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Aihe: [Pacifistat] Fwd: Le violazioni negli hotspot in Italia, gli sbarchi a Lampedusa, l'ossessione dell'Europa per i rimpatri.

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Da: Frontiere - Internazionale <newsletter@???>
A: robadel@???
Inviato: Mon, 10 May 2021 11:50:16 +0200 (CEST)
Oggetto: Le violazioni negli hotspot in Italia, gli sbarchi a Lampedusa, l'ossessione dell'Europa per i rimpatri.

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10 maggio 2021


** Frontiere
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La newsletter sulle migrazioni di Annalisa Camilli

Chi garantisce il rispetto dei diritti umani negli hotspot? A distanza di cinque anni dalla sentenza della corte europea dei diritti umani nel caso Khlaifia contro Italia per la detenzione arbitraria di cittadini stranieri nel Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) di Lampedusa e a bordo delle navi Vincent e Audacia, l’effettivo rispetto dei diritti umani negli hotspot italiani non è ancora garantito. Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa in seguito alle violazioni segnalate da Cild, Asgi e A buon diritto ha deciso ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fcild.eu%2Fblog%2F2021%2F05%2F03%2Fsentenza-khlaifia-litalia-ancora-sotto-esame-violazioni-negli-hotspot%2F&e=3cfb7ead&h=7cf2408e&f=y&p=y ) di fare un'ispezione nel mese di dicembre 2021.

Nel 2016 l'Italia è stata condannata per la detenzione arbitraria degli stranieri, ma da quel momento a oggi non ha ancora introdotto una legge che regoli la detenzione amministrativa degli stranieri che arrivano in maniera irregolare nel paese. A gennaio del 2021, le associazioni hanno di nuovo denunciato le condizioni all'interno degli hotspot ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.internazionale.it%2Fnotizie%2F2015%2F09%2F16%2Fche-cosa-sono-gli-hotspot&e=3cfb7ead&h=91d04cc1&f=y&p=y ) , centri di identificazione introdotti nel 2015, in cui le persone sono detenute dopo il loro ingresso in Italia.

Per le associazioni questi luoghi continuano a essere luoghi dove il trattenimento avviene in maniera informale, senza alcuna base giuridica e garanzia giurisdizionale. Tra le altre cose non è concesso ai giornalisti e alla stampa di visitare questi posti che come le navi quarantena sono una specie di limbo, anche dal punto di vista giuridico.


** Ultime notizie
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Tunisini arrivati a Lampedusa in maniera autonoma, il 30 agosto 2020. (Lorenzo Palizzolo, Getty Images)

Aumentano gli sbarchi a Lampedusa, il governo italiano punta sugli accordi con Libia e Tunisia Nel weekend sono arrivate sull'isola siciliana 1.400 persone in 18 ore ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=http%3A%2F%2Fwww.mediterraneocronaca.it%2F2021%2F05%2F09%2Flampedusa-superati-i-1-400-migranti-per-il-pull-factor-dei-tonti-foto%2F&e=3cfb7ead&h=69285326&f=y&p=y ) . Provenivano dalla Libia e dalla Tunisia e sono arrivate direttamente in porto senza essere soccorse dai mezzi della guardia costiera. Il presidente del consiglio Mario Draghi convocherà una cabina di regia sull'immigrazione ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.lastampa.it%2Ftopnews%2Fprimo-piano%2F2021%2F05%2F10%2Fnews%2Fricollocamenti-e-accordi-bilaterali-il-piano-draghi-gestiremo-gli-sbarchi-1.40252813&e=3cfb7ead&h=3988e756&f=y&p=y ) per un'azione coordinata dei ministri competenti. La Stampa scrive che le tre strade che percorrerà Draghi sono il "ripristino degli accordi di Malta per il ricollocamento volontario dei richiedenti asilo in Europa, accordi bilaterali con Libia e Tunisia, la richiesta di un sostegno concreto da parte della Commissione europea". Il 20 maggio la
ministra dell'interno Luciana Lamorgese sarà a Tunisi con la commissaria europea Ylva Johansson.

Lo stallo della regolarizzazione, le associazioni scrivono al governo italiano In una lettera aperta diretta ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Ferostraniero.radicali.it%2Fletteraaperta%2F&e=3cfb7ead&h=c4841ddf&f=y&p=y ) ai ministri dell’interno, della salute, del lavoro e delle politiche agricole, al presidente della camera e al presidente della Commissione affari costituzionali della stessa camera, decine di associazioni che si occupano di immigrazione hanno denunciato lo stallo della sanatoria del 2020, che rischia di provocare “pesanti conseguenze in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il nostro paese”. Da un anno oltre duecentomila domande di emersione aspettano di essere esaminate, bloccando l’accesso ai servizi e ai diritti fondamentali dei richiedenti. Le associazioni denunciano che il ministero dell'interno ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.asgi.it%2Fingresso-soggiorno%2Fregolarizzazione-lettera-stallo%2F%3Futm_source%3Dsendinblue%26utm_campaign%3DNewsletter_112021__ok%26utm_medium%3Demail&e=3cfb7ead&h=2ef32846&f=y&p=y ) , invece di velocizzare l’iter, ha diramato una circolare che di
fatto ha introdotto ulteriori ostacoli alla procedura.

