[Intergas] Fw: Perchè aderire al corteo controi CPR - Ultimo…

Supprimer ce message

Répondre à ce message
Auteur: Sandra Cangemi
Date:  
À: goldeninagaia@gmail.com, g.ravasio8@gmail.com, f_maduri@hotmail.it, emdentis@gmail.com, cordelia.nutini@gmail.com, simoper48@gmail.com, nino.tedde67@gmail.com, luis.eusebi@iol.it, emmapeellover@libero.it, livia.pirovano@istruzione.it, e_abbiati@libero.it, emma.baldi@hotmail.it, ryanj.coretta@gmail.com, federica.gardella22@gmail.com, silvanacangemi60@gmail.com, Chiara.rossetti@gmail.com, elenaferrari62@gmail.com, susanna.finazzi@gmail.com, margherita.finazzi@gmail.com, violagalleano@gmail.com, Andrea.scalogna@gmail.com, annalisa.fragnito@gmail.com, giane.sava@gmail.com, Milano Gruppo Comitato STOP-TTIP, Sandra' via Non Facciamo Affondare La Grecia, Gas Del Parco, bonazzibarbara@libero.it, Laura Burzilleri, Mercedes Concas, Annafiorella, severo.ronzoni@gmail.com, Roberto Vesnaver, Claudia Cangemi, Anna Invernizzi, rossanapapagni@inwind.it, amalia.navoni, Ersilia Monti, Roberto Cuda, rossanapapagni@me.com, Stefano Manfredi via EKoNoMi, Intergas-Mailing List
Sujet: [Intergas] Fw: Perchè aderire al corteo controi CPR - Ultimo presidio di ottobre per la Palestina


----- Messaggio inoltrato ----- Da: info <info@???>A: parallelo palestina <parallelopalestina@???>Inviato: giovedì 10 ottobre 2019, 18:15:28 CESTOggetto: Perchè aderire al corteo contro i CPR - Ultimo presidio di ottobre per la Palestina
Domani ultimo presidio per la Palestina in via Mercanti.17,30 /19,30
Ricordiamo la partecipazione al Corteo sabato12 da piazza Piola contro i CPR a Milano
Queste le premesse che ci uniscono alla lotta dei migranti:
Con la globalizzazioneil capitalismo tende non più solo allo sfruttamento massiccio dellaforza lavoro, ma a imporre una modalità di dominio sulle popolazionidel mondo, con l’appropriazione di terre, risorse e beni comuni,riduzione dei diritti e il dislocamento e l'espulsione di tutticoloro giudicati superflui, diversi o refrattari alle nuove regole ealle “riforme” che esso detta. Questastruttura di dominio vuole “spossessare” dei propri diritti,rendere non cittadini, non lavoratori, non consumatori, lamaggioranza delle popolazioni del mondo.

Sichiama accumulazione senza riproduzione.

Oggi ci troviamo difronte a un colonialismo d’insediamento, nascosto dalla parola“capitalismo”, che si adatta rapidamente alle trasformazioni ealle esigenze del capitale finanziario globale, di alcune decine dimultinazionali e dei centri di potere del complesso industriale emilitare. È una struttura, una formazione sociale specifica didominio che detta all'umanità le regole per una sopravvivenza“conforme”, oppure per l’eliminazione.

È necessario essereconsapevoli in Occidente delle trasformazioni in atto, e condivideree non combattere come nemici le moltitudini di migranti, rifugiati,espulsi non solo dalle terre occupate e rubate, ma espulsi dal mondodel lavoro. Anche in Europa e nel mondo occidentale molti saranno in futuro trattati “come” indigeni.

La Palestina ha difronte da decenni queste pratiche e può essere definita il“laboratorio di sperimentazione” delle politiche capitaliste. Siparla di insediamenti sionisti come modalità di ridisegnarecontinuamente il territorio, quando si dovrebbe denunciare il furtodi terra. La situazione Palestinese non è un conflitto, perché ladistribuzione dei diritti è asimmetrica in quanto operata sucriterio etnico! La politica economica sionista ha in progetto didistruggere l’economia e la società palestinese. “Esclusivismoetnico” e lotta di classe nello stesso tempo.

La questionepalestinese, e in generale la questione delle comunità indigene nelmondo, in Asia, America Latina, Usa, Canada, Australia e neiterritori occupati militarmente da Stati dominanti, non può esserepiù considerata separata da ciò che sta avvenendo nel mondooccidentale. La forte accelerazione dei processi economici esecuritari stanno trasformando nel profondo le nostre società conun'accelerazione del processo di uscita dalla democrazia”. Sempremeno diritti civili e politici per i cittadini, sempre piùdispositivi securitari. I meccanismi di controllo degli spazi urbani,dalle favelas brasiliane alle baraccopoli africane, passando per lemetropoli dei paesi capitalistici, appaiono sempre più subordinatialle concezioni militari di guerra urbana e assomiglieranno sempre dipiù al modo in cui l'esercito israeliano ha stabilito il controllosu Gaza.

Perciò saremoa fianco degli immigrati contro i CPR ricordando che:

   -    
I palestinesi, non vogliono migrare, vogliono rimanere nelle loro case e lavorare la loro terra.  


   -    
Tra gli 8 e i 10 milioni sono i palestinesi che vivono nei campi profughi, in Palestina, Siria, Giordania, Libano e vogliono tornare. Solo a Gerusalemme Est i campi sono 19.  


   -    
Tutti i CPR, tutti i lager vanno chiusi. In quelli israeliani ci sono in questo momento 425 detenuti amministrativi, 5000 detenuti politici, 190 minori sotto i 16 anni.  


   -    
Un altro lager invece deve essere aperto: Gaza.



--

dovee quando per la Palestina

EVENTI-MILANOhttps://sites.google.com/site/parallelopalestina/calendario-2019
EVENTI-ITALIAhttp://www.palestinarossa.it/?q=it/event/2015/08/04/month
APPELLIhttps://sites.google.com/site/parallelopalestina/firma
VIAGGIhttps://sites.google.com/site/parall

http://we4gaza.org/
https://www.change.org/p/11794660/u/21748078
https://www.change.org/p/the-people-of-gaza-to-the-people-of-gaza-that-march-for-return