[RSF] I: [nowaroma] Re: La Supercoppaè italiana, le regole a…

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著者: pilar castel
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To: donneinnero@listas.nodo50.org, Poema Leo Quarzell, godi, m.fratticcioli@libero.it, marcello biondo, forumroma@inventati.org, de def, 4arts, Daniele Barbieri, reteromanapalestina@googlegroups.com, comitato gbianchi per Fondazione Piccolomini, Associazione Zabaglia
題目: [RSF] I: [nowaroma] Re: La Supercoppaè italiana, le regole allo stadio saudite. Settori per soli uomini.

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Da: v.miliucci via nowaroma <nowaroma@???>
Inviato: venerdì 4 gennaio 2019 22:04
A: nowaroma@???
Oggetto: Re: [nowaroma] Re: La Supercoppa è italiana, le regole allo stadio saudite. Settori per soli uomini.



siamo tutti a conoscenza di questo nuovo " scandalo" sportivo-economico in cui è implicata l'Italia, in questo caso del calcio come lo fu nel 2018 il ciclismo con il Giro d'Italia, in partenza da Gerusalemme e 3 tappe in Israele.

Almeno nel calcio c'è qualcuno che ha strillato contro rinverdendo cos'è il regime di Gedda, e a cui l'Italia fornisce armi per 1,5 miliardi, in particolare dalla fabbrica RWM che produce bombe con cui uccidere l'inerme popolazione yemenita.

Cosa pensiamo di fare per il 16 gennaio ? Certo è l'occasione giusta per manifestare trovando ( si spera) un pò più i media attenti.

Intanto stò contattando alcuni di coloro che si sono già mossi in simili occasioni sotto l'ambasciata Saudita; nel mentre Radio Onda Rossa da domenica 6gen in poi ne parlerà con vari speciali e interviste.

Sentiamoci, Vincenzo


Di seguito l'iniziativa convocata da " Sardegna Pulita"(che più volte s'è mossa a Roma contro A.Saudita) per il 9gen a Roma, ore 12,30 c/o sede RAI di viale Mazzini

Comunicato stampa della associazione ecopacifista Sardegna PULITA

Oggetto:protesta davanti alla sede Rai di viale Mazzini - Roma

Mercoledì 9 gennaio alle ore 12,30 Sardegna Pulita affiancata da Monsignor Angelo Pittau nobile figura di Sacerdote, impegnato da sempre in favore degli ultimi, darà luogo ad una azione di protesta nei confronti della dirigenza Rai che continua ad ignorare i numerosi appelli, a cominciare da quelli dell'UsgRai e della Fnsi affinché rinunci ai diritti acquisiti non trasmettendo la partita che il 16 gennaio si giocherà a Jedda, Arabia Saudita.

In particolare Sardegna Pulita si oppone alla trasmissione della supercoppa italiana in Arabia perché convinta che la copertura televisiva della nostra tv di Stato rappresenti un modo fin troppo esplicito per sostenere la scelta di questo e dei precedenti governi di essere complice del massacro della popolazione civile Yemenita in quanto produttore è venditore di armi alla coalizione militare a guida Saudita.

La fabbrica delle bombe della Rwm Italia è da noi in Sardegna isola affamata di lavoro fino al punto di accettare di produrre strumenti di morte.

Se la Rai dovesse astenersi dal trasmettere la partita darebbe un bel segnale di come i diritti umani valgono più dei diritti televisivi e di come la dignità delle persone a cominciare da quella delle donne ma anche quella dei lavoratori sardi della Rwm può essere riscattato con una coraggiosa scelta aziendale.




