[RSF] [Reteivanillich] Fuori dal coro a Solarussa (OR - Sard…

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Auteur: Salvatore Panu
Date:  
À: reteivanilich
Sujet: [RSF] [Reteivanillich] Fuori dal coro a Solarussa (OR - Sardegna)


L'arrivo sarà  possibile da venerdì 31 sera. Inizio del laboratorio
sabato 1 settembre ore 10:00
Chiusura del laboratorio con concerto domenica 2 settembre dalle ore
20:00 circa a Seneghe, per il festival "Capudanne de sos poetas"
www.settembredeipoeti.it <http://www.settembredeipoeti.it/>


Solarussa è a 10km dalla SS 131, è semplice arrivare in auto. Prima di
viaggiare da solo/a facci sapere perchè da Nord e da Sud in diversi si
sposteranno.
È possibile raggiungere Solarussa anche coi mezzi pubblici, via treno
fino ad Oristano e poi col bus Arst, e con alcuni (pochi) treni
regionali che fermano in paese.

Verrà data precedenza a chi risponde entro il 25 agosto.

Il laboratorio sarà a sottoscrizione libera, necessaria per il sostegno
delle spese essenziali di questa 2 giorni. Lo spirito con cui l'abbiamo
pensato è quello dell'incontro per la riscoperta collettiva di canti,
lotta e memoria. Ci auspichiamo dunque che sia un calderone di
convivialità e di autogestione. A Solarussa ci sarà posto per campeggio
libero, accesso a bagni e docce, possibilità di cucinare
collettivamente. La sede di un'associazione potrà accogliere il
laboratorio e alcune delle persone che fossero sprovviste di tenda. Sarà
il paese ad ospitarci sostenendo le nostre modalità di
autogestione.Porta tenda, sacco a pelo, piatto e forchetta.



Il canto sociale è un concetto molto ampio, utile proprio in tal senso
perché ci permette di comprendere la storia e l’attualità dei canti di
protesta, di lotta, di lavoro e più in generale tutte le pratiche
musicali delle culture popolari di tradizione orale.  Nel recente
passato questa storia cantata si riattiva in Italia a partire dagli anni
Cinquanta, con l’esperienza del Cantacronache e in maniera più diffusa a
partire dai primi anni Sessanta con la nascita del Nuovo Canzoniere
Italiano e quindi di tutti i Canzonieri diffusi in Italia (fra cui il
Canzoniere delle Lame di Bologna) e soprattutto con la presa di
coscienza, da parte dei soggetti popolari stessi, dell’importanza e
della bellezza della propria cultura popolare di tradizione orale, non
più segno di inferiorità sociale ma tratto distintivo di riscatto delle
differenze. Questa storia si arricchisce infatti anche con la diffusione
delle ricerche antropologiche, sociali ed etnomusicologiche e
l’intreccio continuo con i movimenti politici e culturali, con tutti
quegli intellettuali rovesciati che hanno contribuito a questa presa di
coscienza, incrociandosi in gran parte attorno all’esperienza
dell’Istituto Ernesto De Martino. Il canto sociale rischia continuamente
di farsi genere musicale ma sfugge sempre, grazie alla sua estensione,
alle etichette di mercato, grazie alle ineluttabili nuove generazioni
che hanno praticato successivamente la presa di parola critica sul
mondo. Dagli anni '80 la canzone politica diminuisce la sua vena
creativa ed emergono altri fenomeni più rilevanti dal punto di vista
etno-sociologico musicale: le sottoculture punk degli anni '80, il rap e
l'hip hop negli anni '90 e le culture dei migranti che sbarcano in
Europa nel nuovo millennio.

La dimensione europea della storia del canto sociale ha sicuramente due
momenti di enorme importanza: il repertorio dei canti della Comune di
Parigi (1871) e quelli della Guerra civile e della Resistenza spagnola
(1936-39). Molta vivacità ha espresso soprattutto a partire dagli anni
Sessanta anche la cultura latino americana. Infine, per capire a fondo
la complessità delle culture popolari di tradizione orale, è importante
approfondire lo studio delle singole culture popolari, per esempio
quella tuttora viva e non in conserva della Sardegna, come di tante
altre singole regioni italiane o di altre parti del mondo.

Canti di lotta, di protesta, di lavoro, anarchici, anticlericali,
socialisti, comunisti, antifascisti, antimilitaristi e contro la guerra,
anti imperialisti e anti capitalisti, di prigione e/o di esilio, contro
le forze dell’ordine, di emigrazione, femminili e/o femministi,
satirici, d’amore, paraliturgici (legati ai rituali delle culture
popolari di tradizione orale).


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