[RSF] I: [nowaroma] Nella Ginatempo: Disarmo e smilitarizzaz…

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Autor: pilar castel
Data:  
Para: forumroma@inventati.org, Gianni Godi, Poema Seris Leo, marcello biondo, m.fratticcioli@libero.it, din, alberto.tabellini@libero.it, comitato gbianchi per Fondazione Piccolomini, Comitato Contro La Guerra Milano, associazioni e comitati Roma
Assunto: [RSF] I: [nowaroma] Nella Ginatempo: Disarmo e smilitarizzazione. Che fare ?

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Da: nowaroma@??? <nowaroma@???> per conto di Marco Palombo <palombo.marco57@???>
Inviato: giovedì 22 novembre 2018 18:16
A: cicabum; semprecontrolaguerra@???; comitatoNoNato@???; Cicabum; Quaderni Satyagraha; corrispondenze metropolitane; Giovanni Sarubbi; Paolo D'Arpini
Oggetto: [nowaroma] Nella Ginatempo: Disarmo e smilitarizzazione. Che fare ?

Nella Ginatempo aveva scritto la settimana passata un articolo, sempre su Contropiano, "Riflessione sul perché è sparito il movimento contro le guerre" http://contropiano.org/interventi/2018/11/17/una-riflessione-sul-perche-il-movimento-contro-la-guerra-e-sparito-0109572 Lo scritto è stato diffuso anche in alcune liste ad ha avuto qualche reazione. Non si è sviluppato però un dibattito collettivo, ci sono state solo risposte rimaste in nicchie limitate. Ma il tema dei due articoli "perché è sparito un movimento contro le guerre e che fare ora" è però importantissimo anche oggi, anzi è più importante oggi che nei primi anni 2.000, perché oggi c'è veramente "una guerra mondiale a pezzetti", come ci ha ricordato il rapimento della cooperante italiana in Kenia. Riprovo quindi a diffondere nella speranza di un dibattito collettivo. Un dibattito sarebbe necessario, vale la pena quindi provare a sollecitarlo.

Marco

Disarmo e smilitarizzazione. Che fare?
di Nella Ginatempo<http://contropiano.org/author/redazione-contropiano>

* <http://twitter.com/home/?status=Disarmo%20e%20smilitarizzazione.%20Che%20fare?%20-%20http://contropiano.org/interventi/2018/11/22/disarmo-e-smilitarizzazione-che-fare-0109754>
* <http://www.facebook.com/sharer.php?u=http://contropiano.org/interventi/2018/11/22/disarmo-e-smilitarizzazione-che-fare-0109754&t=Disarmo%20e%20smilitarizzazione.%20Che%20fare?>
* <https://plus.google.com/share?url=http://contropiano.org/interventi/2018/11/22/disarmo-e-smilitarizzazione-che-fare-0109754>

[http://contropiano.org/img/2018/11/dcc8e-img-20180120-wa0012-720x300.jpg]<http://contropiano.org/img/2018/11/dcc8e-img-20180120-wa0012.jpg>

Ciò che non si vede più nelle piazze e sulla scena della politica è un movimento nazionale di massa contro la guerra. Ma in modo puntiforme, a volte sommerso, a volte visibile, nei punti caldi della militarizzazione, resistono gruppi di lotta, di mobilitazione, di controinformazione. Penso alle aree invase e devastate dalla militarizzazione, ai poligoni di tiro in Sardegna, alle basi militari come Sigonella e il Muos, come Camp Darby in Toscana, le basi atomiche di Aviano e Ghedi, le fabbriche di esplosivi, i gruppi di testimonianza come le DonneinNero, i compagni di Genova con l’ora in sienzio per la pace, e tanti piccoli gruppi sparsi che resistono nell’indifferenza generale o quasi. La maggior parte di questi comitati di lotta sul territorio si sviluppano e durano nel tempo perché sentono la guerra vicina in quanto i processi di militarizzazione sono per loro concreti, visibili, pericolosi e inquinanti.

Io penso a loro come tante perle sparse sul territorio nazionale. Il problema è che tante perle non fanno una collana, perché per fare una collana ci vuole un filo, e un gancio di chiusura per non farle sfilare. Così per un movimento contro la guerra vicina, voglio dire contro la militarizzazione, è necessario un soggetto politico che consapevolmente e responsabilmente costituisca questo filo. Cioè offra organizzazione, messa in rete, iniziative comuni, una agenda, una piattaforma comune, una comune rivendicazione di obiettivi. Penso per esempio a iniziative concrete come una giornata nazionale contro le basi militari, ad una carovana contro la guerra che attraversi tutti i territori militarizzati creando assemblee, controinformazione, presidi. E tante altre idee si potrebbero lanciare ma ci vuole una volontà comune di mettersi insieme. Insieme come movimento nuovo. Senza ripetere gli errori del passato.

Elenco questi errori sinteticamente a partire dalla mia esperienza nei social forum:

-costituire una federazione di partiti e associazioni piccole e grandi con una leadership stile intergruppi che litiga all’infinito e non si integra mai

-delegare la principale soluzione dei problemi a rappresentanti politici che puntino al governo. Vedi la brutta fine delle promesse fatte da rifondazione prima e dai 5stelle poi. F35, missioni militari, spese militari, fedeltà alla Nato: tutto in cenere perché il governo è letale, porta alla cogestione,al tradimento delle aspettative.

-perdere l’autonomia del movimento, frazionarsi in comitati elettorali dei diversi partiti di sinistra, buttare energie nel problema della rappresentanza e non in quello del radicamento sociale. Non ho nessuna soluzione pronta e smetto qui di fare la maestrina.

Spero di avere scritto cose utili.

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