima rivoluzione che gli italiani fecero senza
l’intervento straniero e prepararono il terreno per la circolazione di idee
di unificazione.

Giuseppe Della Torre e Teresio Gamaccio evidenziano la poliedricità della
personalità di Quintino Sella così come emerge dall’analisi della
miscellanea dei suoi opuscoli conservata alla Biblioteca civica di Biella,
espressione dei suoi molteplici interessi: dall’ingegneria idraulica e
mineraria alla cristallografia, dalla politica all’economia, all’alpinismo,
materiali che un lavoro di catalogazione estremamente delicato e
impegnativo, ancora in corso, che ha portato alla individuazione di
specifiche sezioni e all’inserimento nel Servizio bibliotecario nazionale
delle schede dei singoli opuscoli, metterà a disposizione degli studiosi,
offrendo un prezioso strumento di ricerca consultabile da remoto.

Segue il ricordo di Giacomo Allegra, il partigiano “Birba” della 6a “Nello;
Franco Bielli, socio fondatore dell’Istituto; Liliana Barbaglia “Lilli”, che
diede il suo contributo alla Resistenza valsesiana affiancando la sorella
Adriana “Soreghina”.

Chiude il numero la consueta rubrica di recensioni e segnalazioni.



Sommario



Monica Schettino

Cesare (Vico) Lodovici e i fatti di Sarzana del 1921



Piero Ambrosio

Altre storie di “sovversivi” emigrati. 2



Mario Ogliaro

Ottant’anni fa la campagna militare di Russia



Marcello Vaudano

Federico Strobino. Il Novecento di un italiano



Margherita Zucchi

Don Sisto, umile sacerdote e grande uomo



Maria Grazia Alemanni

Figli di sconosciuti. Una ricerca sui bambini del Frusinate in provincia di
Novara dal maggio all’ottobre 1946



Marilena Vittone

Crescentino tra assolutismo e rivoluzione (1789-1821)

Pacificazione e malcontento in età napoleonica (1804-1814). Seconda parte



Giuseppe Della Torre - Teresio Gamaccio

La miscellanea di opuscoli di Quintino Sella alla Biblioteca civica di
Biella

Alcune considerazioni e proposte di valorizzazione



Ci hanno lasciato



Recensioni e segnalazioni



La rivista è in vendita nella sede dell’Istituto (via D’Adda, 6, Varallo):
singolo numero 12 euro; abbonamento annuale 20 euro; formula abbonamento
annuale più tessera associativa 32 euro.

Conto corrente postale per i versamenti n. 10261139, intestato all’Istituto.





















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