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Aihe: [Forumlucca] Appello contro la chiusura del Teatro Rossi Aperto di Pisa
Teatro Rossi Aperto

Il Teatro delle Scelte.
Riaprite il Teatro Rossi Aperto!

Dopo 8 anni, 3 mesi e 24 giorni il Teatro Rossi Aperto è chiuso. È stato
chiuso. Questi otto anni avevano interrotto un abbandono e una chiusura
lunghi 60 anni. Le porte di ingresso sono state blindate con pannelli di
acciaio e lucchetti, in una anonima e fredda mattina: 20 gennaio dell’anno
pandemico 2021. Apprendiamo dai giornali che il Demanio, con questa
blindatura a tempo indeterminato, “ripristina la legalità”.

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Puoi leggere l'appello qui sotto

Puoi firmarlo qui
<http://www.teatrorossiaperto.it/?nltr=MTgxOzIzMDc7aHR0cHM6Ly9mb3JtLmpvdGZvcm0uY29tLzIxMDI0NjkxMzQ0NDM1MDs7YWYzZWI2NGZjN2I4MmQ4YWZmZTk0ODgyZmRlMDkyNmE%3D>

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Primi Firmatari:

*Salvatore Settis* (archeologo e storico dell’arte, SNS), *Chiara Bersani*
(attrice, performer), *Adriano Prosperi* (storico, SNS), *Silvia Pasello*
(attrice), *Tomaso Montanari* (storico dell’arte, Università per gli
stranieri di Siena), *Silvia Calderoni* (attrice, performer), *Enrico
Casagrande*, *Daniela Nicolò* (compagnia Motus/dir. artistica Santarcangelo
festival), *Paolo Benvenuti* (regista e sceneggiatore cinematografico), *Anna
Barsotti* (storica del teatro, Unipi), *Alfonso Maurizio Iacono* (filosofo,
Unipi), *Marco Rovelli* (scrittore, artista), *Massimo Bucciantini*
(storico della scienza, Unisi), *Enrico Frattaroli* (regista teatrale), *Auser
Musici*, *Carlo Ipata* (direttore d’orchestra e compositore), *Tony
Berchmans* (Cinepiano/pianista e creatore di colonne sonore), *Pierpaolo
Corradini* (AUSER musici), *Athos Bigongiali* (scrittore), *Giorgio Consoli*
(musicista e attore), *Andrea Inzerillo* (direttore artistico Sicilia Queer
filmfest), *Marco D’Agostin* (danzatore e coreografo fondatore
dell’associazione culturale Van), *Archivio Zeta* (compagnia
teatrale), *Giuseppe
Isgrò* (regista teatrale), *Phoebe Zeitgeist* (compagnia teatrale), *Alessandro
Iachino* (critico e organizzatore teatrale), *Eva Marinai* (docente di
storia del teatro, UniPi), *Enrico Di Pastena* (docente di letteratura
spagnola, UniPi), *Vinzia Fiorino* (storica, UniPi), *Maurizio Ambrosini*
(docente di storia e critica del cinema, UniPi), *Dario Danti* (assessore
alle cultura del Comune di Volterra), *Elisabetta Maulo* (musicista), *Lo
Stato Sociale* (band musicale), *Jukka Reverberi* (musicista), *Titta Nesti*
(musicista), *Tommaso Novi* (musicista), *Alessio Lega* (musicista), *Roan
Johnson* (regista), *Daniele Parisi* (autore e attore), *Claudio Morici*
(scrittore e performer)

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Dal 2012 ad oggi il Teatro Rossi Aperto ha ospitato oltre 600 eventi tra
spettacoli teatrali, concerti, danze, proiezioni cinematografiche,
presentazioni di libri, installazioni, mostre, manifestazioni di
beneficenza, assemblee di promozione sociale, spettacoli per le scuole,
festival di varie discipline, laboratori attoriali e di vario altro genere,
e tanto altro ancora.

Il teatro si è fatto ospite, in continua metamorfosi, di temi che hanno
trovato una precisa declinazione culturale: diritti civili, diritti
sociali, migrazioni, disuguaglianze, funzione pubblica dell’arte e della
bellezza hanno avuto uno spazio di rappresentazione e narrazione per tante
soggettività.

