[Pacifistat] Bologna: «Cacciati i balordi»Salvini ramazza in…

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Auteur: Roberto Badel
Date:  
À: pacifistat
Sujet: [Pacifistat] Bologna: «Cacciati i balordi»Salvini ramazza in città con le «armi» di Minniti - Osservatorio Repressione

«Arrivano le ordinanze anti balordi a Bologna e Firenze». La propaganda
di Matteo Salvini ci mette poche righe per abbracciare le due città da
sempre fortini del centro sinistra e del Partito democratico. Mentre il
vicepremier della Lega era ieri impegnatissimo tra le celebrazioni della
festa della Polizia e la solita diretta facebook del tardo pomeriggio,
ecco arrivare la nota dal Viminale per informare come a Bologna e a
Firenze siano scattate le «prime ordinanze» contro i «balordi»,
inserendo in questa categoria un po’ di tutto, dai venditori abusivi a
chi è stato denunciato per spaccio, rissa, percosse, lesioni personali e
danneggiamento di beni.

A corredo la promessa del ministro: «Darò direttive affinché simili
provvedimenti scattino in tutta Italia. Nessuna tolleranza per degrado e
illegalità». Si tratta dei cosiddetti «Daspo urbani», provvedimenti di
allontanamento dai centri storici e altre zone delle città previsti in
caso di semplice denuncia di polizia dal decreto sicurezza firmato
Minniti (Pd) e allargati dal successore di Minniti al Viminale, Salvini.

A Firenze le aree del centro più attraversate dai turisti per i prossimi
tre mesi saranno vietate a chi è stato denunciato per reati di spaccio,
danneggiamento o contro la persona. Categorie difficili da individuare
nei flussi cittadini. Molto più facili invece da attenzionare coloro che
sono stati già sanzionati per commercio abusivo su suolo pubblico. Quasi
sempre si tratta di migranti, persone che tirano a campare vendendo le
classiche borse in finta pelle, ma anche scarpe, ombrelli, poster con
foto della città o con riproduzioni di opere d’arte. Ma ci sono anche i
classici venditori di fazzoletti e accendini. Gli ultimi degli ultimi
insomma.

Anche loro non potranno più fisicamente essere presenti in zone come via
dei Servi, piazza dei Ciompi, piazza Stazione, la Fortezza e il parco
delle Cascine. Zone centrali. «Non è un provvedimento che lede la
libertà di movimento e soprattutto non colpisce i cittadini onesti.
Spero sia utile nella lotta contro gli spacciatori», ci tiene a
specificare il sindaco di Firenze in corsa per la rielezione Dario Nardella.

A Bologna le cose sono leggermente differenti. Nel capoluogo emiliano
non c’è stata nessuna «zonizzazione» in stile fiorentino. A fine 2017
scattarono i primi Daspo contro i senza casa che dormivano sotto i
portici vicino alla stazione, e l’amministrazione guidata dal sindaco Pd
Virginio Merola finì nella bufera per avere scelto tra le prime di
applicare un provvedimento criticato da tante associazioni che lavorano
con i senza casa. Un provvedimento inutile, perché quelle stesse persone
due anni dopo sono tornare a dormire, in mancanza di meglio, sotto gli
stessi portici. A Bologna altri provvedimenti di allontanamento sono
recentemente scattati, ma solo in un parco centrale della città
diventato cuore dello spaccio con tanto di vedette e via vai incessante
di clienti.

Ai Daspo si sono sommati una serie di interventi delle forze
dell’ordine, retate continue anche con l’intervento dell’esercito. Così
la situazione è stata normalizzata in un parco dove, tra l’altro, sorge
anche un nido pubblico. Lo spaccio però non è sparito, si è spostato a
qualche centinaio di metri di distanza. Nessun commento arriva dal
sindaco di Bologna in merito alle parole di Salvini.

Resta lo strumento, istituito all’epoca del dem Marco Minniti ministro
dell’interno, la sua applicazione a vario titolo in due città simbolo
del Pd in Italia, e la retorica leghista che si inserisce alla
perfezione in quel solco, mettendo sullo stesso piano «degrado» e
«illegalità».

A Firenze in particolare, si legge sull’ordinanza della prefettura,
nelle zone dichiarate off limits sarà vietato lo stazionamento «a
soggetti che ne impediscano l’accessibilità e la fruizione con
comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali
aree». Il provvedimento è rivolto a «chiunque sia stato denunciato dalle
forze di Polizia per il compimento nel comune di Firenze di attività
illegali in materia di stupefacenti, per reati contro la persona o per
danneggiamento di beni, ovvero sia stato destinatario di contestazioni
di violazioni della normativa che disciplina l’esercizio del commercio
su aree pubbliche».

/*Giovanni Stinco*/

da il manifesto"



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