>
> Per informazione, diffusione e pubblicazione, grazie
>
> > > Care/i colleghe e cittadinanza in ferie e non, di seguito ed in allegato comunicato RSU/USI Zètema da Serenetta Monti. Buon Ferragosto! News sui siti museali di Roma Capitale (e come ci fanno lavorare nel settore della cultura e del sistema aree museali)
> >
> >
> > Comunicato sindacale RSU/USI Zètema ai sensi L. 300/70 ex artt. 1,14 e 25 per affissione e divulgazione, grazie
> >
> >
> > BUON FERRAGOSTO! SOPRATTUTTO AI FORI!
> >
> >
> > Care/i colleghe/i avrei voluto scrivere un comunicato con i soli auguri di Buon Ferragosto anche e soprattutto a chi ha dovuto lavorare … ma … Ahimè, continuano a pervenirmi segnalazioni in merito le condizioni dei colleghi che lavorano con queste temperature tropicali nell’Area Archeologica dei Fori Imperiali.
> >
> > Ritengo, quindi, opportuno, condividere con tutti voi (preparatevi alla lunghezza), quali siano state le mie segnalazioni , risalenti, ormai all’8/7 u.s., quando ho risposto all’unico RLS che per quella data si era già attivato, ed a seguito delle quali sono stata aggiornata (DAI LAVORATORI!) in merito il posizionamento del “boccione” d’acqua presso la biglietteria del sito, cui approvvigionarsi al bisogno. Peccato che, anche con questa soluzione, non si sia pensato ai lavoratori che la sera sono in servizio e che anche la sera (INCREDIBILMENTE!) sia necessario idratarsi, per cui si sono creati dei periodi lunghi di assenza acqua per chi è in turno la mattina, non esistendo una scorta da poter utilizzare. Ieri, 14/8 ho inviato segnalazione riguardo questo ed il monitoraggio radon non ripristinato ricevendo immediatamente risposta da parte del RSPP V. Ambriola. Mi ha riferito che, proprio ieri, è stata predisposta la scorta d’acqua ed in merito il monitoraggio radon “è stata fatta una campagna di misurazioni su decine di siti con il posizionamento di dosimetri per 2 cicli semestrali, il secondo dei quali è terminato tra giugno e luglio scorsi per i diversi siti. Il mancato riposizionamento del dosimetro rientra quindi nel corretto svolgimento della campagna di misurazioni.” Vi comunico, inoltre, che, dopo la segnalazione da me promossa l’8 luglio, nessun riscontro utile è pervenuto da parte dell’Azienda. Va da sé che sarò costretta ad ulteriori iniziative che concorderò con la Segreteria USI.
> >
> >
> > Buon lavoro a tutte e a tutti e buone ferie a chi si gode il meritato riposo. Preparatevi: perché se l’estate sarà stata calda come temperature… l’autunno sarà torrido come clima politico… Serenetta Monti (RSU/USI).
> >
> >
> > Mail inviata alle ore 15,22 del 8/7/2019 a RLS/UIL Zètema, RSPP Zètema, Ufficio Sicurezza Zètema, A.D. Zètema e Referente Relazioni Sindacali Zètema:
> >
> >
> > “Gentile Antonio, gentili tutti,
> >
> > innanzitutto, vorrei esprimerti, nuovamente, il mio ringraziamento per esserti attivato e per avermi coinvolto nelle tue comunicazioni all’Ufficio Sicurezza. Avrei gradito notizie anche dagli altri tuoi, due, colleghi, da me sollecitati nella loro funzione di RLS, ma tant’è. Sono, però, costretta ad intervenire nuovamente, alla luce, soprattutto, delle risposte del dr. Durante, in data 5/7 u.s. , a seguito delle quali mi sono recata personalmente presso l’Area archeologica dei Fori ed a seguito della risposta della dr.ssa Di Cicco pervenuta alle ore 10.17 dell’8/7/2019.
> >
> > Ritengo necessario puntualizzare alcuni aspetti che DEVONO essere sanati quanto prima, nonostante le rassicurazioni fornite.
