On 2019-10-25 11:56, salvatore romano wrote: >
> Dall'altra parte rimango dell'idea che sia necessario aprire nuovi
> spazi, non auto-limtiarsi a qualcosa. Sia chiaro: io voglio tutto, non
> un pezzo. So che è impossibile ma ci provo lo stesso. Il fatto che fb
> esista, anche se non ci sono dentro, lo stesso mi pone il problema di
> andarlo a decostruire in quanto male della società. Chiedo senza
> nessuna
> polemica, realmente interessato a sapere: quante iniziative sotto la
> sede di FB ha prodotto la logica del non starci dentro? Chi crea un
> nodo
> mastodon, si pone sistematicamente anche l'idea di distruggere fb o si
> limita a ignorarlo (lavorando solo a una super-necessaria alternativa)?
>
provo ad esprimere il mio grande disagio con un "disegnino" :
abito, faccio attivismo/politica e lavoro a milano, sia che vada per la
città in bici (molto spesso) sia che usi i mezzi pubblici (talvolta) mi
ritrovo ad incontrare persone attaccate allo smartphone, le quali
interagiscono minimamente col mondo reale fatto di altre persone in
carne ed ossa, semafori, altri mezzi, marciapiedi, cani e gatti
se girare in bici è diventata una roulette russa, prendere il tram o la
metro è desolante, nessun* (o veramente pochissim*) che si guardi in
giro o in faccia, che legga un libro o il giornale, che
parli/scherzi/litighi con chi gli sta di fianco, ma che vita di merda è
?
ecco, vorrei riuscire a ridare un'alternativa a tutte queste persone,
fargli capire che uno strumento è e deve rimanere uno strumento, non
tutta la vita vivibile
cosa centrano fb et similia ? per me sono peggio delle peggiori droghe
(ah, i buon vecchi cylum) e io mi pongo, da antiproibizionista, per la
costruzione della riduzione del danno
forse è pensare di voler volare troppo alt*, ma non eravamo qui a
sperimentare l'hacking, anche quello del sè e della realtà, oltre che
delle macchine ?
non ho risposte pronte, ma vorrei cercare di costruirle con altr*
gd