Zazzaroni: Supercoppa Juve-Milan a Gedda, che scandalo!
“Contro i 25 milioni garantiti dagli organizzatori niente rispetto dei valori umani”

L’ufficializzazione della data della Supercoppa italiana tra Juventus e Milan a Gedda, che si terrà il prossimo 16 gennaio, ha destato l’indignazione del direttore del Corriere dello sport che si è sfogato su twitter. Ivan Zazzaroni scrive: “La Supercoppa italiana si giocherà il 16 gennaio a Gedda, in Arabia Saudita. Il caso Khashoggi? Il rispetto dei valori umani? Ma va’, contro i 25 milioni garantiti dagli organizzatori arabi alla lega calcio?”. Il riferimento è al giornalista dissidente Jamal Khashoggi morto nel consolato del Regno arabo a Istanbul, in Turchia e a seguito del quale diciotto cittadini dell’Arabia Saudita sono stati arrestati mentre sono stati rimossi dall’incarico il generale Ahmed al Asiri, vice capo dell’intelligence di Riad, e Saud al-Qahtani, fedelissimo del principe coronato Mohammed bin Salman (MbS) e potentissimo regista della repressione contro i dissidenti.

C’E’ CHI DICE NO – Immediate le repliche, molti stanno con lui, come il collega Tamburini (“Tutto vero ma è nulla al confront ocon il Mondiale 2022, con le infrastrutture e gli stadi realizzati con operai schiavi, un migliaio dei quali sono morti. Che vuoi che sia?”) o altri utenti “Che la Supercoppa ITALIANA giocata all’estero è un ossimoro ed è ridicolo, è già stato detto? Ah, il Dio denaro…” e “Che necessita c’è di giocare all estero? Potrebbero giocare dove c’è stato alluvione al nord” e “La WWE (federazione di wrestling statunitense) ha tenuto uno show lì venerdì scorso. Quindi figurati il calcio italiano”.

C’E’ CHI DICE SI’ – C’è però chi non perde l’occasione di criticare il giornalista: “Se ci fosse stato il Napoli avresti detto grande ADL” o anche “Perché se ti offrissero uno stipendio da annababbo alla corte dello sceicco come addetto stampa rifiuteresti per principio vero? Hanno uccisi tanti veri giornalisti in Italia, non mi pare nessuno abbia lasciato le poltrone”. E infine: “Comodo parlare. Rinunci lei a 3 milioni (Juve e Milan). Il calcio è business, rendiamocene conto".


Supercoppa, donne allo stadio solo in alcuni settori<https://27esimaora.corriere.it/19_gennaio_02/polemiche-la-finale-supercoppa-jeddah-le-donne-non-possono-assistere-partita-sole-443e34d2-0ec8-11e9-81e4-4ae8cf051eb7.shtml>. Juventus e Milan, allora sospendete la finale in Arabia

di Pierluigi Battista/ Corsera<https://27esimaora.corriere.it/author/pierluigi-battista>

E se Juventus e Milan, d’accordo con la Lega calcio, minacciassero di non disputare la finale di Supercoppa a Gedda se non sarà consentito alle donne di accedere liberamente nello stadio<https://27esimaora.corriere.it/19_gennaio_02/polemiche-la-finale-supercoppa-jeddah-le-donne-non-possono-assistere-partita-sole-443e34d2-0ec8-11e9-81e4-4ae8cf051eb7.shtml>? È dura, ci sono corposi interessi economici che militano a sfavore di una linea di difesa di valori fondamentali, gli stessi interessi commerciali che hanno suggerito, scelta già abbastanza sconcertante, di giocare una partita italiana in un campo dell’Arabia Saudita. Ma ci sono dei limiti di decenza che non possono essere superati.

Vige a Gedda un regime di apartheid sugli spalti. Solo i maschi possono assistere al match liberamente, comprando liberamente un regolare biglietto d’ingresso. Alle donne sono riservate solo delle gabbie, dei recinti protetti in cui possono entrare solo se accompagnate da maschi onnipotenti (anche se la Lega di Serie A ha precisato che le donne possono entrare anche da sole, purché nei «recinti» a loro riservati: il che non smentisce la discriminazione), maschi padroni che possono decidere se le donne possono godersi dove vogliono lo spettacolo di una partita di calcio oppure no. La finale non è una scampagnata esotica in Paesi che onorano riti strani e costumi bizzarri. È un pezzo d’Italia che si gioca all’estero.

