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> Comunicato sindacale (artt. 1, 14 e 25 Legge 300 1970 e art. 21 Cost) e AVVISO - per informazione, diffusione, pubblicazione,
>
> divulgazione (nei posti di lavoro e a lavoratori e lavoratrici, ai territori), grazie
>
> da Unione Sindacale Italiana USI fondata nel 1912 - Roma, 24 gennaio 2019
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> Roma, appalti di servizi pubblici socio sanitari e socio assistenziali nel complesso del Santa Maria della Pietà, affidati
>
> con diversi appalti alla società cooperativa sociale "Seriana 2000". Questa è la storia e il resoconto su "cose serie e concrete"
>
> che, senza dover fare un solo minuto di sciopero, nè una manifestazione o un presidio, si è riusciti ad ottenere, nell'arco
>
> di poco più di re mesi, fino alla sua realizzazione concreta, con scelte alla fine condivise dalla cooperativa appaltarice,
>
> di centri diurni, unità semi residenziali, in servizi che hanno come committente la Asl Roma 1 (ex Asl Rm E), attraverso
>
> l'intervento organizzato dell'Unione Sindacale Italiana e un gruppo di lavoratori e lavoratrici che si sono autorganizzati con Usi.
>
> Il primo risultato, chiuso con conciliazione in sede sindacale (in base al codice di procedura civile articoli 411 e 412, a costo
>
> zero euro e zero centesimi, cosa che non avviene gratuitamente se lo fanno altri sindacati...dove i conciliatori sindacali
>
> si fanno pagare la tariffa...) il 22 gennaio 2019, ha visto l'ottenimento del livello e inquadramento corretto e adeguato, da C1
>
> a C2 del CCNL Cooperative Sociali, che è il CCNL di riferimento nel settore, con il riconoscimento direttamente in busta paga
>
> delle differenze retributive da C1 a C2, da luglio 2018 (scelta questa operata dalla Cooperativa sociale, come è nelle sue
>
> possibilità), evitando lunghe e anche costose procedure di causa giudiziale, per 3 OSS (Operatori Socio Sanitari) in servizio al
>
> Centro Diurno Adelphi al S.M.D.P. (associatisi da pochi mesi a Usi),
>
> con l'adeguamento e parificazione a quello che già, in altre strutture similari è previsto e ottenuto da anni,
>
> ad altri lavoratori e lavoratrici di questi servizi esternalizzati, della Asl.
>
> Il secondo risultato è l'adeguamento e riconoscimento, per le figure professionali indicate sempre dal CCNL Cooperative Sociali
>
> dell'indennità professionale, art. 78 del CCNL Cooperative Sociali, in applicazione integrale di quanto sollevato e
>
> richiesto, nell'ambito della piattaforma inoltrata il 30 ottobre 2018 dalla Rsa interna e dal sindacato Usi, dopo una
>
> partecipata assemblea sindacale (per alcuni, la prima in assoluto alla quale partecipavano) del personale dei vari appalti
>
> aggiudicati alla cooperativa sociale Seriana 2000, svoltasi il 14 ottobre 2018, dove erano stati impostati i punti di
>
> piattaforma rivendicativa e date le spiegazioni da parte dei delegati sindacali interni e dalla segreteria intercategoriale di Usi.
>
> In questo caso, durante l'incontro e confronto sindacale che era stato attivato da Usi e che ha visto la partecipazione della
>
> struttura sindacale Cgil F.P. ,anch'essa presente da molti anni in questi anni con una combattiva Rsa, che ha spesso collaborato
>
> e condiviso l'attività e l'intervento assieme a Rsa interna di Usi, con confronto e percorso di intervento effettuato il 19 novembre
>
> 2018. la sessa Cooperativa Sociale ha scelto, per evitare contenziosi in sede giudiziale e la controversia di lavoro, di accogliere
>
> la richiesta inoltrata da Usi e Rsa interna, nel documento del 30 ottobre, riconoscendo quanto previsto dal CCNL di settore,
>
> operando in questo caso una scelta opportuna che ha fatto raggiungere l'obiettivo ai sci lavoratori e lavoratrici che ne
>
> avevano diritto.
