[Storiaorale] Nuova pubblicazione dell'Istituto: Frammenti d…

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Autor: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Data:  
A: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Assumpte: [Storiaorale] Nuova pubblicazione dell'Istituto: Frammenti di Valsesia di Giuliana Airoldi
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea

nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia

Aderente all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
<mailto:istituto@storia900bivc.it> istituto@???

<http://www.storia900bivc.it/> www.storia900bivc.it





È uscito Frammenti di Valsesia, di Giuliana Airoldi, nuova pubblicazione dell’Istituto che, come già il precedente Valsesia. Oltre la soglia, raccoglie fotografie in bianco e nero scattate dall’autrice in Valsesia negli anni settanta, accompagnate da intense riflessioni poetiche. Il libro, che sarà disponibile nelle principali librerie del territorio e nei consueti punti vendita, può essere acquistato al prezzo di € 15,00 anche nella sede dell’Istituto a Varallo in via D’Adda, 6 o nella sezione Shop del nuovo sito internet <http://www.istorbive.it> www.istorbive.it.



«Scorrendo attentamente questo libro di immagini e parole, si ha una netta sensazione: le donne, gli uomini, gli oggetti, gli scorci, hanno tutti la stessa anima. Anima carpita da occhi che l’hanno prima scrutata, capita, poi impressa in bianco e nero. La pellicola ha il pregio di essere rimasta paziente in un cassetto ad aspettare, per poi rivelarsi, dopo tanto tempo, per ispirare pensieri poetici. Non una sterminata fila di bit digitali che scompaiono se il computer va in tilt o, per un accidente, si disperdono nell’etere. Lei rimane, solida e palpabile memoria. Non è il pensiero di un vecchio fotografo nostalgico ma è un riconoscimento a quel supporto che si lascia tenere fra le dita, permettendo di sbirciarla in controluce, procurando riscoperte ed emozioni […].

Le opere d’arte non devono essere spiegate, devono ispirare interpretazioni possibilmente non raziocinanti ma intuitive, inaspettate. Questo è il fascino di un libro fotografico ben riuscito. Uno scritto può evocare, nella mente del lettore, immagini. Le belle immagini devono sempre evocare sentimenti e parole. Più sensazioni diverse suscitano e più l’operazione dell’artista è riuscita. Giuliana ha voluto per ogni immagine donarci un suo pensiero esclusivo, introspettivo. È una opzione in più che offre al “lettore” per far capire che quella composizione ha “anche” una sua chiave di lettura intimistica, quasi mistica» (dalla prefazione di Edoardo Ghelma).



















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