> >
> > Inizio dalle integrazioni mosse dall’Ufficio sicurezza:
> > 1. “E’ a disposizione dei lavoratori l’acqua potabile della rete idrica”. Venerdi 5/7 mattina, non era stato comunicato il punto di accesso alla rete idrica più vicino alle singole postazioni. Ma perché temo non esista proprio. Io stessa, girando per il sito, ho potuto verificare (Come da foto allegate “allaccio rete idrica”) che esiste un punto, dirigendo verso la postazione n.6 che esula dal percorso sulla passerella. Trattasi di attacco con tubo di gomma, non certo individuato come punto di accesso acqua potabile per gli utilizzatori del sito. Tanto che per accedervi, eventualmente, i lavoratori dovrebbero indossare calzature antiinfortunio, dovendo scendere dalla passerella predisposta per i camminamenti. Calzature, che comunque, dovrebbero avere a loro volta, ulteriori prescrizioni, visto che, proprio all'ingresso del sito, vengono date indicazioni persino per le calzature che vengono consigliate ai turisti per la loro incolumità. Va, inoltre, sottolineato che, con le alte temperature di questi giorni, la permanenza nelle singole postazioni è davvero difficoltosa senza la possibilità di accesso frequente ad acqua fresca, potabile ed anche la rotazione prevista (anche se non ricordo comunicazioni ufficiali in tal senso) ora, di circa 40 minuti, non garantisce la salute dei colleghi nel sito. Non serve vi dica io quanta acqua si può arrivare a bere in 40 minuti, in determinate condizioni.
> > 2. In merito “i requisiti ergonomici normati sono relativi alle postazioni da videoterminalisti; gli sgabelli forniti devono solo fornire alternanza posturale (evitare quindi una prolungata postura eretta)”questa affermazione potrebbe risultare utile, nel caso si stesse parlando di postazioni all’interno di siti museali. Ma qui parliamo di postazioni distribuite in un’area archeologica, posizionate su una passerella lignea che si arroventa, pertanto la seduta occorre anche solo per sollevare piedi e gambe e consentire un riequilibrio della temperatura degli arti inferiori. Per farlo, è necessario uno schienale, anche di uno sgabello alto, come quello che era stato precedentemente previsto per le postazioni dell’Area relativa la parte statale, di sicuro non può essere uno sgabello con seduta metallica.
> > 3. Per quanto riguarda, eventuali, modifiche architettoniche, legate alla possibilità di migliorare le condizioni di chi occupa la postazione 1, laddove si scrive che “al momento non è previsto l’aggetto esterno dal locale biglietteria, prendo atto del suggerimento che giro a Carla Piraino referente per il sito che ci legge in copia (per questo lascio le tue osservazioni in allegato), anche se immagino le complicazioni che la Sovrintendenza porrebbe per un qualsiasi intervento nell’area.”, vorrei precisare che la Sovrintendenza non può opporsi all’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza dei Lavoratori Zètema, altrimenti rischierebbe di ripetere gli stessi errori che hanno portato alla chiusura del sito della Civiltà Romana. Pertanto, auspico una soluzione condivisa che possa esssere utile riparo sia dall'irraggiamento estivo che dalle piogge. (allego foto della visuale della biglietteria).
> > 4. Relativamente “le possibili soluzioni” in base alle quali l’Azienda ritiene che “l’ombra nelle postazioni 2 e 5 sia sempre garantita, nella postazione 6 si cercherà di chiudere il lato del gazebo che dà su Via dei Fori Imperiali fino al corrimano della passerella per garantire maggiore superficie d’ombra” forse sarebbe opportuno fare sopralluoghi nelle diverse fasce orarie della giornata, poiché, perlomeno durante il mio sopralluogo svoltosi tra le 10 e le 12 circa, anche l’ombra non garantiva una postazione salubre, visto il già affrontato tema del surriscaldamento della passerella lignea nel caso della postazione n. 6 (la 5 è meno critica per il semplice motivo che non è riparata da un gazebo ma da una struttura predisposta per altro uso, con assi di legno e tubi Innocenti) e della mancata possibilità di allungare l’ombra oltre l’arco della postazione n.2.
> >
> >
> >
> > Allego, inoltre, alcune foto relative le coperture che vengono utilizzate nelle aree archeologiche a salvaguardia dei manufatti, medesima "architettura" potrebbe essere utilizzata per le postazioni più a rischio (in particolare la 6 che potrebbe essere rielaborata sulla falsa riga della 5).