>
> Il terzo risultato, è relativo al processo di "stabilizzazione", sollecitato e sostenuto sempre da Usi, con trasformazione del
>
> rapporto di lavoro da partita Iva a contratto a tempo indeterminato, per alcuni lavoratori e lavoratrici (4) tra coloro che
>
> nel centro diurno, avevano chiesto tramite il sindacato (che non gli ha imposto l'iscrizione al sindacato,
>
> data la condizione di precarietà che vivevano), di sostenere la loro richiesta. Questo processo non vedrà tutti coloro che
>
> stanno a partita Iva in questi appalti, per scelta di lavoratori e lavoratrici di figure professionali specialistiche (specie
>
> i fisioterapisti), i quali hanno rappresentato situazioni personali e scelte lavorative e professionali diverse, che in diversi
>
> casi hanno portato al mantenimento del regime da lavoratori e lavoratrici "autonomi", mentre per altri ha invece
>
> portato alla richiesta di stabilizzazione. Nel confronto sindacale del 19 novembre 2018, Usi aveva posto la questione,
>
> dichiarando per rispetto dei limiti di budget di spesa imposti dalla Asl, anche la disponibilità ad un percorso graduale di
>
> stabilizzazione, anche con il passaggio in prima battuta da partita Iva a contratti di co.c.o.co. "rinforzati" (cioè con le tariffe minime previste dal CCNL Cooperative Sociali, giorni di ferie e di malattia retribuite...) e successivamente, dopo una verifica contabile
>
> da parte della cooperativa Sociale, la loro stabilizzazione e regolarizzazione a tempo indeterminato. In questo caso,
>
> non avendo notizie sulle disponibilità di bilancio della cooperativa, la valutazione economica, ferma restando la scelta chiara
>
> da parte di Usi di far ottenere la stabilizzazione e regolarizzazione di coloro che avevano chiesto tale processo (l'argomento giuridico decisivo era quanto indicato nel Capitolato Speciale di Appalto sulla contrattualizzazione del personale, sostenuto da Usi e la
>
> necessità di eliminare regimi lavorativi anomali, con il riconoscimento di diritti e condizioni dignitose, anche per il futuro
>
> di vita di lavoratori e lavoratrici, ancora giovani e di uscita dalla precarietà...) era di parte datoriale e padronale.
>
> Dopo le verifiche, la cooperativa Sociale se in un primo momento tendeva alla contrattualizzazione con co.co.co rinforzato,
>
> alla fine è arrivata alla stabilizzazione a tempo indeterminato, dopo richiesta inoltrata da Usi di verificare la manifestazione di
>
> volontà e di interesse dei diretti interessati, a tale regolarizzazione e stabilizzazione, eliminando anche in questo caso
>
> la necessità di procedere in via formale e all'apertura di un conflitto e controversia di lavoro.
>
> Fatto che si sottolinea, avviene di rado, nella maggior parte dei casi in Italia e non solo a Roma, i processi di regolarizzazione
>
> e stabilizzazione in presenza di condizioni e lavori "anomali, atipici, precari", se arrivano, sono ottenuti con dura e lunga lotta,
>
> con scioperi, manifestazioni e cause di lavoro, come la recente esperienza dei "riders" e la loro combattività,
>
> come nel settore della logistica, del precariato nella sanità privata, ci ha dimostrato.
>
> Ci prendiamo i risultati concreti di questa modalità di intervento da lavoratori e lavoratrici autorganizzati-e, ma appunt per
>
> questo ORGANIZZATI-E SUI POSTI DI LAVORO E IN SINTONIA CON GLI ALTRI GIA' A TEMPO INDETERMINATO E
>
> CON CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI, NEGLI STESSI POSTI DI LAVORO. In passato, le richieste fatte sugli
>
> stessi argomenti, dagli stessi lavoratori e lavoratrici, con e mail alla cooperativa e messaggi ai coordinatori dei servizi,
>
> non avevano avuto alcun riscontro ed esito positivo. E' la concreta dimostrazione e la valutazione
>
> su questi tre piccoli esempi della storia che diamo come Usi, che specie in questi anni, sui posti di lavoro
>
> bisogna per necessità essere organizzati, non sciolti o in semplici comitati spontanei, per avere maggiore possibilità di spostare
>
> i necessari e doverosi RAPPORTI DI FORZA a favore di chi lavora...e se si sta autorganizzati, senza attendere la classica
>
> manna dal cielo e la "delega in bianco" al funzionariato sindacale e la concertazione e basta, cosa diversa dalla negoziazione
>
> effettuata da posizioni ineccepibili come fatta da Usi, è pure meglio. Quindi prendere l'esperienza concreta e seria di come
>
> si fa intervento sindacale e chiaro, come una modalità ed esempio da seguire.
>
> Nè si pensi che la cooperativa sociale e il mondo della cooperazione o del terzo settore, in questo caso, sia un paradiso
>
> idilliaco e che le cooperative, quando operano negli appalti di servizi pubblici anche rilevanti e strategici, concedano
>
> sempre tutto, accogliendo in modo facile le richieste e le piattaforme di rivendicazioni.
>
> Anche in questi appalti, come nell'Unità Residenzale h 24 sempre al S.M.D.P., le posizioni espresse e ribadite
>
> anche in assemblea sindacale e sostenute da Usi e dalla CGIL F.P. , dopo il confronto con la cooperativa, porta a
>
> situazioni di contrasto e non condivisione, come per la modifica della turnistica del personale e del modello di intervento sanitario,
>
> su impulso della ASL come committente, ha visto la contrarietà del personale, portando la cooperativa come misura di
>
> organizzazione del lavoro e di processo di riorganizzazione interna, a predisporre dopo 10 anni, una differente
>
> articolazione dei turni, senza accordo specifico con Rsa e sindacati, nè una modifica sostanziale di accordi
>
> sulle medesime materie, stipulati nel 2008. E' oggetto di verifica, se l'impatto dell'attuale turnazione h24, a partire
>
> da questo mese di Gennaio 2019, avrà o meno gli effetti di criticità e penalizzanti (su riposi e condizioni di salute
>
> del personale turnista, con due unità OSS in meno rispetto al passato e due figure di educatori professionali in più...)