Più di 500 morti nel Mediterraneo centrale nel 2021 Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) finora nel 2021 almeno 500 persone hanno perso la vita cercando di compiere la traversata lungo la rotta del Mediterraneo centrale, rispetto alle 150 dello stesso periodo del 2020, un aumento di oltre il 200 per cento. "Questa tragica perdita di vite umane sottolinea ancora una volta la necessità di ristabilire un sistema di operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale coordinato dagli stati", ha dichiarato Carlotta Sami ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.unhcr.org%2Fit%2Fnotizie-storie%2Fnotizie%2Funhcr-aumentano-le-morti-di-rifugiati-e-migranti-nel-mediterraneo-centrale%2F%3Futm_medium%3Demail%26vm%3Dsingle&e=3cfb7ead&h=290fa86f&f=y&p=y ) , portavoce dell'organizzazione.

Due trafficanti condannati in Etiopia Una corte di Addis Abeba ha condannato il trafficante eritreo Tewelde Gojtom ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.avvenire.it%2Fattualita%2Fpagine%2Fcolpevole-il-supertrafficante-eritreo&e=3cfb7ead&h=70b43175&f=y&p=y ) , conosciuto come Welid, e in contumacia il suo socio Kidane Zekarias Habtemariam. I due, responsabili del traffico di migranti dal Sudan alla Libia, sono stati riconosciuti colpevoli delle violenze efferate compiute dal 2013 al 2018 nel centro di detenzione non ufficiale nella città libica Beni Walid.

Una legge per l'affidamento dei minori stranieri a San Marino La Repubblica di San Marino ha approvato all’unanimità una legge che consentirà a singoli o famiglie di prendere in affidamento ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.stillirisengo.org%2Fit%2Fnews%2Fsan-marino-legge%2F&e=3cfb7ead&h=c27445bb&f=y&p=y ) un minore straniero non accompagnato che vive in strutture di accoglienza in Italia e in Grecia. La norma, scritta in collaborazione con l’ong Still I Rise, attiva sulle isole greche. Il progetto prevede anche un fondo di sostegno per le famiglie affidatarie: chi non riesce ad accogliere i bambini all’interno del proprio nucleo familiare, ma intende partecipare al progetto, può decidere di sostenere economicamente uno o più minori. Questi saranno affidati a famiglie o a singoli che invece possono accudirli.

Una serie di attacchi in Burkina Faso costringe migliaia di persone alla fuga Le violenze in Burkina Faso hanno provocato la morte di 45 persone e hanno costretto altre 17.500 ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.aljazeera.com%2Fnews%2F2021%2F5%2F7%2Fburkina-faso-attacks-displace-thousands-in-10-days-un&e=3cfb7ead&h=043b1ab2&f=y&p=y ) alla fuga negli ultimi dieci giorni. Gruppi di uomini armati hanno sferrato una serie di attacchi in tre diverse regioni, dando fuoco alle case e uccidendo i civili. La scorsa settimana, due giornalisti spagnoli e un cittadino irlandese sono stati uccisi in un'imboscata nei pressi di una riserva naturale nel Burkina Faso orientale. Nella stessa zona sono fuggite oltre 4.400 persone dirigendosi verso le città di Foutouri e di Tankoualou in seguito a un attacco al villaggio di Kodyel. Nella regione settentrionale, le violenze hanno costretto 10.200 persone a fuggire in direzione di Ouahigouya. Nella regione del Sahel, infine, gli sfollati sono più di 3.200.
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La Sea Watch 4 di nuovo sotto fermo, la Alan Kurdi in mare La nave umanitaria Sea Watch 4 è stata di nuovo fermata dalle autorità italiane ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.lastampa.it%2Fcronaca%2F2021%2F05%2F08%2Fnews%2Fla-sea-watch-4-e-nel-porto-di-trapani-di-nuovo-in-fermo-amministrativo-1.40248245&e=3cfb7ead&h=e5436513&f=y&p=y ) , dopo essere approdata nel porto siciliano di Trapani il 4 maggio con 454 persone a bordo, soccorse in diverse operazioni al largo della Libia. La decisione è del Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, che ha ripristinato il fermo di due mesi prima. Intanto anche la nave Alan Kurdi ha ripreso il mare ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.infomigrants.net%2Fen%2Fpost%2F32059%2Falan-kurdi-sets-sail-for-spain-after-7-months-in-italian-port&e=3cfb7ead&h=244813d1&f=y&p=y ) , dopo essere stata dissequestrata dalla autorità italiane che l'avevano messa in stato di fermo per ragioni amministrativa nel porto di Olbia, in Sardegna, sette mesi fa. La Alan Kurdi è diretta verso il porto di Burriana, in Spagna, dove dovrà affrontare dei lavori di manutenzione. Intanto il 3
maggio la marina militare tunisina ha soccorso 38 migranti su un'imbarcazione ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.infomigrants.net%2Fen%2Fpost%2F32071%2F38-migrants-rescued-off-tunisian-coast&e=3cfb7ead&h=6414283b&f=y&p=y ) che stava naufragando al largo delle isole Kerkennah.