> >
> >
> > 1. Leggo che non si ritiene “necessario il posizionamento del ventilatore, anche in questo caso giriamo il suggerimento a Carla”. Non capisco perché la dr.ssa Piraino (che ho comunque messo in cc), senza un preciso input dell’ufficio sicurezza (come avviene, invece, in altri casi per quanto riguarda i siti museali) debba decidere in autonomia se posizionare o meno dei ventilatori per i lavoratori che, poi, tra l’altro, se fossero quelli con nebulizzazione d’acqua, sarebbero un conforto anche per i turisti (lo stesso MIBAC, riguardo "l'accessibilità" del Foro Romano e Palatino, segnala persino distributori di bevande "All’interno dell’area del Foro Romano e Palatino sono presenti fontanelle e distributori di cibo e bevande").
> > 2. “Per quanto riguarda le misure di prevenzione e protezione è stata fornita ai lavoratori copia del documento di valutazione dei rischi specifico per l’area archeologica”. Mi si spieghi come mai, in data 8/7 non tutti i lavoratori avessero ancora visto il DVR ma avessero solo firmato la consegna del cappellino con visiera, considerato DPI. Aggiungo a tal riguardo che medesima prescrizione deve essere fatta rispettare anche per i lavoratori della società H501 che, il 5/7 ne erano sprovvisti e non mi risultano variazioni a riguardo.
> >
> >
> > Mi accingo, ora, ad integrare quanto sopra con mie segnalazioni ulteriori con le quali risponderò anche a quanto affermato dalla dr.ssa Di Cicco:
> >
> >
> > 1. Non avendo avuto modo di verificare personalmente il DVR, mi affido alla lettura e predisposizione effettuata dagli RLS che, sono sicura, tra le prescrizioni avranno anche inserito l’utilizzo di creme protettive solari, di prestare la massima attenzione alle punture di insetto (mosche, tafani, zanzare e zecche) e relativa azione di intervento ed eventuali prescrizioni nel caso si vedano anche animali striscianti, tipici delle aree archeologiche.
> > 2. Le rassicuranti affermazioni, riportate dalla dr.ssa Di Cicco, in base alle quali “… non si tratta di un sito nuovo, ma già nei 2 anni passati veniva aperto la prima domenica del mese, per cui le valutazioni in merito sono già state fatte in passato, anche con sopralluoghi congiunti con gli RLS e in quelle occasioni sono state prese alcune misure a tutela dei lavoratori, condivise con gli RLS: sono stati forniti dei copricapi, messi a disposizione degli ombrelli (da utilizzare in caso di pioggia), stabilite delle postazioni che fossero all’ombra”, non trovano conforto nell’attuale situazione dei colleghi. Un’apertura al mese non è lontanamente paragonabile alle condizioni che si possono creare con turni giornalieri, a queste temperature elevate.
> > 3. Non è, pertanto, possibile pensare di mantenere “le misure precedenti” per un’apertura che da mensile sia diventata quotidiana con turni fissi di lavoro di 6 ore, “ prevedendo inoltre il posizionamento di un gazebo per una posizione che è stata aggiunta rispetto al passato”. Come già detto, il gazebo non ha risolto il problema, trattandosi non solo di ombreggiamento la permanenza in postazione, ma anche di surriscaldamento al di sotto del gazebo stesso. Pertanto, il fatto che l’Azienda abbia “condiviso con il medico competente la valutazione sul luogo di lavoro” e che lo stesso ne abbia “ confermato la regolarità del lavoro all’aperto, con l’accortezza di avere postazioni all’ombra e acqua per idratarsi (l’acqua è disponibile nei servizi igienici riservati ai lavoratori presso la biglietteria)”, non mi conforta, perché ritengo che le valutazioni a monte non siano state effettuate con le debite accortezze. Va evidenziato, infatti, che le postazioni 5 e 6 (ritenute ombreggiate) sono quelle più lontane dall’accesso idrico del bagno al bagno disabili presso cui poter reperire acqua potabile utile a garantire la corretta idratazione con le alte temperature di questi giorni, senza parlare della semplice operazione di rinfrescare nuca e polsi.
> > 4. Ho verificato, personalmente l’ombrellone “posizionato in prossimità dell’ingresso, a tutela della guardia giurata che controlla gli accessi.”. Sono sicura che abbiate potuto verificare voi stessi la temperatura che quello sgabello possa raggiungere nonostante “l’ombra” che, essendo di metallo, probabilmente fa proprio passare la voglia di interrompere la posizione eretta, salvo esporsi ad ulteriore rischio che, magari, non è ancora tabellato come malattia professionale (le ragadi).
