Re: [Hackmeeting] Hackmeeting 2020 [Was: Re: Pandemia. Di t…

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Szerző: ginox
Dátum:  
Címzett: hackmeeting
Tárgy: Re: [Hackmeeting] Hackmeeting 2020 [Was: Re: Pandemia. Di tecno-assoluzionismo e di come la tecnologia non ci salvera']
On Sun, May 31, 2020 at 10:50:35AM +0200, joy@??? wrote:
>
> > Magari banalizzo, ma non capisco... se posso andare in piscina o in
> > palestra o a fare la spesa perche' non posso fare hakmeeting?
>
> Queste regole sono ancora valide e sono esattamente un ossimoro con ciò che
> è hackmeeting, un luogo libero in cui ognuno si muove senza una meta precisa
> e non deve dire niente a nesssuno di quello che intende fare.
>


si' la parola interessante e' "ancora", nel senso che la
situazione cambia di continuo e dire che una cosa valida ora sara'
valida tra tre mesi e' un innalazione, almeno quanto il contrario.
e decidere ora che una cosa tra 3 mesi non la fai, ti espone al fatto
che tra tre mesi, magari la potevi fare.

se sei uscito ultimamente hai constatato da solo che le regole
valide per il dentro non sono le stesse valide per il fuori, che
mentre negli spazi chiusi tutto e' abbastanza normato, il fuori
va piu' a senso e a responsabilita' individuale.

noi andiamo a correre con il nostro corso di boxe autogestito e facciamo
ginnastica assieme all'aperto, non usiamo il dentro della palestra.
siamo circa venti, stiamo a distanza, non facciamo cose
di contatto, ci laviamo le mani e la doccia la facciamo a casa.
non pensiamo di essere degli untori per questo, ci rispettiamo, facciamo
le cose a modo: cmq non facciamo niente che non abbiamo visto fare a altre
persone intorno a noi. ovvero abbiamo prima guardato quello che accadeva
intorno e poi abbiamo deciso come muoverci.

L'altra palestra commerciale che frequento e' contigentata
per la sala attrezzi e la piscina, ma i corsi che si svolgono all'aperto
nel parco interno
non hanno numero chiuso e fanno le stesse robe che facciamo al corso
di boxe autogestito.

insomma se vuoi le cose le fai, con senso e senza impazzire,
certo devi
saperti organizzare e non rifiutare la responsabilita' che
la fisicita' comporta in questo periodo.

non si tratta di militirazzare la vita sociale, anzi l'estrema
disciplinizzazione del vivere sociale, secondo me ottiene il risultato
opposto, cioe' che le persone entrano al bar 2 alla volta e consumano
il caffe' al posto segnato, e poi si ammucchiano a caso per vedere le
frecce tricolore, perche' e' vissuto come sfogo.
Io penso che le cose vadano organizzate con un senso,
senza rifiutare la fatica e la responsabilita' che tutto questo
comporta.
la distanza di sicurezza e' cambiata tipo 5 volte,
con scarti che andavano dal metro alla porzione di metro.
quindi forse e' il senso della cosa che va preso in considerazione e
non la misurazione con il metro da sartoria.
questo e' importante secondo me per non ridursi all'immobilismo
e rinunciare a intervenire sulla realta' perche' ci si sente soverchiati
dalle regole e tutto sembra troppo difficile.
cioe' se vuoi intervenire sul reale, ci devi stare nel reale.

Noi con l'hacklab a firenze siamo una decina, ma la prima cosa
che abbiamo fatto appena abbiamo potuto e' riprendere le riunioni
e tornare a accostare la lista di discussione e jabber alle assemblee in
presenza. e' facile perche' siamo un numero piccolo, pero' l'esigenza
si e' manifestata immediatamente.
E nella secondo meta' di giugno vorremmo provare a fare delle piccole iniziative
pubbliche, e non abbiamo nessuna intenzione di fare chat e videoconf, se
possiamo incontrarci di persona, ne saremmo disposti a accettare di non
poterlo fare, in presenza di numeri del contagio cosi' bassi e in
discesa.

e' uno strano paradosso quello che abbiamo vissuto: prendersi cura della salute
del corpo sociale ha significato scindersi in unita' isolate,
infierendo sulla componente sociale del corpo di cui ci si vuole prendere cura.
la situazione non permetteva di meglio. ma se ora lo permette o
lo permettera' tra un po', secondo me e' necesssario iniziare a prendersi
cura della parte fisicamente sociale del duetto, nella misura in cui
questo sara' possibile e occuparsi di quegli aspetti sociali che fanno
vivere il gruppo in quanto gruppo, che secondo me sono fisici, i legami
realzionali digitali creano relazioni, almeno per me, deboli. io in
chat non ci sto mai, mi annoio.