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Oggetto: [peer_to_peer] La nuova app Immuni - contributo di Michele Bottari

Ciao, appendo qui sotto il risultato di una riflessione collettiva fatta
con il gruppo dell'ex OS3 (http://www.os-3.org). Ringrazio in
particolare Matteo "Guru" Granuzzo.

L'app, dicevamo. Pare non sia obbligatoria, del resto se lo fosse
avrebbe certamente problemi di legalità. Ma pare anche che quelli che
vorranno lavorare, viaggiare, socializzare, dovranno installarla. E
questo, pur rimanendo profondamente illecito, è purtroppo legale.

Che valutazione dare a queste app? Dipende da che punto di vista le
vediamo. Innanzi tutto il governo italiano ha sbagliato approccio. in
altri paesi questo tipo di app sono state assegnate a organizzazioni
no-profit, che rendono disponibile il codice sorgente opensource, e
questo è molto importante per un fattore fiduciario. Se so cosa c'è
dentro, o meglio, se una persona di mia fiducia sa cosa c'è dentro, per
me è più facile fidarmi di uno strumento tecnologico.

Qui invece si è scelta una azienda privata, e non è chiaro se il codice
sarà reso open o no. Credo che la risposta esatta sia la seconda.

Leggendo le specifiche, comunque, il rischio per la privacy non
sembrerebbe esserci, in quanto queste app tengono in memoria solo gli ID
bluetooth dei telefoni che hanno incontrato negli ultimi 14 giorni. Non
c'è bisogno di associare un nominativo fisico a questi ID perché il
tutto funzioni. E anche la posizione GPS non viene analizzata perché non
serve.

Questo perché se una persona risulta positiva, è essa stessa che deve
inserire nell'app "sono positivo". A quel punto viene mandata una
notifica a tutti i telefoni che negli ultimi giorni sono stati vicini al
telefono dell'infetto, con un messaggio del tipo "sei stato a contatto
con un infetto negli ultimi tot giorni, devi seguire le procedure di
isolamento e quarantena." Dopodiché, questo messaggio sarà mandato anche
alle persone con cui tu sarai venuta a contatto, senza però nominarti.
Questo perché, in teoria, l'app non sa chi sei. Ma dopo vi svelo la
fregatura.

A questo punto però ci dobbiamo domandare quanto questo meccanismo sia
efficace. Personalmente, ho poca fiducia: il fatto di basarsi solo sulla
buona volontà delle persone mina un po' la credibilità dello strumento.
Come facciamo, per esempio, a stabilire se l'infettività esista davvero?
Sarebbe opportuno sviluppare un meccanismo di attestazione di questa
cosa, prima di notificare il contagio all'orbe terraqueo. Sennò sai che
terreno fertile per i buontemponi che scrivono cose a caso per creare
panico (il riferimento alle fake-news, materia vitale di Facebook, non è
casuale).

Ma la maggiore perplessità riguarda il raggiungimento della fatidica
soglia del 60% di adesioni 'volontarie', al di sotto della quale il
sistema non funzionerebbe.

Prima di tutto, non sono d'accordo col 60%: se vengo a contatto con un
positivo che fa parte del 40%, non lo veniamo a sapere nè io nè l'app. E
allora a che serve tutto quanto?

La conferma viene da un sedicente esperto, Luca Ferretti, membro della
task force italiana del Ministero dell'innovazione: "Perché questo
funzioni, la maggior parte della popolazione dovrebbe installarla e
usarla."
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/04/06/news/coronavirus_una_app_ci_terra_lontani_da_lui-253312019/?ref=RHPPTP-BH-I253312458-C12-P4-S1.8-T1

Se non la usano tutti, a che cacchio serve? E come può essere usata da
tutti, e in fretta, se pensiamo che l'app più diffusa, ovvero Whatsapp,
ha una penetrazione in Italia del 95% acquisita dopo dieci anni, che
sarebbe in questo caso appena sufficiente?

Il mio sospetto è che Immuni sarà solo una pagliacciata superficiale per
giustificare il fatto che saranno utilizzati i dati già in possesso di
Google, Apple e Facebook. Tenete presente che queste società hanno un
database già popolato di individui e spostamenti. Che, fra parentesi,
sono tutto tranne che anonimi (ecco la fregatura di cui dicevamo prima).
E il fatto che si siano già mosse e abbiano già proposto lo standard, lo
dimostra.
https://www.tomshw.it/smartphone/apple-google-tracciamento-coronavirus-privacy/

L'app apre scenari di controllo, di cui faccio fatica a individuare i
confini. Per l'umanità la vedo assai male, per i singoli di buona
volontà, qualche spiraglio c'è. "I bambini del Limbo diventeranno
farfalle. Io speriamo che me la cavo." (Cit. dal libro di Marcello D'Orta)

Credo che installerò immuni su un muletto (gergo da motorsport: sta per
"vecchio cellulare android"). Continuerò a usare il mio telefono
personale, anche perché è equipaggiato con Lineage e i migliori software
anti-spia. Il muletto avrà una sua sim, e servirà solo per essere
esposto alle forze dell'ordine, alle autorità portuali, e a chiunque
abbia titolo per richiedermelo.

Per il resto del tempo, rimarrà spento, e, visto che non è possibile
spegnerlo del tutto, deve stare in un metal-sacchetto che possa
schermare le sue onde. Istruzioni per autoprodurre il metal-sacchetto:
https://killyourphone.com/



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