E' la prima volta che scrivo in questa lista ed intervengo perche' il
soggetto mi sta molto a cuore.
Vorrei un opinione chiara, concisa e pragmatica sulle motivazioni per
cui la persona media, gia' in possesso di un account Facebook e/o
instagram, dovrebbe temere un app di tracking che di fatto traccia meno
di tutti i social e servizi a cui e' gia' iscritto. L'unico svantaggio
per queste persone probabilmente e' che hanno un app in piu' installata
nel loro telefono gia' appestato di trashware.
Metto subito in chiaro che personalmente non sono iscritto ai suddetti
servizi :)... ma volevo aprire un discorso piu' generale.
Grazie
On 4/22/20 8:43 PM, dan wrote:
> On 21/04/20 15:34 +0200, codanera wrote:
>> Il 21/04/20 12:57, ginox@??? ha scritto:
>>> io propendo per l'interpretazione buzz word su problema difficile.
>> [cut]
>>
>> +2
> +3
>
> Ecco, attacco qui perché penso che l'elemento "percezione" sia nodale.
>
> Mi sono trovato a sudare in piena infodemia e a riflettere che qui se
> non leggi almeno 8 paper di 6 pagine l'uno prima di mezzogiorno non sei
> nessuno. E allora _devo_ ricorrere a sistemi più vecchi: per esempio
> quando mi viene proposta una soluzione/progetto/tecnologia mi sembra
> giusto chiedere e sapere chi lo propone e per chi lavora.
>
> Se dovessi riassumere il mio pensiero di adesso, -vi scrivo da una
> situazione di isolamento domiciliare "volontario", fuori volteggia il
> drone e qualche giorno fa passava la macchina dei vigili col megafono a
> dire: state a casa e i giornali han detto che "il virus è nell'aria".
> Dunque escludo che ci sia del panico e sono certo di esprimermi con la
> massima lucidità.
>
> In una frase direi: La sanità pubblica costa, la App è cheap.
>
> dunque tutt* a parlare di App si/no/quale mentre il problema è altrove.
>
> La sanità pubblica è il punto.
> Grazie Pinke del concetto di: "sanità pubblica di prossimità". Claro.
>
> Grazie Lobo per aver detto che: cosa c'entra un sistema decentralizzato
> se lo scopo della app per definizione è il contrario, cioè di riportare
> tutti i dati a un autorità sanitaria centrale? (e poi manco all'autorità
> sanitaria, ma alla Telco).
>
> Grazie CIRCE per aver detto che: qui non siamo più al controllo, qui siamo alla
> manipolazione (non approfondiamo, diciamo solo: facebook)
>
> Oh, ma intanto grazie un po' tutt*
> di questi tempi, o tra non molto, potrebbe diventare difficile esprimersi
> criticamente, soprattutto se viene richiesta obbedienza come valore solidale.
>
> Grazie Blallo per aver detto: non voglio lavorare alla realizzazione del
> tecnocontrollo.
>
> Ancorché sanitario, aggiungo.
>
> Qui c'è la questione del meno peggio:
> Annosa questione.
> Per cui: ehi guarda che qui arriva comunque il totalitarismo, meglio che lo
> facciamo noi.. -- No. aspé.. che dici..
>
> Ma tornando alla buzzword (grazie ginox),
> Il dibattito sulla decentralizzazione e sull'open source come "automaticamente
> buono" mi pare basato su una assunzione sbagliata. Sono entrambi forse
> requisiti, ma non garanzie. Non è che se uno fabbrica la macchina che tira
> schiaffi ma il codice sorgente è open allora: aah.. allora.. allora è bella"
>
> Poi come dice il (grazie Putro) il codice è oramai troppo lungo da leggere, non
> basta dire: guarda è li leggitelo. E poi tanto domani esce l'aggiornamento.
>
> Comunque, ci sta di riassumere i vari tentativi di: "mantenere
> l'equilibrio tra la privacy e le necessità del tracciamento durante una
> pandemia". Come dice la EFF.
> Che poi ti trovi a doverle spiegare queste cose: Il PEPP, il PD-13, e la
> variante del joint apple-google, e dice il Kobessi che..
> però il punto è davvero altrove:
>
> * un sistema sanitario pubblico ha come interesse che la gente sia sana
> * un sistema sanitario privato ha come interesse che la gente sia malata (e paghi).
>
> E dunque con la App, ma senza la sanità pubblica efficente, si finisce tutt* ai
> domiciliari ed esce solo chi ha i soldi per curarsi ed è autorizzato dalla App.
> E magari non è cosa di breve durata.
>
> Siccome sappiamo che la tecnologia non è neutrale ma dipende ad esempio da chi
> comanda, vedi che bella prospettiva. Poi a me pare che l'algoritmo predittivo
> abbia quanto meno fallito: nessuno si aspettava la pandemia! ma che davero?
> Ma cosa li abbiamo dati a fare i dati sanitari della regione lombardia
> alla IBM?
>
> Dunque aggiungo la mia vocina al coro de: la soluzione non è tecnica
> (e manco legale).
>
> # Sull'emergenza:
>
> * l'emergenza non viene revocata, viene prorogata.
> (perché non c'è mai un momento in cui va -tutto- bene)
>
> * Durante un'emergenza gli strumenti di una "democrazia avanzata", come
> la privacy, soprattutto se non sono esercitati altrove che in ambito
> giuridico, non sono in uso. (senno' che emergenza è se valgono le
> stesse regole di prima?") Non mi ricordo chi ha detto: "la prima vittima
> della guerra è la verità", ci aggiungo che: la prima vittima dello stato
> d'emergenza è la privacy.
>
> Lo stato d'emergenza è una grande buzzword, a prescindere che ci sia o
> meno la pestilenza. Si traduce in cessazione dei diritti civili o legge
> marziale, dipende dalla longitudine e dal contesto. Mi riprometto che lo
> stato d'emergenza non mi impedisca di esprimermi criticamente, non
> voglio partecipare alla costruzione del tecnocontrollo e siccome ho
> delle belle pretese, non voglio neanche deprimermi, perché il sistema
> limbico è compatibile con quello immunitario e dunque cerco di evitare
> la gravitas. Ognuno combatte il panico come può. E poi nella mia
> esperienza, non è la prima volta che Roma brucia.
>
>
>
> _______________________________________________
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> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting