Ciao.
Volevo chiedere se qualcuno sa chi sono i mittenti del messaggio allegato.
Ciao,
Mariagrazia
Da: L'Improbabile <improbabile.istat@???>
Inviato: venerdì 6 marzo 2020 08:51
A: undisclosed-recipients:
Oggetto: Essenziale è contenere il contagio, non il lavoro agile
Nella giornata di mercoledi, il Direttore Generale ha firmato un comunicato
in cui viene estesa a tutto il personale Istat la facoltà di svolgere
l'attività lavorativa dal proprio domicilio, come già previsto per i
colleghi delle regioni del Nord. La ratio del provvedimento è esplicitamente
riconosciuta come quella di "ridurre i rischi di esposizione al contagio",
coerentemente con il DPCM firmato nella serata di martedi dal Presidente del
Consiglio. Lo stesso DPCM prevede però che "la modalità di lavoro agile
possa essere applicata dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro anche
in assenza di accordi individuali".
Nel comunicato si stabilisce inoltre che " al fine di garantire la
continuità dei processi di produzione statistica e il funzionamento generale
dell’Istituto, i Direttori di riferimento d’intesa con i rispettivi
dirigenti, potranno contingentare lo svolgimento dell’attività lavorativa
dal domicilio". Da mercoledi si stanno moltiplicando le notizie di dirigenti
e direttori che comunicano limitazioni alla facoltà di usufruire del lavoro
agile , sulla base delle più personali valutazioni di quanto sia necessario
al "funzionamento generale dell'Istituto".
Riteniamo che sia un errore assegnare al singolo lavoratore la facoltà di
aderire o meno al lavoro agile , sulla base della sua personale valutazione
del rischio: se la finalità è quella del contenimento della diffusione del
COVID-19, allora tutti i lavoratori la cui presenza fisica non sia
necessaria a garantire le attività dell'Istat ritenute essenziali in questo
momento al paese devono essere assegnati alla modalità di lavoro agile .
E' altresì inconcepibile assegnare ai 19 Direttori in organico la facoltà di
decidere quale parte delle attività loro assegnate sia essenziale al Paese.
Questa decisione deve essere presa dal Presidente : piuttosto che
autocelebrare la "prontezza organizzativa" dell'Istat e invitare i
lavoratori "a un clima di confronto e di collaborazione" (leggasi di
obbedienza) rispetto alle scelte di dirigenti e direttori, c'è bisogno di
definire in modo trasparente e univoco cosa oggi è necessario che l'Istat
garantisca al Paese.
La presenza in Istituto di ogni lavoratore aggiunge a tutta la comunità un
delta di rischio (ad oggi non quantificato nè quantificabile) che deve
essere valutato e giustificato in base al valore sociale di quella presenza
e del servizio che garantisce.
Di questo, mentre negli ospedali medici, tecnici e infermieri stanno
lavorando e rischiando per curare e salvare vite, chi dirige questo Istituto
deve assumersi la responsabilità oggi e dovrà rispondere domani.
<
https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.improbabile.org%2F&e=3cfb7ead&h=501add21&f=y&p=y>
https://www.improbabile.org
<
https://urlsand.esvalabs.com/?u=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fimprobabile.istat&e=3cfb7ead&h=a73a8536&f=y&p=y>
www.facebook.com/improbabile.istat