[Pacifistat] Fwd: umani e rivoluzionari

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Author: Michele Riccio
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To: pacifistat
Subject: [Pacifistat] Fwd: umani e rivoluzionari
Ciao a tutti

Vi giro un volantino molto efficace e chiaro sulle questioni realmente importanti per l'attualità ed il futuro.
E' stato distribuito la settimana scorsa dai giovani internazionalisti, l'appuntamento è già passato, ma i contenuti del testo non passano!

Buona riflessione, Michele

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RESTARE UMANI,

DIVENTARE RIVOLUZIONARI

In questo momento accadono cose nel mondo che meriterebbero la nostra attenzione ed il nostro impegno. Suscitano il nostro sdegno e la nostra rabbia, ma se vogliamo fare qualcosa, cambiare davvero qualcosa, dobbiamo incanalare le nostre emozioni e trasformarle in forza organizzata.

Restare umani è la condizione necessaria, ma non sufficiente: poi bisogna cominciare a diventare rivoluzionari.

Sono giovani come noi i curdi che stanno subendo l'offensiva dell'esercito turco nel Rojava. Abbandonano le loro scuole e le loro case, quando non gli va peggio, nell'ennesima pulizia etnica che la storia delle potenze imperialiste ci propina. O i 3,4 milioni di profughi da Afghanistan, Iraq e Siria che attualmente Ankara ospita.

Erano giovani come noi i 40 asiatici nel camion che li trasportava nella prospera Inghilterra, o chi tenta la sorte scavalcando i valichi alpini di frontiera per cercare lavoro e familiari nel Nord Europa.

Sono giovani come noi i migranti che approdano sulle nostre coste, dopo aver attraversato mezzo continente africano ed essere riusciti a fuggire dai lager libici. 1 su 6 nel 2019 muore nella traversata , che il nostro governo ha reso più difficile dopo l'accordo con la guardia costiera di Tripoli.

Non si sa invece il numero di chi muore nel deserto: lontano dagli occhi, lontano dal cuore . Proprio in questi giorni Roma sta rinnovando l'intesa con Tripoli al massimo chiederemo qualche aggiustamento, come dire ad Erdogan di usare con moderazione le armi che l'Italia e l'Europa gli hanno venduto.

Sì muore lo stesso, ma moderatamente. Già perché qualcuno sa come è andata a finire la storia dell'embargo delle armi invocato a gran voce i primi giorni dopo l'invasione? Non se n'è fatto più nulla, tanto l’attenzione dei media era già altrove, ad inseguire l'ultimo duello tv, il chi va con chi nel gioco delle poltrone parlamentari o la conta dei voti nella piccola Umbria. Noi però ce ne ricordiamo.

E' il capitalismo, con il suo intreccio indissolubile di barbarie e sviluppo, a mettere in movimento un'umanità giovane e dinamica, strappata alla vita quasi medievale delle campagne per essere gettata nella storia del XXI secolo e delle sue concentrazioni urbane.

Il vero respiro del mondo è giovane, non è il rantolo delle nostre metropoli opulente ed invecchiate.

La loro forza può diventare la nostra forza. Oggi ne vediamo le potenzialità in diversi focolai: Hong Kong, Cile, Egitto, Bolivia, Libano ed Iraq. L'unica prospettiva per il giovane proletariato di quelle aree è l’unità di classe. Teniamone alta in Europa la bandiera rossa, in modo che possano vederla.



INCONTRO DIBATTITO nei Circoli Operai

Minoranza rivoluzionaria e forza organizzata



MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE ALLE ORE 15.30

GIOVEDI’ 7 NOVEMBRE ORE 21

SABATO 9 NOVEMBRE alle ore 15.30



Circolo Operaio Tiburtina
Via di Porta Labicana 37 (S. Lorenzo)

Circolo Operaio Gianicolense
Circ.ne Gianicolense 197





Comitati internazionalisti studenteschi