[Pacifistat] L’anticapitalismo diventa tabù nelle scuole ing…

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Aihe: [Pacifistat] L’anticapitalismo diventa tabù nelle scuole inglesi - il manifesto

Governo a trazione Johnson.Vietato dalle linee guida: è un’ideologia
«estremista», come l’antisemitismo. Due mesi fa la messa all’indice di
Extinction Rebellion. Poche le voci critiche

In questa Gran Bretagna a trazione Johnson – gretta, pan-inglese,
isolazionista, ultraliberista e in rotta verso il no-deal – il governo
ha doverosamente bandito i riferimenti all’anticapitalismo dai programmi
scolastici. Si tratterebbe infatti di un’ideologia «estremista»,
assimilabile all’antisemitismo, all’opposizione alla libertà di parola e
al sostegno dichiarato ad attività illegali. In nessun modo le scuole
dovranno usare fonti e materiale prodotti da organizzazioni che assumono
posizioni politiche estreme su determinati argomenti. «Ciò è vero anche
nel caso in cui il materiale in questione non sia estremo, dato che il
suo utilizzo potrebbe implicare l’approvazione o il sostegno
dell’organizzazione».

TALI POSIZIONI POLITICHE estremiste annoverano «ma non si limitano a un
desiderio pubblicamente espresso di abolire o sovvertire la democrazia,
il capitalismo o di porre fine a libere ed eque elezioni». Tanto per
meglio approfondire il golfo che quest’amministrazione sta pazientemente
scavando fra le varie nazioni che costituiscono il Regno cosiddetto
Unito, il divieto riguarda solo l’Inghilterra.

Ben due le voci clamanti nel deserto levatesi contro tale sozzeria, ma
niente paura: nessuna appartiene all’innocuo Keir Starmer, leader di una
tremebonda opposizione esclusivamente intenta a ricucire con gli
imprenditori e i moderati che si erano dati alla fuga dopo l’assalto
corbynista al palazzo d’inverno. Sono quelle dell’ex cancelliere-ombra
dello scacchiere John McDonnell e dell’ex ministro delle Finanze greco
Yanis Varoufakis. Il primo ha giustamente fatto notare come una simile
messa al bando del (dis)senso critico tagli fuori una fetta cospicua
della storia moderna del paese, che del capitalismo ultraliberista è
tradizionale corifeo; il secondo l’ha paragonata all’epurazione di
autori come William Morris, Iris Murdoch o Thomas Paine dai programmi
scolastici.

QUESTA PUBBLICA DISTRUZIONE del dissenso nel paese in corsa verso
l’epilogo Brexit significa una cosa sola: l’anticapitalismo –
l’ideologia superstite di un homo denominato ottimisticamente sapiens il
cui residuale obiettivo sembra ormai a sua volta quello di sopravvivere
a se stesso – è talmente percepito come minaccia che non si discute, si
bandisce direttamente.

Il fatto che un simile divieto cada in un momento storico in cui le
giovani generazioni del mondo ricco si preparano a convivere con un
sistemico e morboso sfacelo ambientale nel (nome del) quale i loro
genitori e nonni si sono pasciuti spensieratamente, sorprende ancor meno
del fatto che una simile svolta autoritaria avvenga nel paese che del
profitto fine a se stesso è da sempre santuario globale, le cui pie
banche da sempre accolgono benevolmente pellegrinaggi di capitali, il
cui massimo leader religioso, l’arcivescovo di Canterbury è un
ex-banchiere e che del Tina (non Pica, non Turner: sta per There Is No
Alternative al capitalismo) ha fatto la propria missione storica.

La censura viene mesi dopo la già rivoltante inclusione degli attivisti
di Extinction Rebellion nella lista delle organizzazioni terroristiche
la cui attività di proselitismo nelle scuole sarebbe da denunciarsi
secondo il controverso programma Prevent.

MA VISTA LA FUTURA inesorabile crescita del movimento fra i giovani –
facilmente preconizzabile visti i disastri ambientali che si sgranano
uno dopo l’altro in questo osceno rosario di autodistruzione – la mossa
dei monatti del liberoscambismo non sorprende affatto.
Tu chiamalo, se vuoi, liberalismo autoritario: non sarebbe il primo
ossimoro al quale abituarsi in un occidente postindustriale sempre più
riarso, inondato e ormai tenuto assieme soltanto con lo spago della
dissonanza cognitiva.


https://ilmanifesto.it/lanticapitalismo-diventa-tabu-nelle-scuole-inglesi/