Queste attività sono state possibili grazie all’impegno e alla passione
della cittadinanza attiva. L’esperienza dapprima dell’assemblea di gestione
del Teatro Rossi Aperto, poi dell’associazione, infine dell’Assemblea
Costituente, ha dato un palcoscenico alla cultura e all’arte, all’impegno
di realtà emergenti come di realtà affermate, alle iniziative animate da
tutta la città e aperte a tutta la città.

Un teatro, a Pisa, che ha tenuto dentro tanti pezzi di mondo, che ha
parlato tante lingue, compresa quella di un dialogo aperto con le
istituzioni. Di illegale, in questo, non vediamo nulla. Vediamo invece il
ruolo di supplenza che abbiamo svolto, volenti o nolenti, per otto anni
come Associazione, e negli ultimi 3 mesi come Assemblea Costituente che
vede impegnate diverse realtà cittadine con la ferma volontà di far vivere
il teatro.

Continuiamo a svolgere il compito di non cedere alla frammentazione
sociale, a continuare a ritessere le fila della solidarietà, a rispondere
al bisogno politico di fare cultura collettivamente e pubblicamente - come
l’acqua, come l’aria. Un po’ di possibile per non soffocare.

Ma il possibile non viene da sé, e se da parte delle istituzioni ci si
aspetta che con la fine dell’emergenza sanitaria magicamente si tornerà a
una normalità che era di per sé un problema, non si è forse compreso quanto
profonda sia la crisi che stiamo attraversando.

Quanto sarà lunga l’onda dello tsunami che investe oggi tutto il settore
della cultura e dello spettacolo.

Chiudere il Rossi è un attacco alla collettività, ma è anche il frutto di
una grave mancanza di visione politica che rinvia a domani ciò che andava
fatto ieri. In questi anni, Pisa si è innamorata di questo teatro. Anzi,
sarebbe riduttivo fermarsi alla sola Pisa. Dopo l’amara meraviglia che
quella blindatura suscita, ci sentiamo di lanciare un appello.

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*“Come l’acqua, come l’aria”*, recitava uno striscione che quasi dieci anni
fa appariva nel centro di Roma. Lo storico Teatro Valle diventava Occupato
sull’onda di un grande movimento nazionale che rivendicava l’accesso
pubblico e l’utilità collettiva dei beni comuni. Un anno e qualche mese
dopo, il 27 settembre 2012, il Teatro Rossi diventava Aperto sulle stesse
premesse.

L’11 agosto 2014 viene sgomberato il Teatro Valle, che risulta ancora oggi
chiuso; segue lo sgombero del Cinema Palazzo nelle ultime settimane
dell’anno trascorso e, nelle prime settimane di quest’anno, anche il Teatro
Rossi chiude forzatamente i battenti. Tutto ciò avviene proprio mentre le
necessarie misure anti-covid fanno da deterrente naturale a qualsiasi forma
di risposta sociale e politica.

È chiaro, però, che come il retroterra che ha generato l’attuale Assemblea
Costituente viene da lontano, i problemi a cui cercava di rispondere sono
più antichi della crisi sanitaria. E non è più pensabile rimandare i
problemi in attesa di soluzioni che non verranno, pur di non confrontarsi
con i tentativi di soluzione che possono già esistere, anche alla luce di
una così lunga esperienza.

*Caro Demanio, caro Comune, cara Prefettura, cara Regione, cara
Soprintendenza*, cara città tutta, per otto anni abbiamo tenuto Aperto il
Teatro Rossi. Sembrava impossibile, ma l’abbiamo fatto lo stesso. Lo
striscione apparso sul fianco del Teatro il 27 settembre 2012 recitava:
“cosa può il Teatro Rossi Aperto”. Un’affermazione, più che una domanda.
Può la scelta delle istituzioni stare tutta nelle immagini che abbiamo
visto nelle ultime ore? Le porte blindate dell’ingresso di un teatro, la
desolazione aggravata dal clima di emergenza sanitaria e sociale che stiamo
vivendo, la chiusura del futuro e del passato che ha animato il Rossi.

Rompete questo silenzio

Fate la scelta giusta

Riaprite il Teatro Rossi

È una necessità, è un impegno verso la città e verso chi negli scorsi anni
vi ha profuso amore e dedizione. Come l’acqua, come l’aria.
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