Autore: yattaman Data: To: hackmeeting@inventati.org Oggetto: Re: [Hackmeeting] parlateci di rms
Il giorno gio 26 set 2019 alle ore 13:36 Jaromil <jaromil@???> ha scritto: > hai espresso nel modo migliore possibile una cosa che non ho mai
> saputo esprimere o inquadrare, ma sono ormai anni che percepisco in
> modo piu' viscerale. soprattutto il collegamento con il concetto di
> moltitudine. wow.... grazie. non scherzo
\ (•◡•) /
> resto dell'idea che sia bene ricomporre l'immagine di stallman, ma non
> e' neanche giusto negare completamente le rivendicazioni di compagne
> femministe che accusano un certo ambiente hacker di essere machista:
> hanno anche ragione. E' un peccato sia questo l'episodio manipolativo
> su cui e' salito lo scontro, ma e' anche ingiusto liquidare la
> critica. il problema non e' un singolo come stallman o anche piu'
> stronzo di lui, il problema e' che ci sia un ambiente dove certi
> comportamenti vengono non tanto permessi, ma incoraggiati e ammirati.
> questo secondo me bisogna riconoscerlo.
su questo sono *totalmente* d'accordo. Dico però che c'è un problema
di metodo, che poi è anche di sostanza, e bisogna stare molto attenti
a non finire in coda a processi e meccanismi che ci portano in brutti
posti. Io non sono affatto convinto che questo genere di lapidazioni
collettive ci facciano fare un passo avanti. Questo è un problema che
si affronta con un processo di responsabilizzazione personale, sia di
chi è causa del problema, sia di chi lo subisce.
La lapidazione pubblica di stallman invece mi sembra - proprio per la
sua eccezionale sproporzione - un rituale collettivo catartico. In
fondo mi sembra una rimozione del problema, più che una elaborazione.
Tutti tornano a casa sollevati, si sentono un po' purificati, ma
nessuno ha uno strumento in più di prima per affrontare il prossimo
abuso, se non urlare di nuovo alla folla. Il che impedisce alle
vittime di distinguere le situazioni e proporzionare le risposte.
Nessuno ha accusato rsm di abusi, solo di essere inopportuno. Forse
basterebbe (o magari non basterebbe, non lo so) farglielo presente,
faccia a faccia. In modo diretto, umano, responsabile, chiaro. Questo
aiuta lui a capire che forse un certo atteggiamento viene percepito in
modo diverso da come lui credeva (presumibilmente lui pensa che il
materasso sia cosa da gran fichi) e aiuta le persone che lo affrontano
ad acquistare capacità di incidere direttamente, senza aspettare
l'autorità o ancora peggio la folla.
Insomma fico il digitale, ma va bene per il codice e per prenotare
l'aereo, ma non va bene per le relazioni umane, che finiscono per
diventare a loro volta digitali, binarie. questo è il dramma dei
social e più portiamo nel mondo reale i meccanismi dei social, peggio
diventa.