[Forumlucca] Comunicato stampa - Palp: "il vescovo accetti u…

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Autor: Massimiliano Piagentini
Data:  
Para: forumlucca
Assunto: [Forumlucca] Comunicato stampa - Palp: "il vescovo accetti un confronto pubblico sul Ddl omotransfobia. Anche ieri una vittima delle campagne d'odio contro lgbt"
https://www.luccaindiretta.it/politica/2020/09/14/palp-violenza-omotransfobica-il-vescovo-accetti-un-confronto-pubblico/196180/

IL VESCOVO DI LUCCA, L'ESTREMA DESTRA, LE BUGIE SULLA LEGGE CONTRO
L'OMOTRANSFOBIA E MARIAPAOLA.

Mercoledì scorso, un numeroso gruppo di persone ha partecipato alla
manifestazione che avevamo organizzato di fronte alla sede
dell'arcivescovato per protestare contro un convegno di integralisti
cattolici contrari al disegno di legge contro le violenze fisiche e verbali
ai danni di persone lesbiche, gay, bisessuali e trans, patrocinato dal
vescovo, che ha presenziato ai lavori.
Tra i relatori del convegno, il nome più noto era sicuramente quello di
Massimo Gandolfini, organizzatore del Family day e del cosiddetto Congresso
della famiglia (raduno di ortodossi cattolici e di esponenti dell'estrema
destra europea, svoltosi a Verona l'anno scorso), che due giorni fa è
intervenuto sulla stampa locale per lamentarsi di coloro che hanno
liberamente contestato quel raduno blindato, dato che a nessuno, oltre al
selezionatissimo pubblico, era concesso di entrare per porre domande e
confrontarsi con i relatori.
Gandolfini è noto per aver sostenuto, in un'intervista a un quotidiano
nazionale, che l'omosessualità è una malattia e che i gay dovrebbero essere
curati. Dichiarazioni gravi e false, dato che l'Organizzazione mondiale
della sanità, il più autorevole organismo scientifico internazionale, ha
stabilito nel 1990 che l'omosessualità non è una malattia, eliminandola
dall'elenco delle patologie.
Ma questa non è l'unica occasione in cui il personaggio in questione ha
rilasciato dichiarazioni insultanti verso i gay. Nel 2015 accostò Arcigay
alla pedofilia e per questo l'anno scorso è stato condannato per
diffamazione a quattro anni di reclusione (sentenza definitiva), convertiti
in una pena pecuniaria di 30mila euro, nonché a versare *una provvisionale
di 7mila euro per Arcigay e 3mila per l'allora presidente, Flavio Romani. *
*Con la credibilità che gli deriva da questi precedenti, Gandolfini sta
facendo circolare da mesi notizie false sul contenuto del disegno di legge
contro l'omotransfobia. La più gettonata e quella secondo cui il testo in
questione limiterebbe la libertà di espressione. *
*In realtà basta reperire il testo del Ddl in rete per rendersi conto che
non contiene alcun reato di opinione. Ci si limita a modificare due
articoli del codice penale, il 604 bis e ter, e la legge Mancino ("*Misure
in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa“) su propaganda
e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e
religiosa, aggiungendo quelli fondati sul genere, orientamento sessuale e
identità di genere.
Cosa avverrà, dunque, se la legge entrerà in vigore? Che nel caso in cui
una persona venga insultata o picchiata perché, lesbica, gay, bisessuale o
trans, all'autore del reato verrà contestata l'aggravante dei motivi
omotransfobici, così come gli verrebbe contestata l'aggravante della
discriminazione religiosa se la vittima fosse un cattolico aggredito perché
individuato come tale.
È tutto molto chiaro e semplice, basta leggere il testo.
Eppure, il vescovo di Lucca, oltre a patrocinare e ospitare un raduno di
un'organizzazione che diffonde fake news e che ha rapporti con l'estrema
destra nostrana ed europea, ha egli stesso contribuito a disinformare,
affermando in tv che il testo del Ddl, oltre a limitare la libertà di
opinione, mette in discussione "l'idea di uomo, di famiglia, di persona,
di identità sessuale" e che "su queste cose si gioca l'educazione dei
figli, il nostro futuro, l'assetto della società".

È del tutto evidente che l'alto prelato ha scelto di allinearsi su
posizioni di ostilità verso le persone Lgbt, contrastando quella tutela
minima e indispensabile che verrebbe loro riconosciuta con una legge già in
vigore in molti paesi europei.

A questo punto sarebbe opportuno che il vescovo Giulietti spiegasse alla
cittadinanza i motivi di questa sua decisione, e sarebbe il caso che lo
facesse in un confronto pubblico e aperto, non blindato come il convegno al
quale ha partecipato, sedendo in prima fila.
Scelga Lui la sede, il giorno e l'ora.
Noi parteciperemo volentieri e gli dimostreremo, testo alla mano, cosa
prevede il Ddl a difesa dell'incolumità delle persone lgbt.

Proprio ieri, una ragazza di 18 anni, Mariapaola, è stata uccisa dal
fratello perché aveva una relazione con un ragazzo trans. Un caso di
femminicidio e transfobia. L'omicida ha infatti dichiarato che voleva "dare
una lezione" alla sorella, dato che era stata "infettata" (ha detto proprio
così) dal compagno, Ciro.
Questa vicenda dimostra due cose: quanto ci sia bisogno di una legge contro
l'omotransfobia e cosa producano nella società le campagne d'odio contro le
persone Lgbt, portate avanti disinvoltamente e incessantemente, da anni,
anche dagli organizzatori del convegno di mercoledì scorso
all'arcivescovato.

Potere al Popolo Lucca