Autor: dario.sca Data: Dla: hackmeeting Temat: [Hackmeeting] Quest'anno non parteciperò al Hackmeeting.
Per chi non mi conoscesse, sono quel simpaticone che nell'assemblea di
fine HM a Firenze, nella gioiosità della proposta di ospitare il
prossimo incontro a Roma, ha detto: "ho un problema politico con il
Forte Prenestino!"
Ho partecipato a diversi Hackmeeting e da Cosenza in poi a tutti, non
faccio parte di un Hacklab, ne sono propriamente uno smanettone ma mi
sento assolutamente un hacker, hackero quanto posso nel quotidiano. Non
ho un gruppo politico di appartenenza, collettivo o spazio sociale, ho
sempre attraversato autonomamente percorsi che ritenevo interessanti e
in linea con il mio agire politico. Per questo ho sempre partecipato
all'Hackmeeting, perché penso che sia un luogo, che tra errori o
contraddizioni proponga contenuti e metodi di alta qualità politica e
con un potenziale enorme per il futuro.
Tutto questo preambolo per dire che tengo a questo evento e non solo per
quei 3 giorni. Proprio perché tengo all'Hackmeeting che scrivo questa
mail solo adesso a più di 6 mesi da quell'intervento in assemblea.
Perché non ho alcun interesse a creare problemi al meeting stesso ne
alle persone, agli amici e alle amiche, che si sbatteranno per
organizzarlo, ne tanto meno ho interesse che si faccia da un’altra parte
ma non voglio comunque rimanere in silenzio a far finta di nulla e non
voglio che quel mio intervento non abbia una spiegazione.
Ho sempre frequentato il Forte Prenestino, ho organizzato eventi, ho
conosciuto centinaia di persone li dentro, ho sempre dato una mano anche
considerando le differenze di agire politico, come l'autoreddito. Come
tutti gli spazi sociali che conosco non è mai stato esente da forti
contraddizioni e problematiche, ma ci sono situazioni che a mio avviso,
tollerare significa in qualche modo nascondere, ignorare.
Cerco di riportare i fatti e sperando di non omettere nulla, proverò ad
essere sintetico.
Ormai un paio di anni fa, una ragazza partecipante attiva alla vita del
Forte Prenestino, viene aggredita verbalmente all'interno del centro
sociale e solo l'intervento, con una certa energia, dei presenti (giusto
sottolineare che chi è intervenuto è del Forte stesso, anche essi attivi
nella vita dello spazio) ha impedito una probabile aggressione fisica.
Immediatamente dopo questo episodio l'aggredita è uscita, da sola, dallo
spazio e l'aggressore vi è rimasto.
Il giorno successivo, la stessa ragazza viene nuovamente aggredita
sempre all’interno del centro sociale, da una terza persona non presente
il giorno prima, la motivazione di questo nuovo atto violento è
l'accusata di aver provocato l'aggressore per portalo a fare ciò che ha
fatto...
Per quanto triste, purtroppo non è il primo caso successo all'interno di
uno spazio sociale e sicuramente non è il più grave, anche se la gravità
preferisco farla misurare a chi subisce l’aggressione.
La cosa grave a mio avviso, è la reazione a tutta questa faccenda, il
nulla più assoluto! Nulla è stato fatto per permettere alla persona
aggredita di poter tornare in sicurezza al Forte Prenestino, nulla è
stato fatto per evitare che ciò potesse accadere nuovamente, con gli
aggressori che sono tornati dal giorno dopo alla loro vita di sempre,
mentre l’aggredita no, considerando che nello spazio non è più entrata.
Io non voglio insegnare nulla a nessuno, non so neanche qual è il
comportamento giusto da tenere in questi casi e non mi esprimo su
allontanamenti o percorsi, ma il silenzio non risolve i problemi ed il
tempo non aggiusta le cose. Non fare nulla è peggio che tentare e
sbagliare, non fare nulla significa ignorare il problema, non
consideralo tale e quindi esserne in qualche modo coinvolti.
Il Forte Prenestino ha preso questa scelta ed io di conseguenza ho
scelto di non vivere più quello spazio, di non partecipare ad iniziative
ed eventi, a mio modo di non partecipare al silenzio.
Mandare una mail del genere personalmente è molto difficile,
politicamente è una sconfitta ma credo sia doveroso da parte mia dare un
senso a quell’intervento di Firenze.
Chiedere che quanto detto non crei polemiche, capisco che non abbia
molto senso, ma preferirei che da questo nasca qualcosa di costruttivo,
anche per il Forte stesso, se ne avesse voglia e ne sentisse la
necessità. Per gli stessi motivi che mi hanno portato a partecipare
negli anni ad Hackmeeting, spero che qualcosa si possa smuovere, spero
che Hackmeeting sia parte di quelle azioni che possano portare ad un
cambiamento, non tanto nella soluzione a questa specifica situazione, ma
quanto in assoluto, i nostri spazi devono essere sicuri, devono essere
posti davvero liberati.
Dispiace molto non partecipare a questo evento, soprattutto nell'anno in
cui si terrà nella città dove vivo, ma la situazione non è cambiata ed
il problema politico resta.