> > 5. La dottoressa DI Cicco prosegue con “Si è scelto di far ruotare le postazioni ogni 40 minuti, anche in considerazione del fatto che 2 postazioni si trovano nel tratto di collegamento sotterraneo di Via dei Fori Imperiali e sono pertanto freschissime”. Per quanto riguarda la formula dei 40 minuti spero, quindi, venga rivista, anche alla luce del fatto che mi si dice che l’unica acqua a disposizione sia quella del bagno della biglietteria (ribadisco, quindi, che le postazioni 5 e 6 sono quelle più lontane da tale accesso). Per quanto riguarda le postazioni “freschissime” (che sarebbero la 3 e la 4) Chiedo se nel DVR sia stato inserito anche il “rischio radon” per quanto concerne proprio quelle postazioni . Durante il mio giro, infatti, ho trovato anche un sensore del monitoraggio radon scaduto il 27/6 u.s., come da foto allegata e chiedo se i lavoratori siano stati messi debitamente a conoscenza delle modalità con cui prestare lavoro in tali postazioni, considerando che occupano tale postazione (di fatto, una delle due è una postazione jolly, utile ai cambi dei colleghi), almeno, 40 minuti al giorno.
> > 6. “Per quanto riguarda le emergenze sono presenti addetti al primo soccorso e addetti antincendio, mentre non è presente un preposto fisso nell’area”. Posso immaginare che sia ritenuto normale che non ci sia un preposto fisso nell’area, perché anche in altri siti museali, oramai, sia in apertura che in chiusura non c’è un coordinatore, ma forse, sarebbe stato il caso di pensare ad un coordinatore esclusivo per il sito dei Fori, vista l’ampiezza dell’area e la difficile distribuzione delle postazioni, considerato, poi, che all'ingresso del sito l'unico cartello che riporta cosa fare in caso di emergenza, riporta i numeri della sala centrale di controllo e monitoraggio dell'Ufficio Sicurezza del Patrimonio culturale della Sovraintendenza Capitolina e nessun recapito riconducibile a Zètema.
> > 7. Tengo, inoltre, ad evidenziare che mi risulta che siano stati fatti fare doppi turni ai lavoratori della società H501. Reputo fondamentale che l’Azienda, laddove ritenga necessario impegnare tale personale previa verifica dell'adeguata formazione inerente i rischi del sito, impedisca lo strumento del doppio turno in un sito così critico, con apposito ordine di servizio.
> >
> >
> > Chiudo questa mia, segnalandovi che uno dei rischi a cui sono esposti i colleghi in servizio nelle postazioni come la 2, o la stessa 6, sia il lancio di oggetti da parte di turisti, maleducati, in transito nelle vie superiori. Nella foto che vi allego, troverete una lattina di coca cola lanciata da via dei Fori Imperiali accanto alla postazione 2 poco prima che io uscissi dal sito . Vanno pertanto previste idonee misure di sicurezza e una corretta formazione ed informazione in tal senso. Faccio presente, inoltre, che sopra la postazione 2, alla base del lampione che vedrete in foto, era posizionato uno zainetto. Probabilmente è usanza degli ambulanti di zona depositare tale borsa che rischia di diventare un oggetto in caduta libera per i colleghi ed i turisti sottostanti.
> >
> > Auspico in un Vostro cortese e sollecito riscontro, onde evitare di dovermi rivolgere al più presto agli organismi competenti. Ritengo, infatti, prioritario che i colleghi vengano messi al più presto nella condizione di poter accedere liberamente a risorse idriche, in prossimità delle singole postazioni, sia per re idratarsi che per rinfrescarsi.
> >
> > Non vorrei, infatti, essere costretta a rivolgermi, per salvaguardare la salute e la sicurezza dei miei colleghi, agli organismi di controllo e vigilanza competenti, per la piena ed efficace tutela ai sensi dell'articolo 2087 del codice civile e del D. Lgs. 81 2008.
> >
> > Cordiali saluti. Serenetta Monti (RSU/USI Zètema)”
> >
> >
> >
> >
> > --
> > http://www.serenettamonti.it
> > http://www.usiait.it
> >
> >
> > >
>
>
>