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RAZZISMO A 5 STELLE
(E MOZIONI SUI PRESEPI E I CROCIFISSI, A LUCCA)
Gli effetti del cosiddetto "decreto sicurezza", emanato nei giorni scorsi
dal governo Lega - Cinque stelle, non si sono fatti attendere.
A Crotone, ventiquattro rifugiati in possesso di permesso umanitario, sono
stati lasciati fuori dal cancello del Centro di accoglienza. Soli, di sera
senza sapere dove andare. Tra loro anche una famiglia con una bimba di 5
mesi.
Allontanati così – su provvedimento della Prefettura di Crotone – dal Cara
di Isola Capo Rizzuto, in ottemperanza al decreto voluto dal ministro
dell’Interno Salvini.
Nei giorni scorsi all’interno del Cara era stata affissa una lista di nomi
di persone che avrebbero dovuto lasciare la struttura nonostante tra loro
ci fossero una bambina nata a maggio a Crotone, una donna incinta, tre
donne vittime di tratta, due ragazzi con problemi psichiatrici.
Gli autori di questo provvedimento, razzista e disumano, sono gli stessi
che poi, a livello locale, presentano e votano nei consigli comunali,
mozioni a favore del presepe, richiamandosi ai valori del cristianesimo.
Basta leggere quello che scrive - con gli occhi lucidi, immaginiamo - il
leghista MInniti (un nome, una garanzia), consigliere comunale della Lega a
Lucca, dopo la bocciatura da parte del Consiglio di un testo sul presepe e
di un emendamento sull'esposizione del crocifisso, per rendersene conto:
"Il cristianesimo non è soltanto un credo religioso (...). Infatti principi
quali la dignità dell’uomo, l’eguaglianza, la libertà, i diritti umani,
traggono la propria origine dai valori del cristianesimo e sono stati fatti
propri dal diritto naturale e dalle legislazioni positive degli Stati ed in
tal modo hanno dato un contributo decisivo alla formazione della civiltà
occidentale ed europea costituendo al tempo stesso un formidabile fattore
di unificazione anche nel campo delle arti figurative, della musica, della
letteratura".
Tanta teoria e poca pratica. Tanto interesse per le statuine, disumanità
nei confronti di persone in carne ed ossa.
