Carissime/i, vi inoltro questo messaggio di una mia compagna di viaggio in Palestina dell'estate scorsa. Vi prego di aderire e di far circolare.Ciao
Sandra
-------- Messaggio originale --------Da: Gianella Salazar <giane.sava@???> Data: 15/01/20 15:29 (GMT+01:00) A: palestina_2011@??? Oggetto: Appello per una solidarietà SENZA Confini per la Rotta Balcanica
Ciao Gruppo Palestina!
Non vorrei essere fuori luogo ma ci tengo a raccotarvi un po’ sulla nostra esperienza in Bosnia e sull'iniziativa che abbiamo...
Siamo tornati da poco con Mirko e Rafaella da Velika Kladuša, che è una piccola città bosniaca al confine con la Croazia dove si trovano centinaia di persone bloccate.
Queste persone, pur avendo il diritto a richiedere asilo in Europa, secondo la normativa internazionale, sono bloccati in condizioni disumane e precarie ai confini tra Bosnia e Croazia.
Parliamo di persone che hanno già attraversato delle avversità , le medesime che li hanno spinto ad iniziare il loro esodo travagliato e faticoso prima di arrivare in Bosnia.
Purtroppo lunga la rotta Balcanica, sono pochi i campi di accoglienza formali e non hanno sufficiente spazio per accogliere tutte le persone. Infatti in Velika Kladuša ci sono circa 800 persone all’interno del campo Miral, e altre 600 persone ne sono al di fuori, e si trovano a cercar rifugio in campagna o ad occupare casolari abbandonati, chiamati squat, senza ricevere nessun tipo di supporto e aiuto da nessuna istituzione.
Le condizioni in cui si trovano a vivere, questi ultimi, sono allarmanti dal punto di vista igenico,
La maggioranza non ha accesso all’ acqua calda nè all’elettricità.
le strutture in cui vivono sono pericolose e non adatte per affrontare gli inverni feroci dell’est.
Vi è un’emergenza umanitaria sia per le condizioni in cui si itrovano a vivere i migranti, ma d’altra parte, la disumanizzazione avviene anche su altri livelli: spesso nei negozi della città si trovano dei cartelloni con il divieto di accesso ai migranti. In Kladuša possono accedere solo a due bar, dove possono caricare i loro cellulari, collegarsi a internet per comunicare con le loro famiglie e accedere ai bagni.
Quando cercano di attraversare il confine, per abbandonare la precaria quotidianità in cui sono immersi, si ritrovano a far i conti con la crudeltà della polizia di forntiera.
Loro vedono l’Europa come una terra capace di tutelare i loro diritti, ciò che avviene alle porte però, è l’esatto contrario. La nostra politica attuale è impegnata a militarizzare le frontiere.
Infatti la Polizia croata ha preso troppo sul serio il ruolo di guardiana dei confini dell”UE, violando tutti i trattati internazionali e le nostre istituzioni ne sono complici perchè li finanziano:
Alle persone che cercano di attraversare il confine, non li vengono riconosciuti nessun diritto. I respingimenti sono crudeli: Fanno ritorno spesso feriti e con meno abiti perchè vengono presi “ in ostaggio”, i loro cellulari di solito sono distrutti apposta per lasciarli abbandonati in campagna senza nessun riferimento e addirittura la polizia si prende i loro pochi soldi in tasca.
Centinaia, se non migliaia, di migranti e richiedenti asilo sono stati maltrattati dalla polizia di confine croata e meritano giustizia», ha dichiarato Lydia Gall, ricercatrice di Human Rights Watch per i Balcani e Europa dell’Est.
Questa mail è un appello per attivarci nella solidarietà senza confini attraverso una raccolta di indumenti che abbiamo deciso di attivare come CasaPace insieme all’Associazione Scuola di Pinocchio di Legnano e OpetBosna, per portarla a fine gennaio in Bosnia.
Vi allego il volantino con le indicazioni di ciò che raccogliamo.
Per chi vorrà aderire vi comunico che la
Data di raccolta è entro sabato 18 gennaio
Luogo: CasaPace.
Vi chiedo cortesemente per chi vorra' partecipare di portare vestiti in buone condizioni, senza macchie o buchi.
Teniamo sempre conto della dignità delle persone.
La raccolta sarà solo di indumenti per UOMINI E INVERNALI.
Andremo ad aiutare Le persone che si trovano negli squat, che vivono solo dalle donazioni private.
Vi lascio un link in italiano che in soli 16 minuti racconta in termini generali sulla situazione nella rotta Blacanica.
https://it.euronews.com/2018/11/30/i-migranti-accampati-tra-croazia-e-bosnia
In allegato vi lascio alcune foto del nostro viaggio.
foto 1, 2, 2.2, 3 Squat: Trovate alcuni esempi dei cosiddetti “squat” che abbiamo visitato
foto 3: una foto in cui loro ridono al vedermi impacciata al salire delle scale poco amichevoli
foto 4 : Una foto ritratto di alcuni amici iracheni & il magifico Mirko
foto 5: In uno degli squat che trovate nella foto, vedrete che hanno accesso all’acqua ma ce l’hanno solo fuori ed è ghiacciata... ma è tutto un lusso che in tanti non hanno!
foto 6: Quel mucchio di coperte è una stanza dove dormono.
foto 7: Lo squot dell’old Factory, una vecchia fabbrica abbandonata, dove ora abitano 90 persone che si fanno riparo sotto tende (foto rubata a Mirko).
foto 8: Infine, una foto di Vicjak, un campo ufficiale dato dal Cantone Una-Sana, che era una vecchia discarica dove si trovavano a vivere 900 persone disumanamente all’aperto,e che è stata smantellata a inizio dicembre.... la foto ritrae un incubo congelato.
Grazie mille a chi è arrivato a leggere fin qui!!!
Abbracci calorosi,
e ci vediamo con chi partecipera' nella raccolta,
Gianella Salazar🍃
7 squat oldFactory 90 persone.jpg
8 Vicjak.jpg
6 squatcamera.png
5 squat acqua.png
4 ragazzi iracheni negli squat.png
3.3squatt.png
3squat.jpg
2.2squat.png
1squat.png
2squat.png
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