Autore: Antonio Bruno Data: To: ambiente, forumSEGE, forumsociale-ponge, socialtraliguria, forumgenova, lilliput-ge, amici-di-barcellona, forumambientalista Oggetto: [NuovoLab] Dopo il Ponte Morandi cosa è stato fatto per trasporto pubblico?
A due mesi dal crollo del ponte Morandi quali sono stati gli interventi concreti per favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile?
Chi non ha pensato tra i comuni cittadini, scriventi compresi, che a seguito del crollo del ponte Morandi era necessario un intervento per migliorare il trasporto pubblico nell’area metropolitana genovese e far fronte all’emergenza?
Era evidentemente una pura constatazione di buon senso che occorreva ancor di più che nel passato dare risposte alle esigenze di mobilità con un efficiente trasporto pubblico.
Ma a due mesi dal crollo quali sono gli interventi messi in campo?
A fronte di risorse aggiuntive erogate dallo Stato, la risposta è stata sul versante ferroviario una “manciatina” di treni in più decisi dall’Assessore Berrino sulla linea costiera, treni che peraltro non vanno a coprire se non in minima parte annosi “buchi d’orario” che continuano a permanere. La gestione del periodo di chiusura delle linee Genova-Acqui Terme e Genova Busalla-Isola non ha certo brillato per efficienza, e nel caso della Genova-Acqui, è stato poco meno che disastroso, con l’inefficiente interscambio a Prà che ha causato disagi enormi all’utenza, producendo una spinta degli stessi verso il trasporto privato, ovvero proprio il contrario di quello che bisognava perseguire.
E a riapertura avvenuta delle due linee nessun miglioramento dell’offerta, anzi: cambi di orario che nel caso delle Genova-Busalla hanno provocato un ulteriore mancanza di integrazione con I mezzi su gomma e disagi agli utenti.
E sul versante del trasporto su gomma? Gli utenti AMT viaggiano come sempre in tutta la città e ancor di più nel Ponente ostaggi del traffico privato.
Nessun intervento di corsie riservate aggiuntive è stato messo in campo dall’Assessore Balleari, né un’efficientamento di quelle esistenti, per dire ai cittadini che il trasporto pubblico può e deve essere la risposta ai problemi di mobilità di Genova, e anche gli autobus in più rimangono imbottigliati nel traffico. Insomma, la risposta seria sul trasporto pubblico che era da attendersi, fino ad ora non è arrivata.
Occorre invece - a oramai quasi un anno e mezzo dall’insediamento del Sindaco Bucci - che questi interventi (ci risulta proposti anche da AMT, e che erano da fare urgentemente anche prima dell’emergenza del Ponte Morandi) vengano realizzati senza indugio, da domani.
Ma occorre che venga rimesso in discussione tutto il quadro delle scelte sul trasporto pubblico, ferro e gomma, a partire dal Contratto di Servizio con Trenitalia, che, a fronte di costi maggiorati per l’utenza, non porterà a quasi nessun aumento dell’offerta, in cui il rinnovo del materiale rotabile di Trenitalia pagato dagli aumenti tariffari porterà ad una diminuzione dei posti offerti, e lascerà libera Trenitalia dal 2019 di introdurre la sua tariffa autonoma in ambito urbano genovese, con buona pace di una seria integrazione tariffaria. Si facciano invece finalmente corsie gialle, gli interventi sugli incroci e sui tempi semaforici per dare efficienza al trasporto pubblico su gomma a partire dal Ponente, si azzeri il CdS con Trenitalia, che va totalmente riscritto in una logica di miglior servizio per I cittadini e si accantonino progetti “sperimentali” come quello della bigliettazione elettronica che costerà decine di milioni di euro e costringerà anche gli abbonati a vidimare ad ogni cambio di mezzo. La città non ha certo bisogno di “esperimenti” fatti sulla pelle dei cittadini , ma di un trasporto pubblico integrato ed efficiente, migliore del passato per far fronte non solo all’emergenza di oggi, ma per un domani in cui muoversi a Genova e nella sua area metropolitana sia prima di tutto con il trasporto pubblico.
omitato SìTram Genova, WWF Genova Città Metropolitana , Ass. Amici di Pontecarrega , Ass. Mobìlita Genova ONLUS .