I respingimenti illegali avrebbero provocato almeno duemila morti Secondo il quotidiano britannico The Guardian ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.theguardian.com%2Fglobal-development%2F2021%2Fmay%2F05%2Frevealed-2000-refugee-deaths-linked-to-eu-pushbacks&e=3cfb7ead&h=a621ffd2&f=y&p=y ) , durante la crisi sanitaria i governi europei avrebbero respinto illegalmente circa 40mila persone alle frontiere europee, provocando la morte di duemila di loro. Secondo il quotidiano, l'agenzia di frontiera per il controllo esterno delle frontiere, Frontex, è stata coinvolta nei respingimenti, usando violenze e trattamenti disumani durante la detenzione dei migranti e il loro trasferimento. L'analisi del quotidiano si basa sui rapporti delle Nazioni Unite e sui dati raccolti da organizzazioni non governative. L'Ufficio europeo antifrode (Olaf) ha avviato un'indagine su Frontex, per le accuse di molestie, cattiva condotta e operazioni illegali contro i richiedenti asilo.


** Letture
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Valentina Furlanetto, Noi schiavisti, come siamo diventati complici dello sfruttamento di massa ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.bookdealer.it%2Flibro%2F9788858143858%2Fnoi-schiavisti-come-siamo-diventati-complici-dello-sfruttamento-di-massa&e=3cfb7ead&h=947be76f&f=y&p=y ) (Laterza, 2021) Gli spaccapietre cinesi, i braccianti macedoni, le badanti ucraine, i rider africani, i bengalesi nei cantieri navali, gli allevatori sikh. Da una parte la necessità delle aziende di competere a livello globale sui mercati, dall’altra la rivoluzione digitale, da un’altra ancora la possibilità di usufruire di servizi e merci a prezzi bassi ci portano a nuove forme di schiavismo, più sottili, più opache, talvolta legalizzate. Attraverso le storie e le testimonianze di questi lavoratori emerge un paese che utilizza gli schiavi perché servono a tutti: ai padroni, ma anche ai consumatori che vogliono spendere meno, a chi si oppone agli sbarchi ‒ ma poi assume manovalanza in nero ‒, a chi sostiene idee progressiste ‒ ma poi usufruisce di prodotti sottocosto grazie
alla manodopera sottopagata.

Matteo De Bellis, Lontano dagli occhi ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.goodbook.it%2Fscheda-libro%2Fmatteo-de-bellis%2Flontano-dagli-occhi-storia-di-politiche-migratorie-e-persone-alla-deriva-tra-italia-e-libia-9788832089592-3125733.html&e=3cfb7ead&h=f485f5f3&f=y&p=y ) (People 2021) Donne, uomini e bambini hanno attraversato il Mediterraneo centrale a bordo di barche sovraccariche per oltre vent'anni, per fuggire da guerre, persecuzioni o miseria, e inseguire il sogno di una vita migliore. Le tragedie che li hanno colpiti – i naufragi, le morti nel deserto, le torture nei centri di detenzione libici – non ci sono ignote. Ma alle inchieste ha fatto da contraltare una politica istintiva, tutta imperniata sulla logica dell'“emergenza”. Questo libro racconta l'evoluzione delle politiche migratorie italiane nel Mediterraneo: dai respingimenti del governo Berlusconi al lancio dell'operazione Mare Nostrum fino all'esternalizzazione della frontiera in Libia, al centro della strategia Minniti e tutt'ora in piedi, tra la retorica sensazionalistica dei
“porti chiusi” di Salvini e il mite immobilismo del secondo governo Conte.