E allora non possiamo tollerare che ci siano spettatori e spettatrici considerate inferiori, da segregare in appositi spazi dove l’inferiorità viene sancita, santificata, resa imprescindibile. Non possiamo tollerare che Cr7 o Higuain, Dybala o Suso possano esultare e disperarsi facendo finta di niente, chiudendo gli occhi sulle tribune occupate da maschi prepotenti che impediscono alle donne di sedere dove desiderano, come accade e dovrebbe accadere in tutte le Nazioni civili. Sarebbe un gesto forte, anche per le cittadine e i cittadini dell’Arabia Saudita che possono capire di vivere in un posto osservato dal resto del mondo.

Sospendere una partita per difendere un diritto fondamentale sarebbe un gesto coraggioso (e doloroso per noi tifosi della Juve o del Milan, e oneroso per le casse delle due società) ma avrebbe un valore enorme di esempio destinato a rimbalzare in tutto il mondo. Le donne hanno il diritto di stare dove credono. L’apartheid di genere è odioso come quello di razza. È così difficile da accettare?

Finale di Supercoppa italiana Juve-Milan a Gedda, donne solo in settori riservati alle famiglie. E' polemica

Famiglie saudite allo stadio di Gedda. Solo dall'inizio del 2018 le donne possono assistere alle partite solo nei settori riservati alle famiglie © ANSA/ANSA

Redazione ANSA
03 gennaio 2019


Ci si attende il tutto esaurito al King Abdullah Sports City Stadium per la sfida di Supercoppa italiana tra Juve e Milan a Gedda il 16 gennaio. Ma scoppia una polemica: le donne possono assistere solo in settori riservati alle famiglie.

I posti nell'impianto che ha una capienza di 60mila spettatori sono divisi, infatti, in settori indicati come 'singles' riservati agli uomini e 'families', per uomini e donne, che in Arabia Saudita possono accedere alle partite solo dall'inizio del 2018.

Miccichè: 'Scelta calcio in linea con Italia' - La Supercoppa di Lega serie A si giochera' a Gedda, in Arabia Saudita, in linea - e non in contraddizione - con le scelte dell'Italia; e le donne potranno andare allo stadio da sole, non accompagnate come si e' diffuso in queste ore, "e sara' una prima volta storica". Cosi' il presidente della Lega calcio, Gaetano Micciche', interviene sulla polemica per presunte discriminazioni alle donne, nella partita del 16 gennaio. "Il sistema calcio non può assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale, né può fare scelte che non rispettino il sistema Paese".
"Voglio precisare che le donne potranno entrare da sole alla partita senza nessun accompagnatore uomo, come scritto erroneamente da chi vuole strumentalizzare il tema: la nostra Supercoppa sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo": lo dice Gaetano Miccichè, presidente della Lega di serie A, nella lunga nota nella quale interviene sulla polemica per la Supercoppa in Arabia Saudita

Ambasciata Riad,donne potranno andare allo stadio sole - Le donne in Arabia Saudita potranno andare allo stadio da sole. Lo afferma l'ambasciata di Riad a Roma, interpellata dall'ANSA dopo le polemiche seguite alla decisione di tenere la partita di Supercoppa tra Milan e Juventus nel regno saudita, a Gedda. Il portavoce della missione saudita ha quindi negato che le donne possano assistere al match solo se accompagnate dagli uomini.

Salvini, supercoppa in Paese contro donne è schifezza - "Intermezzo calcistico: che la supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate dagli uomini è una tristezza, è una schifezza: io quella partita non la guardo. "Dove sono le femministe italiane, le Boldrini di turno?". Così su Fb il ministro dell'Interno Salvini sul match che si disputerà a Jeddah in Arabia Saudita.

Boldrini, donne solo accompagnate? Non scherziamo - "Le donne alla #SuperCoppaItaliana vanno allo stadio solo se accompagnate dagli uomini. Ma stiamo scherzando? I signori del #calcio vendano pure i diritti delle partite ma non si permettano di barattare i diritti delle donne!". Lo afferma Laura Boldrini di LeU.

