Autore: monzantifascista Data: To: boccaccio Oggetto: [foa_Boccaccio003] La morte della città in diretta youtube
Due comunicati dedicati alle vicende di questi giorni a Monza. Si parte
dalla discussione urbanistica in Consiglio comunale, a seguire resoconto
dell'operazione repressiva di domenica che ha portato all'annullamento
del tradizionale falò di Sant'Antonio.
LA MORTE DELLA CITTA' IN DIRETTA YOUTUBE
Sembra questo il triste destino di Monza: lunedì 11 gennaio è iniziata
infatti in Consiglio comunale la discussione sugli interventi
urbanistici di cui stiamo parlando da svariate settimane e che ci hanno
portato in piazza con le critical mass di novembre e dicembre.
Il momento è grave e chi sta investendo un po' di tempo per esaminare le
posizioni della Giunta nelle sedute consigliari può capire la
superficialità e l'arroganza con cui è stato deciso di calpestare ogni
ragionevole argomentazione contraria all'operazione.
Interventi senza vergogna di assessore e consiglieri evidenziano che la
decisione è già stata presa: sul piatto ci sono troppi soldi e troppi
favori da restituire agli amici di sempre.
Nonostante lo sviluppo della discussione metta sempre più in evidenza il
contrasto tra il progetto di città voluto dalla Giunta con le reali
esigenze reali del territorio, nessuno entra nel merito delle obiezioni,
agitando una generica necessità di sbloccare l' "ingessatura" della
città: fare, fare, fare, liberarsi di un passato inconcludente
attraverso azioni, interventi, poco importa se queste avranno una
ricaduta devastante sugli abitanti di oggi e di domani.
Chi vuole gru da tutte le parti, chi auspica palazzoni all'avanguardia
sotto i quali potersi fare selfie, chi ammette la propria ignoranza in
materia, ma "comunque l'edilizia tira l'economia e quindi va bene così",
chi attende il proprio turno per le votazioni davanti a una partita o a
una serie tv.
Il quadro è a dir poco disarmante.
Nel 2011 le folli ambizioni edificatorie della Giunta Mariani furono
sconfitte dalla forte presa di parola contraria da parte di ampie
componenti cittadine, che si fecero sentire con manifestazioni e
determinate presenze in Consiglio Comunale.
Oggi invece, causa Covid, questo passaggio cruciale per il futuro della
città si consuma nel clima asettico di una diretta Youtube, circostanza
che rende ancor più surreale la discussione, ma soprattutto riduce
drasticamente la possibilità di esprimere dissenso da parte dei monzesi
rispetto allo scempio in arrivo.
Che fare?
Non ci aspettavamo scenari diversi da questo Consiglio comunale: oltre a
monitorare l'andamento dei lavori consigliari e denunciare l'enorme
truffa che è stata progettata ai danni della comunità, occorre fin da
subito raccogliere idee e forze per proseguire fuori dai palazzi nei
percorsi di opposizione alla variante al PGT in tutte le sue
articolazioni.
Servirà continuare nel lavoro di controinformazione, ma molto presto
tornare nelle strade con azioni incisive contro i padroni della città.
Quando è finita non è ancora finita.
FOA Boccaccio 003
20.01.2021
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CRONACHE DALLA ZONA ROSSA MONZESE
Nella giornata di ieri (domenica 17 gennaio) decine di agenti delle ffoo
si sono assembrati intorno al Boccaccio, schierando anche la celere e
bloccando ogni via d’accesso al posto. L’obiettivo era impedire il
tradizionale falò di Sant’Antonio che da più di dieci anni si svolge in
maniera autorganizzata in quartiere, prima in un campo in via
Ghirlandaio e, successivamente, presso l’orto del centro sociale. Cinque
posti di blocco su tutte le vie che portano al Boccaccio sono durati
circa dalle 15:30 fino alle 21.
L’intervento sembra realizzare la volontà della Giunta, che giovedì sera
si è lagnata del falò chiedendo l’intervento della questura. Di fronte
allo spropositato schieramento di forze dell’ordine l’iniziativa è stata
annullata. Nonostante tutto siamo rimast* all’interno dello spazio per
presidiarlo e farlo vivere come facciamo quotidianamente.
La serata ci consegna alcune riflessioni.
Dall’inizio della pandemia la programmazione del centro sociale è stata
molto ridimensionata, non tanto in osservanza ai vari provvedimenti, ma
a seguito di valutazioni interne sulla capacità di garantire iniziative
sicure per chiunque. A fronte di queste valutazioni il falò era stato
confermato come da sempre tradizione nel quartiere. Sappiamo benissimo
che ritrovarsi intorno a un falò, all’aria aperta, nel mezzo di un campo
da calcio, comporta rischi sanitari decisamente inferiori che sostare in
coda per i saldi di stagione, prendere la metropolitana o stare sul
posto di lavoro.
Crediamo nell’importanza di scardinare con intelligenza il modello
dell’isolamento, della virtualità e della distanza, che sta generando
costi elevatissimi. In questo senso lo sforzo di costruire iniziative
inclusive non può essere arrestato, ma anzi, ha bisogno di ulteriore
spinta e coraggio.
Di fronte alla situazione di ieri, qualcuno sarà soddisfatto, sentendo
propria la “vittoria della legalità”… per noi e per tutte le persone che
avrebbero partecipato rappresenta invece una provocazione a cui
rispondere continuando a difendere i nostri spazi e la nostra capacità
di autodeterminazione.