Care e cari colleghi,
scusate se a breve distanza di tempo dall'ultima nostra comunicazione
inviamo un altro comunicato, sollecitato da alcuni di voi e reso necessario
dalle circostanze. Anche altre associazioni di storia (SISSCO, Istituto
Parri, AIPH) si sono attivate con analoghe prese di posizione a difesa
della libertà di ricerca e in solidarietà ai nostri colleghi che si vedono
minacciati di ritorsioni da parte di una pubblica istituzione.
Un caro saluto dalla Giunta esecutiva di AISO
Il 26 marzo u.s. il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha
approvato una mozione (n. 50) che impegna la Giunta e l’assessore
competente a ““Sospendere ogni contributo finanziario, patrocinio o
concessione a beneficio di soggetti pubblici e privati che, direttamente o
indirettamente, concorrano con qualunque mezzo a negare o ridurre il dramma
delle Foibe e dell’Esodo””.
Nella premessa la mozione richiama - per stigmatizzarla - la produzione
storiografica dell'Istituto regionale per la storia della Resistenza e
dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia, che rappresenta invece un
punto di riferimento scientifico a livello nazionale e internazionale per
lo studio degli eventi del "confine orientale" e, pur occupandosi di storia
contemporanea nel senso più ampio, ha svolto costantemente una funzione
fondamentale nella formazione e aggiornamento di insegnanti, studenti e
cittadini sui temi richiamati dalla legge sul "Giorno del ricordo".
Diversi soci di AISO sono impegnati da anni in ricerche che hanno a che
fare con il complesso viluppo di memorie (comunitarie, cittadine,
nazionali) nell'area alto adriatica. Nel recente passato, grazie a loro
sono stati realizzati seminari e convegni che hanno valorizzato
l'importanza delle fonti orali per affrontare questioni come la memoria
della violenza, la trasmissione del trauma tra generazioni, la storia e la
soggettività di chi ha partecipato all'esodo dall'Istria e di chi ha scelto
di rimanere, le storie di vita che si sono dipanate attraverso il confine
italo-jugoslavo, a confronto con le diverse narrazioni pubbliche che si
sono consolidate su base nazionale. Grazie all'impegno di questi nostri
colleghi sono stati stretti proficui rapporti scientifici con studiose e
studiosi di area slovena e croata, accomunati nell'impegno a cercare la
verità dei fatti storici e insieme a riconoscere le diverse soggettività in
campo.
AISO si stringe solidale intorno a queste ricercatrici e ricercatori e alle
associazioni presso cui svolgono la loro ricerca e il loro impegno civile;
ritiene molto pericoloso che un'istituzione pubblica minacci ritorsioni nei
confronti di chi esercita il proprio diritto, costituzionalmente garantito,
di svolgere liberamente attività di ricerca in ambito storico; biasima
l'uso distorto e strumentale che viene fatto di categorie proprie di
tutt'altro contesto, come quella di "negazionismo"; chiede che la mozione
n. 50 / 26 marzo 2019 del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
venga subito ritirata.
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Questa mail è stata inviata per fini informativi
Se non si desidera ricevere future comunicazioni si prega di inviare una
mail con oggetto RICHIESTA CANCELLAZIONE
AISO - Associazione Italiana di Storia Orale
Sito web:
http://aisoitalia.org
Sede legale: Via Francesco di Sales, 5 - 00165 Roma
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Alessandro Casellato
Dipartimento di Studi Umanistici
Università Ca' Foscari Venezia
Palazzo Marcorà - Dorsoduro 3484/D - 30123 Venezia
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