Grimoldi, Juve-Milan si rifiutino di giocare - "Il nostro calcio ha chiuso malissimo il 2018 tra gravi violenze, ululati razzisti e vergognose scritte sulle stragi dell'Heysel, di Superga e di Scirea, ma sembra voler iniziare il 2019 ancora peggio, facendosi umiliare dall'Arabia Saudita, svendendo i nostri valori per pochi soldi. Gli organizzatori arabi fanno sapere che per la finale di Supercoppa Italiana del 16 gennaio tra Juventus e Milan, nello stadio di Jedda ci saranno posti per soli uomini e poi posti misti dove le donne potranno vedere la partita accompagnate da uomini. Roba da Medioevo". Lo dichiara l'on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Vice presidente della commissione Esteri della Camera. "E il nostro calcio si fa umiliare così per pochi milioni? E il movimento calcistico femminile italiano non dice nulla? La FIGC non ha niente da obiettare? Lo sport, e il calcio è lo sport più seguito in Italia, dovrebbe trasmettere valori, ma il nostro calcio quali valori trasmette? La violenza, il razzismo e la rinuncia ai nostri principi pur di monetizzare qualche spicciolo con gli arabi? Juventus e Milan - aggiunge Grimoldi - si oppongano a questa vergogna. E ovviamente auspichiamo che una levata di scudi del nostro calcio avvenga adesso con l'Arabia ma anche tra tre anni per i Mondiali in Qatar se venissero annunciate analoghe discriminazioni".

Fedeli (Pd), gravissimo, Juve-Milan non giochino - "Non ci sono interessi economici che reggano: di fronte alla gravissima violazione della Costituzione italiana che vieta discriminazioni di ogni tipo, a cominciare da quella di genere, Juventus e Milan dovrebbero rifiutarsi di scendere in campo per la finale di Supercoppa italiana che si disputerà il 16 gennaio a Gedda, in Arabia Saudita". Lo dichiara la senatrice Pd Valeria Fedeli, che aggiunge: "Già è discutibile il fatto che due squadre italiane debbano giocare una partita tutta italiana, nell'ambito di una competizione italiana, fuori dai confini italiani e per di più in un paese come l'Arabia Saudita dove i più elementari principi e valori civili e umani vengono violati, dove addirittura vige la pena di morte; ma che addirittura si accetti di giocare davanti a un pubblico dove le donne, le proprie tifose, sono recluse in settori separati da quelli degli uomini e costrette ad andare accompagnate è assolutamente inaccettabile. Da donna, da parlamentare e anche da tifosa juventina chiedo a entrambe le squadre finaliste di rifiutarsi di scendere in campo se non sarà garantito a tutti i tifosi un trattamento paritario e il rispetto dei nostri valori fondamentali".

Meloni, Federcalcio blocchi schifo su biglietti - "Supercoppa italiana Juve-Milan in Arabia Saudita. Le donne possono andare solo accompagnate nel settore famiglie, da sole no, perché l'Islam non lo ammette. Quindi una donna italiana che volesse comprarsi il biglietto per vedere la partita da sola o con un gruppo di amiche, non può farlo. Ma che schifo è? Abbiamo venduto secoli di civiltà europea e di battaglie per i diritti delle donne ai soldi dei sauditi? La Federcalcio blocchi subito questa vergogna assoluta e porti la Supercoppa in una nazione che non discrimina le nostre donne e i nostri valori". Lo ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Supercoppa fra Juventus e Milan in Arabia, Salvini: "Tribune per soli maschi una schifezza"

Le donne possono entrare solo in settori riservati alle famiglie e scoppia la polemica politica. Boldrini: "Vendano diritti delle partite ma non si barattino i diritti delle donne". La Lega replica: "Nostre scelte in linea con la politica estera dell'Italia"

