[Storiaorale] È uscito il nuovo numero de "l'impegno"

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Autor: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Data:  
Para: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Asunto: [Storiaorale] È uscito il nuovo numero de "l'impegno"
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea

nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia

Aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la
storia della Resistenza e dell’età contemporanea

13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
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È uscito il centocinquesimo numero de “l’impegno”, rivista dell’Istituto,
che da questo numero ospita alcuni contributi proposti dall’Istituto per la
storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di
Novara e del Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara”, ampliando così i propri
studi all’intero territorio del Piemonte nordorientale.

La rivista contiene saggi di Cesare Bermani, Antonio Bondioli, Piero
Ambrosio, Mirko Aliberti, Anna Cardano, Matteo Santini, Marilena Vittone e
Gabriele Morgoni.

Cesare Bermani, nel centenario della nascita di Gianni Rodari, ne evidenzia
il ruolo di protagonista della cultura laica antifascista sviluppatasi dopo
la Liberazione, sottolineando come non fu solo lo scrittore per ragazzi
sempre ricordato, ma anche originale pedagogo nell’analisi del rapporto
genitori-figli, giornalista di alto valore e acuto interprete dei
comportamenti giovanili, con i suoi lucidi articoli sui movimenti di
contestazione del ’68 e del ’77, nonché ricercatore creativo in ambiti
innovativi come il canto sociale.

Antonio Bondioli, in un 2020 segnato tragicamente dalla pandemia, rivolge
l’attenzione alla diffusione dell’influenza “spagnola” negli anni 1918-1920,
concentrandosi in particolare sui suoi effetti in Valsesia. Utilizzando come
fonte privilegiata i giornali locali “Corriere Valsesiano” e “Il Monte
Rosa”, di cui riporta ampie citazioni, ripercorre le varie fasi
dell’epidemia, l’elevato numero di decessi che causò, i provvedimenti che
furono adottati per il suo contenimento, facendo emergere le similitudini
con la situazione che stiamo vivendo oggi.

Piero Ambrosio, dopo la serie di articoli “Risiede tuttora all’estero a
recapito sconosciuto”, raccoglie altre storie di “sovversivi” emigrati,
ricostruite utilizzando, come di consueto, la documentazione conservata nei
fascicoli personali del Casellario politico centrale: l’attenzione è
concentrata su esponenti del movimento anarchico emigrati negli Stati Uniti
d’America e su militanti socialisti e comunisti. Le biografie pubblicate in
questo numero costituiscono la prima parte di un più ampio saggio, che
continuerà nel prossimo.

Mirko Aliberti ricostruisce la figura di Vittore Catella, originario del
Biellese, aviatore della regia aeronautica distintosi per le azioni di
ricognizione in Africa orientale negli anni della guerra d’Etiopia, come
pilota di bombardiere a fianco dell’Aviazione legionaria in Spagna durante
la guerra civile e per la missione contro la roccaforte inglese di
Gibilterra dopo l’entrata in guerra dell’Italia nella seconda guerra
mondiale, senza dimenticare, nel dopoguerra, il suo ruolo di collaudatore
per il reparto aviazione della Fiat e il suo impegno in ambito sportivo, in
qualità di dirigente sportivo (fu, tra l’altro, presidente della Juventus
negli anni sessanta), e in politica, come deputato per il Partito liberale
dal 1963 al 1976.

Anna Cardano, basandosi sulla documentazione conservata in particolare
all’Archivio storico di Novara, ma anche attingendo ad archivi privati e a
testimonianze orali, racconta la drammatica vicenda degli ebrei novaresi
Giacomo Diena, Amadio Jona e Bertie Sara Kaatz, arrestati nel settembre del
1943 e inviati al campo di sterminio di Auschwitz, da cui non fecero più
ritorno. Cardano si sofferma in particolare sugli atti amministrativi che,
con singolari efficienza e rapidità, consentirono il progressivo
annullamento dei diritti dei cittadini ebrei, a partire dall’obbligo di
denuncia di appartenenza alla razza ebraica, passando per il loro
inserimento in elenchi appositamente predisposti e regolarmente aggiornati,
fino alle misure estreme della deportazione e della confisca dei beni, in un
crescendo di provvedimenti persecutori che rendono manifesta la
responsabilità italiana nello sterminio, ancora lontano dall’essere
pienamente riconosciuta.

