Re: [Hackmeeting] si,ancora su fb : Esodo

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Author: lesion
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] si,ancora su fb : Esodo
On Thu, 2019-10-24 at 23:32 +0200, cocconat wrote:
>
> > > quando pensiamo ai mezzi da usare chiediamoci per cosa,
> > giusto, per me un utilizzo tattico del mezzo ci puo' stare, ma
> > io ho visto negli anni il movimento andare su facebook e rinunciare
> > ad altri sistemi di comunicazione perche' li c'era la gente,
> > c'erano tutti (e quindi il "per cosa" era raggiungere tutti, a
> > scapito ovviamente del dedicare energie a costruire qualcos'altro),
> > e contemporaneamente ho visto questi tutti spostarsi sempre piu' a
> > destra, quindi cosi' a occhio, anche ammmettendo la bonta'
> > dell'idea (con un grosso sforzo),
> > e anche senza fare profonde analisi politiche, qualcosa palesemente
> > non ha funzionato.
> >
> Dire che non ha funzionato mi sembra davvero un eufemismo. Credo che
> dire che sia stata una catastrofe per la qualità della discussione e
> della profondità di analisi sia più preciso.
>
>


..cut..

> Il fediverso propone un modello interessante di interazione in rete,
> con i limiti che scriveva Lesion e Void, ma risponde a delle funzioni
> psicologiche molto diverse dall informazione in senso giornalistico.
> L'informazione "di massa" va fatta al di fuori delle reti sociali,
> altrimenti costringe a svilire la profondità del discorso in favore
> di una narrazione accattivante. Sono molto d'accordo che sarebbe più
> importante finire nella top ten dei motori di ricerca dell'utenteX,
> piuttosto che nella top3 del wall di facebook degli amici tuoi.


> Spero che la ricerca di tecniche per aggirare la censura, come il
> trasferimento di identità, possa condurre a scenari e casi d'uso che
> siano dirompenti (volevo scrivere disruptive). Tuttavia temo che se
> il principale fine di questa ricerca è la possibilità di constrastare
> la nascita di entità monolitiche all'interno della rete, essa sia
> destinata a fallire. Il mercato troverà sempre delle scappatoie e il
> soluzionismo tecnologico può offrire degli strumenti che saranno
> sempre minoritari, o elitari.


> Siamo la società più controllata della storia anceh se per
> navigare anonimamente basta cliccare sull'applicazione di Tor. Poi
> magari mi sbaglio, lo spero, e finisce che Gancio e Bida riescono a
> raggiungere più persone di quelle che sono sulla rubrica delle
> compagne di Torino, Bologna e Firenze, ma sono poco, pochissimo
> fiducioso.
> La mia disperazione socio-politica, chiamatela anche così, è ripagata
> da un'incredibile interesse antropologico per le possibilità aperte
> dal fediverso. Per quanto esso sia a me inespugnabile, nel senso che
> non riesce davvero a far leva sulla mia dopamina, la possibilità di
> immaginare delle interfacce e modalità di interazione nuove, mi
> affascina molto.


tantissimi spunti.
io credo che dovremmo ridimensionare ogni tanto l'importanza e la
dirompenza di questi strumenti, non credo nessuno si aspetti di fare la
rivoluzione grazie a bida, a gancio o a tsunami democratic.
si, hanno sicuramente delle ricadute sul reale, ma, almeno per quanto
mi riguarda lo scopo e' ripartire dal piccolo, dal trovare del senso,
dall'interrogarsi a trovare nuove vie, dal capire le necessita'
organizzative.

il fediverso e' un bel giochino con cui sollazzarsi, davvero e' una
bella visione secondo me, rientra pienamente nelle nuove vie
comunicative che diceva void, ma i suoi risvolti secondo me non saranno
cosi' dirompenti (vedi bittorrent, come dicevi te, e' minoritario,
elitario).

ma gli strumenti vanno usati per scopi piccoli, chiarissimi, specifici,
senza caricarli di un peso che non meritano (e questo e' un messaggio
che dovremmo far passare):

un pad, e' uno strumento davvero comodo per scrivere testi piccoli in
4/5 persone in poco tempo. non va bene per un libro.

l'interazione su mastodon non e' di tipo informativo, e' relazionale
(e' appunto un social network, proprio su bida in questo periodo le
dimostrazioni di affetto reciproco si sprecano), va benissimo ad
esempio per seguire un corteo in tempo reale, per creare affinita',
piccole comunita' com'era su irc una volta, o come facciamo noi a
torino per avvisare di eventuali presenza sgradite sul territorio con
il tag #cisti (che appunto vuol dire, fai occhio, vedi
https://mastodon.cisti.org/@lesion/103004987879777646 ) cioe' non lo
usi per fare ragionamenti approfonditi, perche' non e' per niente
adatto.

per quelli (i ragionamenti), online, ci sono i siti, i forum, le
mailing list che si prestano sicuramente meglio. il fediverso e' uno
strato costruito sopra questi oggetti che aggiunge la proprieta'
dell'interazione:
per rispondere ad un bel ragionamento che hai scritto sul tuo blog, lo
faccio dal mio, o da un altro posto del fediverso da dove seguo il tuo
blog (cioe' non centralizzo)

ad esempio per gli eventi di gancio stavo pensando che sarebbe bello
farne anche una sorta di archivio storico (poter vedere cosa succedeva
l'anno scorso) e poterci attaccare le relative risorse (un audio di un
concerto, l'intervento di un corteo).


> Credo che in termini di "capacità di informare" l'aspetto peggiore
> dei social sia il mettere sullo stesso piano la sorgente di
> informazione e il fruitore della notizia. Sembra paradossale se si
> pensa al valore del dissenso e della pluralità in un discorso
> democratico (in senso lato), ma il flood di commenti e di notizie
> rende impossibile discriminare le informazioni importanti e
> attendibili da quelle che non lo sono.


un'idea che mi gira da un po' in merito a questa questione, e' che
secondo me dovrebbe esserci un modo per specificare quanto per noi e'
importante il messaggio che stiamo inviando, la foto di un gattino e
l'avviso di uno sgombero imminente sono messaggi che hanno diverso peso
e, dando fiducia al mio interlocutore, dovrei poter filtrare per questo
peso, attivare le notifiche solo per un certo peso, o cancellare del
tutto quelle sotto un certo peso (mi rendo conto di tutte le
problematiche eh, e' sollazzo mentale puro).

> > il mio punto di vista sulla questione censura con un testo un po'
> > approfondito http://bit.ly/31JZr1h


> Penso che il discorso su facebook che sta portando avanti global
> project sia ai limiti dell'imbarazzante.


amen.
purtroppo parecchi passaggi di quel testo oltre che imbarazzanti, sono
assodati tra molti collettivi e movimenti, questo imho anche perche' i
ragionamenti su cui qui ci fracassiamo i genitali da anni - a parte
qualche eccezione - ce li teniamo timidamente dentro perche' spesso
sono posizioni sottorappresentate o neanche considerate.

potrebbe avere un senso come hackmeeting o come singole realta', che si
prendesse una posizione nel merito, mantenendo come base comune quello
che mi sembra essere un po' il minimo comune denominatore del thread:
facebook e' una vera merda.