Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia
Aderente allIstituto Nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la
storia della Resistenza e delletà contemporanea
13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
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È uscito il centoseiesimo numero de limpegno, rivista dellIstituto, che
contiene saggi di Monica Schettino, Piero Ambrosio, Mario Ogliaro, Marcello
Vaudano, Margherita Zucchi, Maria Grazia Alemanni, Marilena Vittone,
Giuseppe Della Torre e Teresio Gamaccio.
Monica Schettino propone la ricostruzione dei fatti di Sarzana del luglio
1921, probabilmente unica battuta darresto nel percorso di progressiva
affermazione del fascismo in Italia, così come viene proposta dalla penna di
un testimone oculare, lo scrittore ingiustamente dimenticato Cesare (Vico)
Lodovici, entusiastico sostenitore del movimento fascista nella sua fase
iniziale, poi deluso dalla mancata svolta liberale del regime, mettendo in
evidenza, oltre ai meriti letterari dovuti a uno stile asciutto e privo di
retorica, lonestà con cui riporta gli eventi e il fatto che, a differenza
di altre ricostruzioni contemporanee, giunga alla conclusione
dellimpossibilità di determinare chi avesse in quel frangente sparato il
primo colpo.
Piero Ambrosio, proponendo nuove biografie di sovversivi emigrati
elaborate, come di consueto, utilizzando la documentazione conservata nei
fascicoli personali del Casellario politico centrale, prosegue il racconto
dei percorsi di vita di esponenti del movimento anarchico e di militanti
socialisti e comunisti sorvegliati dallo Stato perché ritenuti pericolosi
per lordine costituito. La parte conclusiva di questo saggio sarà
pubblicata nel prossimo numero.
Mario Ogliaro, nelloccasione dellottantesimo anniversario della campagna
militare di Russia, ne ripercorre le tappe, analizzando le cause che
indussero Hitler a sferrare un attacco allUnione Sovietica e che spinsero
Mussolini, scorrettamente colto di sorpresa, ad affiancarsi allalleato con
un corpo di spedizione italiano che si trovò a combattere, subendo
pesantissime perdite ma resistendo accanitamente e spesso eroicamente, in un
clima di disorganizzazione e mancanza di coordinamento con lalleato
tedesco, in un difficile rapporto spesso caratterizzato da atteggiamenti di
sufficienza e di diffidenza nei confronti dei soldati italiani, che sancì
linizio del logoramento dellalleanza italo-germanica.
Marcello Vaudano, grazie alla consultazione delle carte dellarchivio
privato di Federico Strobino messe a disposizione dai famigliari, ne
tratteggia il ritratto, legato in particolare alle località di Mosso nel
Biellese, dove trascorreva le vacanze estive da bambino e dove si trovò a
vivere una difficile situazione di clandestinità, e Borgosesia, dove si
trasferì nel dopoguerra e che animò dal punto di vista culturale, con
particolare attenzione al suo rapporto con Rimma Dridso, ebrea di cui si
innamorò mentre era di stanza a Saint-Martin-Vésubie, nella Francia
meridionale occupata, che aiutò a sfuggire allavanzata dei tedeschi dopo
l8 settembre 1943 e che gli diede un figlio. Vaudano sottolinea come tale
vicenda biografica valga la pena di essere raccontata perché, attraversando
tutto il Novecento, diventa paradigmatica delle trasformazioni sociali,
politiche e culturali del nostro Paese nel secolo scorso.
Margherita Zucchi si sofferma sulla figura di don Sisto Bighiani, sacerdote
antifascista che diede un grande contributo alla Resistenza fondando,
insieme ad Alfredo di Dio, la formazione Valtoce per poi aggregarsi, su
impulso di monsignor Leone Ossola, ai partigiani garibaldini in Valsesia,
nel ruolo di cappellano e, in particolare, in quello di commissario politico
della brigata Osella, allo scopo di contribuire a rendere fattiva
quellunità tra brigate di diverso colore politico così importante per la
vittoria finale e così difficile da raggiungere.
