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Applicazioni per bambini e pubblicità : l'allarme

La quasi totalità delle applicazioni e dei giochi mobile destinati ai
bambini contiene al suo interno una qualche forma di messaggio
pubblicitario.

https://www.punto-informatico.it/applicazioni-bambini-advertising-allarme/

È stato pubblicato nei giorni scorsi dal Journal of Developmental &
Behavioral Pediatrics il risultato di uno studio condotto su
applicazioni e giochi mobile destinati ai bambini, in particolare quelli
in età prescolare (fino a cinque anni). La ricerca ha evidenziato che
nella quasi totalità dei casi i software contengono advertising,
messaggi pubblicitari studiati in modo da spingere i piccoli a
desiderare un acquisto o in alcuni casi codice programmato per
raccogliere i loro dati personali.

Applicazioni per bambini e advertising

Sono in totale 135 le app ( elenco completo
https://www.documentcloud.org/documents/5024074-List-of-Apps.html )
prese in esame, appartenenti ai cataloghi Android e iOS, sia proposte in
download gratuito sia a pagamento. Sono incluse le 96 più scaricate
nella categoria “Cinque anni o meno” di Play Store. Tra queste facciamo
alcuni esempi citando quelle più note: Angry Birds 2, Candy Crush, Hello
Kitty Coloring Book, Panda Pop, Talking Tom, YouTube Kids (
https://www.punto-informatico.it/youtube-kids-italia-streaming-bambini/
), Masha Cooking, Peppa Pig, Paw Patrol Pups to the Rescue. Dall’analisi
è emerso che il 100% delle applicazioni gratuite e l’88% di quelle che
chiedono di mettere mano al portafogli per l’installazione contengono
almeno una forma di pubblicità che può essere un pop-up, un banner, un
acquisto in-app o un messaggio di tipo promozionale.

Tra i casi più eclatanti e potenzialmente in grado di influenzare il
comportamento dei bambini, quello di Doctor Kids, sviluppato dal team
Bubadu, come riferito da Josh Golin (direttore esecutivo della Campaign
for a Commercial-Free Childhood) alla redazione del sito BuzzFeed News (
https://www.buzzfeednews.com/article/virginiahughes/kids-apps-ads-deceptive
): si vede un piccolo piangere se il giocatore non preme su uno dei
pulsante per completare gli acquisti in-app.


C’è poi il ben più celebre gatto parlante di Talking Tom (Outfit7) che
secondo l’organizzazione maschera video pubblicitari facendoli sembrare
parte integrante del gioco. L’applicazione è stata scaricata oltre 500
milioni di volte su dispositivi Android. Secondo Tom Robinson, docente
di pediatria alla Stanford University, sottoporre all’attenzione dei
piccoli messaggi promozionali integrati nei cartoni animati o in altri
contenuti a loro destinati può influenzare in modo significativo la
preferenza di un brand piuttosto di un altro. Queste le sue parole.

" È scoraggiante che così tanti sviluppatori ricorrano a metodi tanto
insidiosi per avvantaggiarsi delle vulnerabilità dei bambini."

Google, Apple e la FTC

I player del mercato, Google e Apple, adottano approcci differenti per
contrastare o quantomeno tentare di arginare il fenomeno. Il gruppo di
Mountain View impone agli sviluppatori la conformità alle linee guida
Designed for Families per le applicazioni Android destinate ai bambini,
mentre quello di Cupertino non permette di includere nella categoria
Kids quelle iOS che ospitano al loro interno una qualsiasi forma di
advertising.

Alla luce di quanto emerso con lo studio, l’organizzazione Campaign for
a Commercial-Free Childhood e altre 21 realtà hanno sottoscritto e
inviato una lettera alla Federal Trade Commission statunitense,
chiedendo un intervento finalizzato a colmare un vuoto normatico che
oggi permette a sviluppatori e software house di confezionare
applicazioni farcite di pubblicità destinate ai bambini.



Fonte: Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics
https://journals.lww.com/jrnldbp/Abstract/publishahead/Advertising_in_Young_Children_s_Apps___A_Content.99257.aspx










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"Faccio un lavoro che di fatto non è un lavoro, direi che è un modo di
vivere" L. Bertell

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