Autor: ca_favale_mlist Data: A: circolo_matteotti@lists.riseup.net, ca_favale_mlist--- via Ca_Favale_mlist Assumpte: [inquieto] Domenica 15 Dicembre al Circolo Matteotti
Domenica 15 Dicembre al Circolo Matteotti a partire dalle 16.00 presentazione dell'opuscolo "Nessun approdo alla guerra", discussione e confronto che proseguira' anche a tavola.
La mobilitazione di portuali genovesi e solidali contro la compagnia navale nazionale saudita Bahri solleva parecchi nervi scoperti.
La guerra e` l'imprescindibile stampella dell'ordinamento sociale, sotto diversi punti di vista: nell'ambito della produzione e del commercio rappresenta il business capitalista che non conosce crisi. Tra i suoi effetti collaterali, abbiamo quello della creazione, e movimentazione, di risorse umane che, scappando dalla guerra e dalla miseria, cercano rifugio verso l'occidente in cerca di un "porto sicuro".
Il ruolo occidentale non e` limitato dunque a quello di principale sponsor materiale dell'attivita' bellica, tramite la produzione e vendita di armi e tecnologia ad uso militare, ma sconfina nella propaganda di "ideologie morali", a partire dalla becera "guerra globale al terrorismo" per arrivare a piu' orecchiabili "richieste di diritti" e gestione umanitaria dei profughi, nel principio dell'"esportazione della democrazia".
Democrazie salde sulla "libera circolazione" delle merci, di cui i porti sono centri nevralgici, indispensabil al commercio globale e luoghi concreti del nesso guerra-razzismo, hanno equiparato, nella medesima definizione di merce, risorse umane, militari e beni di consumo dando cosi` il loro potente contributo alla sottomissione alla "legge del mercato", che prevede l'annullamento di ogni residuale distinzione etica dall'ambito del commercio.
La moderna schiavitu`"flessibile" che ne consegue e` il risultato dell'applicazione dell'ideologia del commercio alle "risorse umane" : agenzie interinali, contratti di somministrazione sono e saranno sempre piu` richiesti per la sopravvivenza della baracca occidentale in rapido disfacimento.
La gestione e il controllo dei flussi migratori, in termini piu' crudi e moderni l'importazione di risorse umane, e' centrale e fondante in qualsiasi organizzazione sociale dalla notte dei tempi. Sospinta dalle tinte fosche delle politiche razziste e persecutorie o da quelle arcobaleno dell'inclusione sociale, la sostanza che non cambia mai e che e' alla base del problema e` la gerarchia implicita nel meccanismo del consumo.