LA SUPERCOPPA delle polemiche ha un nuovo fronte: un settore dello stadio "King Abdullah Sports City Stadium" di Gedda in Arabia Saudita sede della finale fra Juventus e Milan sarà riservato solo agli uomini e scoppia la polemica. Sui social si rinfocola la voce di chi ritiene non vuole che un appuntamento importante dello sport italiano si giochi in un Paese che schiaccia i diritti delle donne (nonostante un'apertura riformatrice voluta dal nuovo sovrano Mohammed Bin Salman) e che recentemente è stato implicato nell'atroce omicidio del giornalista Jamal Khashoggi<https://www.repubblica.it/esteri/2018/10/07/news/khashoggi_turchia_accusa_arabia_saudita_omicidio-208388508/?ref=search> . Netto il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini: "Che la Supercoppa italiana si giochi in un paese islamico dove le donne non possono andare allo stadio se non sono accompagnate da un uomo è una tristezza, una schifezza, io la partita non la guardo. Dove sono le femministe italiane e le Boldrini di turno? Io un futuro simile in Italia per le nostre figlie io non lo voglio". Poi ha aggiunto: "Da milanista mi dispiace che la mia società sia corresponsabile di una simile vergogna. Non faccio il presidente del Milan o della Juve ma ci dovevano pensare prima. Per me la Supercoppa italiana si gioca in Italia e qualche milione di euro si può raccattare in altra maniera. Mi aspetto una reazione di orgoglio". Mentre l'ex ministro dello Sport Luca Lotti rilancia: "Più di due mesi fa avevo lanciato l'allarme sulla finale di Supercoppa italiana in Arabia Saudita. Oggi non posso che unirmi a quanti, in queste ore, stanno esprimendo la loro preoccupazione. Chi ama il calcio rifiuta tutte le barriere culturali. Sempre. #Supercoppa".Tanto che non appena la Lega Calcio ha diffuso le modalità di acquisto dei biglietti, con appunto un settore famiglia dove possono entrare le donne ed uno singles destinato ai soli maschi è partito l'attacco. Laura Boldrini ha affidato a Twitter il suo dissenso. "Le donne alla Supercoppa Italiana vanno allo stadio solo se accompagnate dagli uomini - ha scritto l'ex presidente della Camera - Ma stiamo scherzando? I signori del calcio vendano pure i diritti delle partite ma non si permettano di barattare i diritti delle donne!".

"Comprare a suon di milioni di euro la realizzazione di uno dei maggiori appuntamenti calcistici italiani - dicono da +Europa - e il silenzio sui diritti civili violati in Arabia Saudita non è ammissibile. Il comportamento di accondiscendenza della Lega calcio e dei due club interessati, Juventus e Milan è da stigmatizzare profondamente. Chiediamo che in zona Cesarini ci sia un sussulto dignità e la richiesta ufficiale che non si ponga alcuna limitazione alla partecipazione delle spettatrici donne".
Alle polemiche replica la Lega Calcio con un lettera ai "tifosi" del presidente Gaetano Micciché che rilancia la palla alla politica. "Il caso Khashoggi - si legge nella lettera - avvenuto lo scorso ottobre, dunque mesi dopo la definizione dell'accordo, ha posto la scelta dell'Arabia Saudita sotto i riflettori e doverosamente la Lega Serie A si è interrogata su cosa fosse giusto fare. Il calcio fa parte del sistema culturale ed economico italiano e non può avere logiche, soprattutto nelle relazioni internazionali, diverse da quelle del Paese a cui appartiene". "L'Arabia Saudita - scrive Micciché - è il maggior partner commerciale italiano nell'area mediorientale grazie a decine di importanti aziende italiane che esportano e operano in loco, con nostri connazionali che lavorano in Arabia e nessuno di tali rapporti è stato interrotto. Il sistema calcio non può assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale, nè può fare scelte che non rispettino il sistema Paese. Al contrario, è un fondamentale supporto alla promozione del made in Italy e dei suoi valori. Il calcio non fa politica, ma ha un ruolo sociale, in questo caso di veicolo di unione e comunanza tra popoli che non ha uguali in nessun altro settore. In poche ore di prevendita la Supercoppa a Jeddah ha registrato il sold out, un evento di una portata internazionale atteso con grande entusiasmo dai tifosi locali. Con il benestare di Fifa, Uefa e Confederazione asiatica stiamo andando a disputare una gara di calcio ufficiale in un Paese con proprie leggi sedimentate da anni, dove tradizioni locali impongono vincoli che non possono essere cambiati dal giorno alla notte".

