[Pacifistat] Contro Macron e Salvini, un’Europa per la gente…

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Autore: Roberto Badel
Data:  
To: pacifistat
Oggetto: [Pacifistat] Contro Macron e Salvini, un’Europa per la gente": le politiche migratorie secondo Iglesias, Mélenchon, Martins e Søndergaard


http://www.ilcorsaro.info/altrove-2/contro-macron-e-salvini-un-europa-per-la-gente.html


"/Abbiamo tradotto in italiano il documento congiunto sulle politiche
migratoriepubblicato il 18 ottobre 2018
<https://ctxt.es/es/20181017/Firmas/22370/tribuna-pablo-iglesias-catarina-martins-jeanluc-melenchon-soren-sondergaard-europa.htm?fbclid=IwAR07ltxmZ7F8rQhtdFudBuJcHeVAj90mnsALvAmiOudmuMUTqKXMdDlR5fg>dai
leader di Podemos, France Insoumise, Bloco de Esquerda (Portogallo) e
Alleanza Rosso-Verde (Danimarca)./

Questa settimana avrà luogo il Consiglio Europeo a Bruxelles. Sarà il
primo che si celebra da quando il governo austriaco, guidato da
Sebastian Kurz, ha assunto la presidenza del Consiglio. L’asse politico
europeo si sta spostando verso l’estrema destra, con la formazione del
governo italiano di 5 Stelle e Lega e la svolta autoritaria in paesi
come Ungheria e Polonia, che hanno voltato le spalle, tra le altre tante
cose, al diritto internazionale sul tema dell’asilo.

Nell’attuale contesto di polarizzazione, le posizioni di Salvini e
Macron, più che rivali, risultano essere totalmente complementari. È
esattamente l’assenza di solidarietà europea ciò che, insieme alle
politiche di austerità, ha alimentato la xenofobia in tutta Europa negli
ultimi decenni, e che ora permette a Salvini di agire contro i migranti
in Italia. La presidenza di Kurz segna un salto di qualità delle
tendenze reazionarie nello spazio politico europea, alimentando il
mantra della scarsità delle risorse per aumentare la concorrenza tra gli
oppressi. Questo mantra, creato e alimentato dal neoliberismo, unifica
le forze reazionarie, dall’”estremo centro” di Macron fino all’estrema
destra di Salvini.

Come forze progressiste emergenti, ci opponiamo alle soluzioni di una
Unione Europea che soffre di una grave assenza di solidarietà e rispetto
dei diritti umani. Le presunte soluzioni degli ultimi mesi per
distribuire tra pochi paesi le persone migranti salvate nel Mediterraneo
non sono sufficienti se non si basano su una politica di accoglienza
reale e duratura. Alla luce di questi elementi, vogliamo dire forte e
chiaro che ci opponiamo alla politica di gestione dei confini della Ue
promossa da Frontex, che condanna a morte migliaia di persone nel
Mediterraneo e permette che crescano voci autoritarie come quella di
Salvini. Ci opponiamo fermamente alla politica della Fortezza Europa,
basata sull’esternalizzazione delle frontiere, che viola la sovranità di
paesi terzi e rende la Ue responsabile delle morti, degli stupri e delle
torture che si producono contro i richiedenti asilo in Libria e in tutta
l’Africa, mentre si spiana la strada alle mafie. Questo disprezzo per i
diritti umani e per i principi delle normative sul diritto all’asilo è
una seria minaccia per i diritti della stessa cittadinanza europea.

Inoltre, la Ue ha enormi responsabilità nell’origine di questi movimenti
migratori, a causa delle esportazioni di armi, del saccheggio delle
risorse naturali, delle politiche di spoliazione delle ricchezze da
parte delle multinazionali o degli accordi di libero commercio che
aprono la strada alla corruzione. Del resto, concentrando il dibattito
unicamente sull’immigrazione, Macron e Salvini stanno provando a
nascondere i problemi reali della popolazione in Europa.

All’interno della stessa Ue rifiutiamo la fatalità dell’esilio forzato
di centinaia di migliaia di giovani europei (specialmente del sud), che
si vedono obbligati ad abbandonare i propri paesi devastati dalla
disoccupazione causata dalle politiche di austerità. Allo stesso modo,
non ci possiamo rassegnare all’impotenza di fronte all’aumento delle
tensioni internazionali e alla moltiplicazione dei conflitti armati che
portano alle migrazioni forzate. Non possiamo neanche abbandonare la
lotta per una profonda trasformazione ecologica del sistema produttivo
ed energetico: interi territori del nostro pianeta stanno diventando
inabilitabili, e non si tratta di un’evoluzione naturale, bensì del
frutto del riscaldamento globale generato dai nostri attuali modelli di
produzione e di consumo.

Difendiamo una politica di accoglienza e difesa dei diritti fondamentali
per una Ue che non fugga di fronte alle proprie responsabilità. Come
abbiamo dichiarato nello scorso mese di giugno, l’Europa non è mai stata
così prospera, e allo stesso tempo, così diseguale. L’applicazione delle
politiche di austerità non ha risolto nessuno dei problemi strutturali
che hanno condotto alla crisi. Dobbiamo abbandonare la politica del
salvataggio delle banche che trasferisce i costi alla popolazione.

La riunione del Consiglio di questa settimana sarà la messa in scena di
come l’estrema destra prova ad appropriarsi del futuro dell’Europa.
Macron e i suoi amici liberali fingeranno di opporsi ad essi mentre
continueranno ad organizzare l’esternalizzazione dei confini e
l’incremento delle espulsioni. La nostra soluzione si deve basare sui
diritti sociali e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici come
sulla difesa delle nostre istituzioni democratiche e dei principi
femministi, LGTBI e antirazzisti. Difendiamo una politica di accoglienza
sincera, degna e decente, coordinata tra tutti i paesi europei, così
come una politica di cooperazione internazionali, invece degli attuali
accordi di libero commercio. Se ci dicono che non si può, che questa
alternativa non è possibile all’interno delle istituzioni e dei trattati
europei, risponderemo che la reazione di fronte all’ingiustizia, e la
volontà democratica e organizzata della gente, è sempre stata il motore
che ha fatto cambiare le cose. Questa è la nostra priorità: costruire
un’alleanza internazionale che metta la solidarietà e i diritti sociali
al centro della politica e al di sopra di tutto.

/Pablo Iglesias, segretario generale di Podemos/

/Catarina Martins, coordinatrice del Bloco de Esquerda (Portogallo)/

/Jean-Luc Mélenchon, capogruppo di France Insoumise nell’assemblea
nazionale (Francia)/

/Søren Søndergaard, deputato di Enhedslisten - Alleanza Rosso-Verde
(Danimarca)/"