https://www.gay.it/ordine-dei-giornalisti-transfobia?fbclid=IwAR3nm_OZHPDc3YkE7JAFg_XoDzswpzcUy8oYlOr4R3299wRjkcdKAWsXb68
Mentre finalmente in Parlamento si discute l'approvazione di una legge
contro l'omo-transfobia, per tutelare gay, lesbiche e trans dalle crescenti
aggressioni fisiche e verbali che ogni anno si registrano in Italia, ecco
che si presenta un caso di scuola:
Aldo Grandi, direttore de la Gazzetta di Lucca, in un articolo dedicato
alla tragica morte di una donna trans ad Altopascio, l'aveva definita "UN
transessuale brasiliano", aggiungendo: “*per tutti il povero trans morto
era un uomo. Inequivocabilmente. Anche se avrebbe voluto essere una donna,
ma donna non era*“. In un precedente articolo, Grandi aveva scritto che
Eduarda (questo il nome della defunta) era "un uomo extracomunitario".
L'identità di genere, l'autodeterminazione, il rispetto per le persone,
spazzati via in un attimo, in modo violento e volgare.
Mi sono rivolto all'ordine dei giornalisti, per domandare se non
ravvisassero in quelle espressioni una violazione della deontologia
professionale.
La risposta? Hanno archiviato il procedimento e nel dispositivo
dell'ordinanza che hanno emesso, con i tre membri dell'organo si esprimono
esattamente come Grandi, definendo Eduarda "UN transessuale brasiliano".
Cane non mangia cane, verrebbe da dire.
E soprattutto, se coloro che dovrebbero vigilare danno il "buon esempio",
figuriamoci tutti gli altri
https://www.neg.zone/2020/06/10/ordine-dei-giornalisti-lazio/?fbclid=IwAR2wKPvvsJ-zM6b62qKQJNwayEAMmUhCZeHDiPVZVObg-7_ByptYbboSffM