*Incontreremo* alle ore 17.30 la carovana resistente calabrese che tre anni
fa hanno realizzato il documentario "Kajin dov'è la vita", durante la
consegna di generi di prima necessità da parte di una carovana di soccorso
da loro organizzata nei campi profughi curdo-siriani dislocati in Grecia
le cui condizioni umanitarie erano indegne ed al limite del collasso dove
sono stipate 50.000 persone. *Discuteremo* con Erdal Karabey
rappresentante della comunità curda in Toscana della situazione attuale per
svelare quali reali scenari ed interessi economici si celano dietro questa
nuova guerra che il popolo curdo è costretto a sopportare. Sarà presente
anche Manfredi Lo Sauro del Comitato Territoriale Solidarietà
Internazionale. *Parleremo* dell'iniziativa lanciata dall'Arci nazionale
"dalla parte dei curdi" per dare un contributo concreto alla raccolta fondi
in favore delle popolazione sfollate per allestire campi profughi e
ospedali da campo. I fondi saranno raccolti da Arci e gestiti da UIKI Onlus
Ufficio di Informazione per il Kurdistan in Italia.* Gusteremo* tutti
insieme una cena solidale calabro-toscana preparata dai volontari della
cdp di Settignano con prodotti di stagione, compreso l'olio nuovo, il cui
ricavato verrà destinato alla campagna citata. L'iniziativa della casa del
popolo di Settignano si è concretizzata grazie alla realtà di Equosud,
presente alla serata con alcuni prodotti calabresi, che svolge da diversi
anni una attività di autoproduzione solidale.
Facciamo appello alla vostra sensibilità e alla vostra determinazione per
la riuscita della serata. Il prezzo della cena è di 10 euro. Obbligatorie
le prenotazioni al n. 3358756052 oppure al fisso del circolo 055 697007.
seguono alcune considerazioni per chi vorrà leggerle...
Niente è cambiato in questi tre anni dalla data realizzazione del
documentario (2016), anzi la recente riforma del sistema d'asilo voluta dal
governo di centro-destra greco guidato da Mitsotakis aggraverà
ulteriormente la condizione generale dei migranti presenti in questo paese
che la commissaria dei diritti umani del Consiglio d'Europa Dunjia
Mijatovic ha definito disperata, sollecitando di conseguenza misure
urgenti. Il vergognoso atto di rinnovo del Memorandum con la Libia firmato
nel 2017 da Paolo Gentiloni con il presidente libico Serraj, come pure la
mancata abrogazione dei decreti sicurezza del ministro della paura Matteo
Salvini che hanno condannato a morte sicura migliaia di disperati in fuga
da guerre, siccità, sconvolgimenti climatici, politiche di aggressione
delle risorse degli stati di origine, malattie, la dicono lunga sulla
volontà del governo italiano e della grande Europa di affrontare con
politiche adeguate di accoglienza, la questione delle migrazioni dei
popoli. L'attacco scellerato del sultano Erdogan al progetto di
Confederalismo Democratico in Rojava che ha istituito nella regione
controllata un sistema sociale basato sulla liberazione della condizione
della donna, sul rispetto per l'ambiente e sulla convivenza pacifica dei
popoli, è tuttora in corso nonostante la propaganda di regime sbandieri la
sospensione dei combattimenti e lo stop alla vendita di armi alla Turchia.
Questo incredibile rovesciamento di alleanze e strategie fra Russia, Stati
Uniti, Turchia e Governo Siriano che si sono realizzate in questo paese
martoriato dalla guerra, si è potuto realizzare grazie all'inerzia e
connivenza dell'Unione Europea con gli interessi in gioco, (difesa degli
accordi con la Turchia per fermare i profughi, interessi coloniali sui
giacimenti di petrolio e di gas siriano). Dopo il tradimento ai danni dei
combattenti curdi che da soli avevano annientato le milizie dell'Isis,
gli spietati equilibri mondiali si sono rivelati nella loro sconcertante
violenza ed in analogia con gli altri conflitti che offendono la vita e la
dignità dei popoli.
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