>
> rilevati dai sindacati, dalle Rsa interne e dagli stessi operatori e operatrici. Scenario che potrebbe portare, ad uno
>
> sviluppo delle iniziative di mobilitazione e di autodifesa collettiva, quindi alla lotta dopo la fase non conclusa positivamente
>
> di negoziazione e di confronto sindacale.
>
> Il segnale che va rilevato, ribadito e valutato, anche come possibile esempio per altre situazioni è che: vanno evitate
>
> scorciatoie organizzativistiche, senza aver prima verificato in concreto la situazione reale e concreta, di chi ci lavora,
>
> dai vari punti di vista; utilizzare tutti gli strumenti di conoscenza, esperienza e "sapere operaio" e quelle tecnico giuridiche, prima di
>
> scegliere il tipo di intervento ORGANIZZATO (nel caso di Usi, autorganizzato e indipendente),
>
> da fare nei posti di lavoro, specie negli appalti di servizi e opere pubbliche; provare a raggiungere, la massima condivisione e unità
>
> tra lavoratori e lavoratrici, che si trovano nei posti di lavoro, per evitare di essere frammentati e divisi, facendo
>
> il gioco della controparte e rendendogli facile ottenere risultati favorevoli, contrari agli interessi di chi lavora, se si dovesse
>
> alzare il livello di conflitto e di lotta; evitare di utilizzare subito la via giudiziaria e le cause di lavoro (fare la vertenza, come
>
> si dice in gergo popolare e improprio), senza aver utilizzato gli strumenti utili, efficaci e possibili, dell'azione collettiva sindacale,
>
> evitando inoltre la "personalizzazione" e la "individualizzazione" su casi personali, di situazioni che invece sono collettive,
>
> attraverso modalità che siano condivise o collegate all'intervento organizzato e "sindacale"; nei servizi all'utenza, ove
>
> possibile e dove necessario, collegare le iniziative di mobilitazione e di lotta, con la cittadinanza utente e beneficiaria dei servizi,
>
> l'unità di intenti tra chi lavora e chi fruisce delle nostre attività lavorative e professionali, rende più forti le rivendicazioni
>
> e costruisce un percorso socialmente sostenibile, di risposta a tentativi padronali, di mettere utenti contro lavoratori-trici;
>
> A UN BUON LAVORO, CORRISPONDE UN BUON SERVIZIO (mentre non è vero nè automatico...il contrario); evitare
>
> infine di cedere alla tentazione di affidarsi a scorciatoie legali, a procedure poco utili per chi lavora, nonchè dare una
>
> delega in bianco a quelle organizzazioni sindacali e apparati burocratici, che spesso barattano istanze e richieste
>
> genuine, con la difesa di propri interessi o di ristretti gruppi di lavoratori contro altri, se non in una modalità di "collaborazionismo
>
> sindacale", che nulla da spartire con l'attività sindacale,la negoziazione come uno dei momenti, non l'unico nè l'esclusivo,
>
> di rappresentanza e di tutela degli interessi collettivi e anche individuali, di chi lavora e per la qualità ed efficacia, specie
>
> su servizi e attività pubbliche. Una tendenza,quella della delega e del collaborazionismo sindacale (filo datoriale), che
>
> rischia di diventare trasversale alla galassia delle organizzazioni sindacali (confederali, autonome, corporative professionali, di categoria, di base...) evitando semplificazioni generiche e un qualunquismo che si riassume nello slogan, sbagliato,
>
> che "tutti i sindacati sono uguali". UNA SERIE DI ANTICORPI, POSSIBILI E PRATICABILI? L'AUTORGANIZZAZIONE SOCIALE E
>
> SINDACALE, L'INDIPENDENZA DELL'AZIONE SINDACALE DA CONDIZIONAMENTI ESTERNI E "POLITICANTI",
>
> LA SOLIDARIETA' E UNITA' DAL BASSO TRA LAVORATORI E LAVORATRICI E L'UTENZA, L'AUTOGESTIONE
>
> DELLE LOTTE E LA SCELTA VERIFICATA E CONTROLLATA IN TERMINI DI EFFICACIA E CONDIVISIONE,
>
> DELLE MODALITA' DI INTERVENTO, SIA NELLA FASE DI NEGOZIAZIONE,
>
> CHE IN QUELLA DOVE NECESSARIA DEL CONFLITTO E DELLA LOTTA PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI.
>
> L'EMANCIPAZIONE (come il riconoscimento di diritti e condizioni salariali, di salute e sicurezza, di ritmi di lavoro e di vita...)
>
> O SARA' OPERA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI...O NON SARA'.
>
> RESOCONTO, RIFLESSIONI, VALUTAZIONI E ...CONSIGLI UTILI a cura di USI Unione Sindacale Italiana
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> fondata nel 1912 - segreteria intercategoriale locale e mail usiait1@??? mailto:usiait1@virgilio.it sito nazionale ufficialehttp://www.usiait.ithttp://www.unionesindacaleitaliana.eu
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> Gennaio 2019
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