Maria Grazia Alemanni, servendosi di documenti darchivio, ma anche di
testimonianze dirette e indirette, pone lattenzione su un significativo
episodio di accoglienza e solidarietà avvenuto nel 1946 a Novara, che vide
un gruppo di persone affrontare un lungo viaggio fino a Frosinone per
portare a Novara circa duecentocinquanta bambini del Frusinate, duramente
colpiti dalle conseguenze dei bombardamenti avvenuti durante la guerra, in
risposta a un appello del Partito comunista italiano, dellUdi e di altre
associazioni impegnate nellassistenza, che determinò una imponente
mobilitazione della società civile. Il soggiorno novarese, che soddisfaceva
il bisogno di cibo e cure adeguate di uninfanzia duramente colpita dalla
guerra, spesso si tradusse in una permanenza definitiva dei piccoli ospiti
presso le famiglie di adozione, che si accordarono con i genitori,
impegnandosi a crescerli con maggiori opportunità e in condizioni di vita
meno proibitive.
Marilena Vittone prosegue la disamina della vita della comunità di
Crescentino in età napoleonica, concentrandosi sugli anni dal 1804 al 1814 e
sulle novità a livello amministrativo e giuridico che lannessione del
Piemonte alla Francia comportò, evidenziando una situazione di sostanziale
pacificazione, in cui non mancarono però momenti di protesta popolare a
causa dei tributi e della coscrizione, per poi gettare uno sguardo sul
periodo della Restaurazione e del ritorno dei Savoia, che culminarono
nellanno di svolta 1821, con il dilagare di fenomeni insurrezionali che
toccarono anche il Piemonte e che, pur risolvendosi in un fallimento,
rappresentarono la prima rivoluzione che gli italiani fecero senza
lintervento straniero e prepararono il terreno per la circolazione di idee
di unificazione.
Giuseppe Della Torre e Teresio Gamaccio evidenziano la poliedricità della
personalità di Quintino Sella così come emerge dallanalisi della
miscellanea dei suoi opuscoli conservata alla Biblioteca civica di Biella,
espressione dei suoi molteplici interessi: dallingegneria idraulica e
mineraria alla cristallografia, dalla politica alleconomia, allalpinismo,
materiali che un lavoro di catalogazione estremamente delicato e
impegnativo, ancora in corso, che ha portato alla individuazione di
specifiche sezioni e allinserimento nel Servizio bibliotecario nazionale
delle schede dei singoli opuscoli, metterà a disposizione degli studiosi,
offrendo un prezioso strumento di ricerca consultabile da remoto.
Segue il ricordo di Giacomo Allegra, il partigiano Birba della 6a Nello;
Franco Bielli, socio fondatore dellIstituto; Liliana Barbaglia Lilli, che
diede il suo contributo alla Resistenza valsesiana affiancando la sorella
Adriana Soreghina.
Chiude il numero la consueta rubrica di recensioni e segnalazioni.
Sommario
Monica Schettino
Cesare (Vico) Lodovici e i fatti di Sarzana del 1921
Piero Ambrosio
Altre storie di sovversivi emigrati. 2
Mario Ogliaro
Ottantanni fa la campagna militare di Russia
Marcello Vaudano
Federico Strobino. Il Novecento di un italiano
Margherita Zucchi
Don Sisto, umile sacerdote e grande uomo
Maria Grazia Alemanni
Figli di sconosciuti. Una ricerca sui bambini del Frusinate in provincia di
Novara dal maggio allottobre 1946
Marilena Vittone
Crescentino tra assolutismo e rivoluzione (1789-1821)
Pacificazione e malcontento in età napoleonica (1804-1814). Seconda parte
Giuseppe Della Torre - Teresio Gamaccio
La miscellanea di opuscoli di Quintino Sella alla Biblioteca civica di
Biella
Alcune considerazioni e proposte di valorizzazione
Ci hanno lasciato
Recensioni e segnalazioni
La rivista è in vendita nella sede dellIstituto (via DAdda, 6, Varallo):
singolo numero 12 euro; abbonamento annuale 20 euro; formula abbonamento
annuale più tessera associativa 32 euro.
Conto corrente postale per i versamenti n. 10261139, intestato allIstituto.
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