Matteo Santini prende in considerazione il fenomeno delle tregue d’armi tra
partigiani e tedeschi durante la Resistenza, analizzando nello specifico la
Convenzione per la costituzione della zona neutra di Omegna, il contesto in
cui maturò, gli attori coinvolti, le sue specificità rispetto ad altri patti
di non aggressione analoghi, le differenti interpretazioni che ne vennero
date dai protagonisti di allora - favorevoli all’accordo i comandanti della
formazioni autonome dell’Ossola, che la ratificarono, assolutamente contrari
i garibaldini, su posizioni di totale contrapposizione all’azione del
nemico, con il quale non era ammesso alcun tipo di compromesso -; il
documento si rivela pertanto una importante fonte di approfondimento delle
differenze ideologiche tra i resistenti e delle loro diverse visioni per il
futuro del Paese, posizioni contrastanti che trovarono, peraltro, sintesi e
composizione nella nostra Costituzione.

Marilena Vittone, in gran parte utilizzando materiali archivistici, fornisce
un quadro dettagliato della vita della comunità di Crescentino tra la fine
del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, in un’epoca di rivoluzione e di
restaurazione che vide il passaggio dal vecchio regime dei Savoia
all’esperienza del governo napoleonico, poi sconfitto e nuovamente
ripristinato con la vittoria di Napoleone a Marengo nel 1800, un cambio
politico e amministrativo che fu accettato con favore, per l’abolizione dei
secolari privilegi feudali, dalla borghesia emergente e vide la
partecipazione alla vita politica e amministrativa del nuovo corso di
notabili locali, che portarono alla modernizzazione del Vercellese.

Gabriele Morgoni ricorda la vitalità, la determinazione e il rigore di
Marcella Balconi, con la quale collaborò in seguito alla sua rielezione a
sindaco di Grignasco nel 1975, descrivendo le iniziative innovative che
intraprese a favore della comunità, principalmente per andare incontro alle
esigenze della popolazione anziana e dei bambini, suoi interlocutori
privilegiati, senza tralasciare la sua attenzione al mondo del lavoro, con
particolare riguardo per l’occupazione femminile, e l’impegno sul versante
dei lavori pubblici.

Segue il ricordo di chi ci ha lasciato negli ultimi mesi: Antonino
Pirruccio, collaboratore dell’Istituto negli anni ottanta; Nenello
Marabelli, partigiano della 109a brigata “Garibaldi”, spesso a fianco di
Gemisto, e figura di spicco nella battaglia di Noveis; Giulio Quazzola,
ultimo testimone della strage dell’alpe Fej del 7 novembre 1944; Elio
Panozzo, che proseguì nel dopoguerra la sua azione di resistenza con
un’intensa opera sindacale, amministrativa e nell’associazionismo; padre
Marco Malagola, frate minore francescano, testimone diretto della strage del
ponte della Pietà di Quarona.

Chiude il numero la consueta rubrica di recensioni e segnalazioni.



Sommario



Cesare Bermani

Gianni Rodari, comunista e laico



Antonio Bondioli

L’influenza spagnola in Valsesia (1918-1920)



Piero Ambrosio

Altre storie di sovversivi emigrati. 1



Mirko Aliberti

Vittore Catella

Il volo, la guerra, l’industria, lo sport e la politica per un uomo del
Novecento



Anna Cardano

I sommersi del 19 settembre 1943 a Novara

Giacomo Diena, Amadio Jona, Bertie Sara Kaatz



Matteo Santini

La convenzione di Omegna

Un’occasione di approfondimento sul fenomeno partigiano



Marilena Vittone

Crescentino tra assolutismo e rivoluzione (1789-1821)

Una comunità del Vercellese agli albori dell’impero napoleonico. Prima parte



Gabriele Morgoni

Per Marcella Balconi



Ci hanno lasciato



Recensioni e segnalazioni



La rivista è in vendita nella sede dell’Istituto (via D’Adda, 6, Varallo):
singolo numero 12 euro; abbonamento annuale 20 euro; formula abbonamento
annuale più tessera associativa 32 euro.

Conto corrente postale per i versamenti n. 10261139, intestato all’Istituto.























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