> Il 20 aprile 2020 alle 16.24 bruno@??? ha scritto:
>
riporto dal blog biodieta.noblogs.org:
https://www.academia.edu/26246357/Evgeny_Morozov_Lingenuit%C3%A0_della_rete_Il_lato_oscuro_della_libert%C3%A0_di_Internet
https://drive.google.com/file/d/1jeQcLhbFTMM7ayWgfquaP4q8tG6Ys0BH/view?usp=sharing
«Non riconoscere il lato oscuro di internet è come visitare Berkeley, la California e i quartieri generali del cyber-utopismo e convincersi che anche il resto dell’America sia così: alternativa, tollerante, baciata dal sole, con un sacco di cibo biologico e di buon vino. Ma il resto dell’America non vive così, e certamente non vive così il resto del mondo.»
pg 179
mentre nel 1915 il caporedattore del
periodico “Flying” (l’equivalente di “Wired” a quel tempo)
> Non vedo pratiche Libere resilienti ed egualitarie diverse dalla
> sussistenza.
>
> [0]
> http://www.ymparistojakehitys.fi/susopapers/Lasse_Nordlund_Foundations_of_Our_Life.pdf
>
> PS
> Non riconosco più questa lista: gente che critica costruttivamente,
> niente flame...
> ARIDATECE AVELLINO! XD
>
> O forse sono diventato io avellino?
geograficamente da sartre a oggi siamo ancora no luogo e la libertà a paris sorbonne è quella piccola distanza geografia
che ci separa:
https://it.qwe.wiki/wiki/Marxist_geography (vedi anche link interno metabolismo sociale...) lo spazio del capitale; se non ci muoviamo in tempo corriamo il rischio di rimanere nella "sopravvivenza" capitalismo latino americano.. era tecnologia meraviglios di h. marcuse o ultimi saggi di negri sul bio-potere.
