Auteur: Michele Riccio Date: À: pacifistat Sujet: [Pacifistat] Conferenza - Primo Maggio Internazionalista
Ciao a tutti
Vi giro il volantino di invito alla manifestazione internazionalista del Primo Maggio.
In questa fase, di sempre maggiore violenza internazionale e confusione politica, è sempre più necessaria la chiarezza sulle tendenze future e la partecipazione personale.
Non è vero che non c'è niente da fare, non è vero che dobbiamo essere spettatori passivi della nostra vita e del futuro dei nostri figli.
Vi invito quindi a partecipare Mercoledi mattina al Brancaccio, ore 10.
Ciao Michele
347-0115671
MAI PIÙ FIGLI DEL CAOS MONDIALE
Nuova puntata della guerra endemica che scuote il sistema delle relazioni internazionali.
Riprende in Libia la zuffa tra clan tribali, brigate e generali, manovrati e foraggiati da potenze regionali ed internazionali. Monete ed armi sporche del sangue dei nostri fratelli di classe. La battaglia per Tripoli lanciata da Haftar ha già lasciato sul campo il suo tributo. Ancora poca roba per la contabilità cui l'imperialismo ci ha abituato nei decenni, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi.
E invece di cosa discutono le cancellerie internazionali ?
Gli animi si scaldano non per la difesa della dignità umana ma per gli interessi delle potenze, delle sfere d'influenza, dei giacimenti petroliferi, del controllo di risorse e flussi migratori.
Allora è Italia contro Francia, Russia, Egitto, Arabia Saudita che tramano, USA in declino, Cina in ascesa.
Accade in Siria, in Yemen, in Afghanistan, in Venezuela e nelle mille guerre africane. Gli analisti borghesi lo dicono esplicitamente " Ogni Paese ha una propria linea rossa che non può essere valicata. Gli americani la definiscono “interesse strategico vitale”. La Siria è interesse strategico per la Russia, ostacolare uno Stato curdo quello della Turchia. Per l'Italia impedire che la Libia finisca sotto il controllo della Francia ".
Quanto accade nel Paese è a conoscenza di tutti. I racconti di chi è sopravvissuto tolgono il sonno. Lo scrive lo storico Del Boca sulle pagine del Corsera: " Tutti sono responsabili. Da Gheddafi e chi lo proteggeva, a Serraj, a Minniti ed i suoi accordi. E nulla cambierà se dovesse imporsi Haftar ".
L'ordine internazionale è solo un'illusione. Nel mondo del capitalismo e dell'ineguale sviluppo c'è spazio solo per il caos. A chi importa di chi perde la vita nelle molteplici rotte delle migrazioni? A chi importa delle migliaia di uomini, donne e bambini trattati come bestie nei lager, torturati e violentati? A chi importa dei profughi? Dopo mille peripezie questi uomini pensano di essere finalmente in salvo ed invece diventano il capro espiatorio di una politica becera che lucra sulla paura e che li prende persino in giro, definendo la Libia "un posto sicuro".
A noi comunisti importa. Ci interessa ogni singola vita schiacciata da questo sistema economico e politico. E' questa la "linea rossa" per ogni internazionalista. E' questo l'interesse vitale strategico per chi non si voglia arrendere all'indifferenza e alle ragioni del profitto.
Studiare per organizzare una classe che conta due miliardi di salariati nel mondo e che, liberando se stessa, libera l'intera umanità. Vale la pena di ingaggiare una simile lotta. Ed il primo passo è impegnarsi per la riuscita di un Primo maggio internazionalista.