E poi aggiunge: "L'Arabia Saudita da molto tempo non concedeva visti turistici: il calcio ha sorpassato anche questi vincoli, e chi vorrà potrà venire dall'estero a vedere il match grazie a un permesso legato al biglietto della partita. Ogni cambiamento richiede tempo, pazienza e volontà di confronto con mondi distanti. Fino allo scorso anno le donne non potevano assistere ad alcun evento sportivo, da pochi mesi hanno accesso ad ampi settori dello stadio, che hanno iniziato a frequentare con entusiasmo, e noi stiamo lavorando per far sì che nelle prossime edizioni che giocheremo in quel Paese possano accedere in tutti i posti dello stadio. E voglio precisare che le donne potranno entrare da sole alla partita senza nessun accompagnatore uomo, come scritto erroneamente da chi vuole strumentalizzare il tema: la nostra Supercoppa sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo".

le poltrone”. E infine: “Comodo parlare. Rinunci lei a 3 milioni (Juve e Milan). Il calcio è business, rendiamocene conto”.



Il 3 gennaio 2019 alle 14.11 Marco Palombo <palombo.marco57@???> ha scritto:

Il Fatto non fa il minimo accenno alle guerre dell' Arabia saudita e alle armi che l' Italia vende al regno dei Saud.

Sta a noi parlarne in questi poco più di dieci giorni che precedono la partita.

Saranno giorni di fortissima polemica politica su altri temi, ma dobbiamo parlare in questi giorni, di maggior attenzione ai sauditi, delle guerre di Ryad e del commercio delle armi

Il giorno gio 3 gen 2019 alle ore 13:01 Marco Palombo < palombo.marco57@???<mailto:palombo.marco57@gmail.com>> ha scritto:
https://lecorvettedellelba.blogspot.com/2019/01/la-supercoppa-e-italiana-le-regole-allo.html?fbclid=IwAR3oMMEFZ-3YOQofJQ9ps_q67kpAAbYAqq7rVYSRRJAmokdnYeR1WiJpO58
La Supercoppa è italiana, le regole allo stadio "saudite". Settori per soli uomini.


[https://1.bp.blogspot.com/-bmlnM2J9fXQ/XC34BOU5-xI/AAAAAAAABd4/NmIjabTbtJEW0prpBjEcCSOfBfWTr6ArgCLcBGAs/s400/index.jpeg]<https://1.bp.blogspot.com/-bmlnM2J9fXQ/XC34BOU5-xI/AAAAAAAABd4/NmIjabTbtJEW0prpBjEcCSOfBfWTr6ArgCLcBGAs/s1600/index.jpeg>

Una immagine della guerra che i sauditi conducono in Yemen
Dal Fattoquotidiano di giovedì 3 gennaio

La Supercoppa italiana di calcio si giocherà con le regole saudite. Non in campo, dove i falli, i gol e i fuorigioco resteranno gli stessi della Seria A, ma in tribuna, dove la Lega Calcio ha previsto di vendere biglietti adattandosi alla perfezione ai criteri culturali dell' Arabia Saudita, il paese che il 16 gennaio ospiterà - con una certa generosità, visti i 7 milioni sborsati - la sfida tra Milan e Juventus.

E allora ecco le regole inusuali per il nostro calcio , come spiega la Lega nel comunicato che annuncia la vendita dei biglietti per la partita: " I settori indicati come "singles" sono riservati agli uomini, i settori indicati come "families" sono misti per uomini e donne. Insomma se un uomo vuole seguire l' incontro con la propria moglie, con la fidanzata o magari con la figlia, deve emigrare su un settore ad hoc, perchè una bella fetta dello stadio è riservata ai maschi e lì le donne non possono mettere piede.

Colpa dell' intransigenza locale e degli affari a cui la Lega non può rinunciare.

D' altra parte, nei mesi scorsi, in molti - tra cui l' Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica, che trasmetterà la partita - si erano lamentati della scelta di trasferirsi in Arabia, ricordando anche l' uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, assassinato mentre si trovava nel consolato saudita a Istanbul. Il silenzio di allora della Lega fa il paio con il comunicato di ieri. certificando una volta di più chi comanda davvero sulla Supercoppa italiana.



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