** Due domande sui rimpatri in Europa
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Un volo di rimpatrio da Lampedusa, Italia, a Tunisi, 14 Aprile 2011. (Carlo Ferraro, Ansa)

L'Unione europea ha annunciato una nuova strategia ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Feuobserver.com%2Fmigration%2F151691%3Futm_source%3Deuobs%26utm_medium%3Demail&e=3cfb7ead&h=c504e00e&f=y&p=y ) per incrementare i rimpatri il 27 aprile, in particolare i ritorni volontari dei migranti irregolari e il prossimo mese dovrebbe partire con un progetto pilota che vada in questa direzione. Al centro di questo nuovo piano c'è l'agenzia per il controllo esterno delle frontiere, Frontex ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.thenationalnews.com%2Fworld%2Feurope%2Feu-s-frontex-border-police-get-new-powers-on-migrant-deportation-1.1212616&e=3cfb7ead&h=efdbba67&f=y&p=y ) , che è già coinvolta in diversi scandali per le violazioni dei diritti umani e per altre accuse, tra cui quella di corruzione. Sarà nominato un nuovo direttore dell'agenzia che si occuperà dei rimpatri.

La decisione di concedere nuovi poteri a Frontex sui rimpatri ha fatto molto discutere e ha attirato molte critiche ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.etuc.org%2Fen%2Fpressrelease%2Fcommission-should-get-frontex-under-control-not-give-it-more-deportation-powers&e=3cfb7ead&h=a9a4b411&f=y&p=y ) . Ma perché tutta questa attenzione per i rimpatri? Ne parliamo con Sara Prestianni, responsabile migrazione di Euromedrights, curatrice del rapporto Return Mania. Mapping policies and practices in the EuroMed region ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Feuromedrights.org%2Fwp-content%2Fuploads%2F2021%2F04%2FEN_INTRO-migration-research.pdf&e=3cfb7ead&h=12307ba1&f=y&p=y ) .

Qual è la strategia dell'Unione europea sui rimpatri?
Da tempo l'Unione europea sta investendo sui rimpatri e sul potenziamento dell'agenzia Frontex, che già coordina dei voli congiunti di rimpatrio. Questa decisione s'inscrive in quella che noi abbiamo definito "un'ossessione" per i rimpatri. Basti pensare che nel Patto europeo sull'immigrazione e sull'asilo ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.internazionale.it%2Fnotizie%2F2020%2F09%2F17%2Fpatto-europeo-immigrazione-asilo&e=3cfb7ead&h=da3c4405&f=y&p=y ) si parla di sponsorship per i rimpatri, un meccanismo di solidarietà tra gli stati membri per finanziare i rimpatri. Inoltre si pensa a una politica dei visti premiale per i paesi di origine che accettano di sottoscrivere accordi di rimpatrio. Si afferma quindi un nuovo principio di condizionalità rispetto alla sottoscrizione degli accordi di rimpatrio. Sia nelle proposte legislative sia nella pratica, per l'Unione europea la risposta è sempre quella dei rimpatri.

Quali sono i rischi di questo tipo di politica?
Ci sono rimpatri verso paesi in cui c'è un rischio di vita per le persone rimpatriate, pensiamo alla Siria o all'Egitto. In Siria sempre più persone sono rimpatriate dalla Turchia e dal Libano, nonostante rischino di scomparire o di finire nelle prigioni di Assad. Ma oggi anche in Europa comincia a farsi strada l'idea che la Siria sia un paese sicuro, pensiamo alla Danimarca. Poi c'è il caso dell'Egitto in cui i difensori dei diritti umani vivono condizioni drammatiche nelle carceri o rischiano di scomparire. Tutta questa enfasi sui rimpatri rischia di andare a discapito del diritto di asilo e comporta gravi violazioni dei diritti umani. Oggi chi respinge verso l'Egitto o la Siria un oppositore del regime o un difensore dei diritti umani viola il principio di non respingimento, ma anche la Convenzione sulle sparizioni forzate. Per quanto riguarda la Tunisia e il Marocco, il rischio è quello che ci sia un'accelerazione delle procedure di rimpatrio senza che siano valutate le condizioni
individuali delle persone che chiedono l'asilo. C'è opacità e mancanza di trasparenza nelle procedure di rimpatrio e manca un ente di monitoraggio indipendente, nonostante sia previsto dalla direttiva rimpatri. L'Italia è un'eccezione positiva in Europa, perché ha questo organismo di monitoraggio.


** Appuntamenti
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* 12 maggio, 16.30 - 18,30 -- L'ossessione per i rimpatri, webinar ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fus02web.zoom.us%2Fwebinar%2Fregister%2FWN_ou-nE33uSIqPIQRj2BmDkw&e=3cfb7ead&h=5204f446&f=y&p=y ) con Mauro Palma, Majdi Karbai, Sara Prestianni, Elena Bizzi, Filippo Miraglia, Muhammad al-Kashef
* 14 maggio, 15-17 -- La condizione dei migranti lungo la rotta balcanica tra “riammissioni informali” e diritti negati ( https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.santannapisa.it%2Fit%2Farea-di-ricerca-dream&e=3cfb7ead&h=d21333b4&f=y&p=y )


** La copertina
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