“*/Zanardi: pane, alfabeto e socialismo/*”
Certosa di Bologna 18 ottobre 2018 ore 21:00
*nell’ambito delle Iniziative indette da AICS Bologna, Associazione 
Youkali, Case Zanardi e Radio Città Fujiko, in collaborazione con il 
Comitato regionale Aics Emilia Romagna, in occasione dell’anniversario 
della morte del grande sindaco di Bologna e padre costituente occorsa il 
18 ottobre 1954*
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Il culmine della commemorazione a Francesco Zanardi si terrà alla 
*Certosa di Bologna* la sera del 18 ottobre alle 21:00 con una replica 
straordinaria dello spettacolo itinerante “*/Zanardi: pane, alfabeto e 
socialismo/*” di *Associazione Youkali *con la consulenza scientifica 
del*Museo Civico del Risorgimento*, scritto e interpretato dall’attrice 
*Simona Sagone* con l’accompagnamento di *Salvatore Panu* alla 
fisarmonica, spettacolo già ospite della stagione estiva 2017 della 
*Certosa di Bologna, *applaudito anche dai pronipoti di Zanardi, 
*Stefano *e*Guido Zanardi*.**Lo spettacolo verrà introdotto 
tematicamente da*Serafino D’Onofrio presidente di AICS Bologna.*
La drammaturgia prevede 5 stazioni durante le quali sono personaggi 
femminili a raccontare l’ex sindaco bolognese. La narrazione del 
coinvolgimento del giovane Zanardi nelle lotte contadine del mantovano, 
terre dalle quali proveniva, è affidato ad una contadina di Poggio 
Rusco.La personificazione di Bologna, indicata dalle cronache di primo 
novecento come "/bella addormentata sopra un cumulo di letame/" è la 
protagonista della seconda scena, rappresentata mentre viene svegliata 
dalla squilla socialista il giorno delle elezioni comunali del 28 giugno 
1914 che porteranno Zanardi a Palazzo D’Accursio.La moglie di Zanardi, 
Angiolina, porta nella terza scena il pubblico nel clima che regnava a 
Bologna nel 1920, nei giorni terribili della Strage di Palazzo d' 
Accursio, durante la quale i fascisti spararono tra la folla e nella 
sala del Consiglio all' insediamento della giunta di Ennio Gnudi, 
successore di Zanardi.E’ una bidella della prima scuola all’aperto del 
Regno, le Ferdinando Fortuzzi, a ricordare la visita di Vittorio 
Emanuele III ai tre padiglioni scolastici dei Giardini Margherita a cui 
seguì la passeggiata al Forno del Pane che valse alla giunta socialista 
i complimenti del sovrano.La narrazione della bidella rievocherà poi il 
passaggio dalla monarchia alla Repubblica ricordando anche l’elezione 
del Sindaco Dozza che volle accanto Zanardi sul balcone di Palazzo 
D’Accursio il 24 marzo del ’46, mentre il popolo nella piazza inneggiava 
ad una fusione delle forze di sinistra.Tocca infine ad una cantante 
lirica rievocare l’entusiasmante discorso di Zanardi al Teatro Comunale 
di Bologna il 14 aprile 1919, in occasione della prima delle 4 
rappresentazioni gratuite di teatro popolare da lui volute, a 
sottolineare l’impegno di questo straordinario uomo politico a favore 
dell’elevazione spirituale del popolo attraverso l’arte.
Lo spettacolo, in data unica, a prenotazione obbligatoria al 333477419 o 
utilizzando la mail info@???, *inizierà alle ore 21:00* con 
*ritrovoalle ore 20.30 presso l'ingresso principale in via della Certosa 
18 *(cortile chiesa) e avrà luogo anche in caso di maltempo.
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Fuori dal Coro
*Storia Geografia e Generi del Canto Sociale*
*Laboratorio pratico per voci libere o strumenti musicali
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*condotto **da Salvatore Panu (fisarmonica e voce)*
Il laboratorio partirà a breve per un ciclo di circa otto incontri fra 
ottobre e dicembre, chi fosse interessato a partecipare può rispondere a 
questa mail per ricevere ulteriori informazioni.
Il canto sociale è un concetto molto ampio, utile proprio in tal senso 
perché ci permette di comprendere la storia e l’attualità dei canti di 
protesta, di lotta, di lavoro e più in generale tutte le pratiche 
musicali delle culture popolari di tradizione orale. Nel recente 
passato, questa storia cantata, si riattiva in Italia a partire fin 
dagli anni Cinquanta con l’esperienza del Cantacronache e in maniera più 
diffusa a partire dai primi anni Sessanta con la nascita del Nuovo 
Canzoniere Italiano e quindi di tutti i Canzonieri diffusi in Italia 
(fra cui il Canzoniere delle Lame di Bologna) e soprattutto con la presa 
di coscienza da parte dei soggetti popolari stessi, dell’importanza e 
della bellezza della propria cultura popolare di tradizione orale, non 
più segno di inferiorità sociale ma tratto distintivo di riscatto delle 
differenze. Questa storia si arricchisce infatti anche con la diffusione 
delle ricerche antropologiche, sociali ed etnomusicologiche e 
l’intreccio continuo con i movimenti politici e culturali, con tutti 
quegli intellettuali rovesciati che hanno contribuito a questa presa di 
coscienza, incrociandosi in gran parte attorno all’esperienza 
dell’Istituto Ernesto De Martino. Il canto sociale rischia continuamente 
di farsi genere musicale ma sfugge sempre, grazie alla sua estensione, 
alle etichette di mercato, grazie alle ineluttabili nuove generazioni 
che hanno praticato successivamente la presa di parola critica sul 
mondo. Dagli anni '80 la canzone politica diminuisce la sua vena 
creativa ed emergono altri fenomeni più rilevanti dal punto di vista 
etno-sociologico musicale: le sottoculture punk degli anni '80, il rap e 
l'hip hop negli anni '90 e le culture dei migranti che sbarcano in 
Europa nel nuovo millennio. La dimensione europea della storia del canto 
sociale ha sicuramente due momenti di enorme importanza: il repertorio 
dei canti della Comune di Parigi (1871) e quelli della Guerra civile e 
della Resistenza spagnola (1936-39). Molta vivacità ha espresso 
soprattutto a partire dagli anni Sessanta anche la cultura latino 
americana. Infine, per capire a fondo la complessità delle culture 
popolari di tradizione orale, è importante approfondire lo studio delle 
singole culture popolari, per esempio quella tuttora viva e non in 
conserva della Sardegna, come di tante altre singole regioni italiane o 
di altre parti del mondo.
Il laboratorio è un'iniziativa a partecipazione gratuita e rientra nelle 
iniziative di valorizzazione dell'Archivio Storico del Canzoniere delle 
Lame di Bologna.
Con il patrocinio del



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