http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/10/nella-caserma-dove-mori-scieri-nonnismo-e-bugieFirenze05.html
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http://www.strageustica.altervista.org/>E proprio il nonnismo Scieri lo conosce subito, quando sale con gli altri sul bus militare che dal car fiorentino lo porta alla Gamerra a Pisa. Lì alle reclute viene imposta " la sfinge", non potevano appoggiare la schiena al sedile e dovevano stare immobili, non guardare fuori dal finestrino e tenere le mani alle ginocchia. Emanuele, secondo la testimonianza di Marco Bellacima, un suo compagno di leva, disse: «Queste sono le cose da paracadutisti » e probabilmente qualcuno fra i caporali lo ha sentito. È per questo che quella notte, tornato in caserma con Stefano Viberti alle 22,15 dopo una passeggiata in centro, qualcuno che lo aspetta nell'ombra alla torretta?
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Da: laura picchi <impossibilepentirsi@???>
Inviato: giovedì 9 agosto 2018 13:48
A: forumlucca; laurapicchic@???
Oggetto: I: caso scieri: articoli il tirreno che riassumono le prove che documentano che mario ciancarella al telefono dal parà aveva ricevuto la verità dei fatti
Da: laura picchi <impossibilepentirsi@???>
Inviato: giovedì 9 agosto 2018 13:38
A: mario ciancarella; Nadia Furnari; b.rohl@???; Goffredo Dantona; slatella@???
Oggetto: caso scieri: articoli il tirreno che riassumono le prove che documentano che mario ciancarella al telefono dal parà aveva ricevuto la verità dei fatti
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/02/news/caso-scieri-sviluppi-nell-indagine-sulla-morte-1.17116465?ref=search
2 agosto 2018
Tra queste, rilevante, secondo il gip Giulio Cesare Cipolletta, una conversazione captata tra Panella e il fratello nella quale, scrive il gip, "di fronte all'ottimismo del fratello sugli anni di carcere a cui potrà essere condannato, Panella risponde: 'Se stavolta riescono a incastrarmi, mi sa che ci muoio in carcere'".
https://video.repubblica.it/edizione/firenze/caso-scieri-il-procuratore-alla-madre-di-emanuele-noi-al-lavoro-per-la-verita/311740/312379?ref=search
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https://video.repubblica.it/edizione/firenze/caso-scieri-il-procuratore-alla-madre-di-emanuele-noi-al-lavoro-per-la-verita/311740/312379?ref=search>
https://video.repubblica.it/edizione/firenze/caso-scieri-la-certezza-del-procuratore-capo-emanuele-poteva-essere-salvato/311746/312385?ref=search
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https://video.repubblica.it/edizione/firenze/caso-scieri-la-certezza-del-procuratore-capo-emanuele-poteva-essere-salvato/311746/312385?ref=search>
Caso Scieri, la certezza del Procuratore Capo: "Emanuele poteva essere salvato"
Picchiato e fatto spogliare dai commilitoni, una volta precipitato dalla torre di asciugatura della caserma Gamerra Emanuele Scieri ha attraversato un tempo di "permanenza in vita quantomeno sufficiente a prestare un immediato soccorso che potesse avere un effetto risolutivo rispetto alla avvenuta morte di Emanuele Scieri". Ad affermarlo è il procuratore Capo della Repubblica di Pisa Alessandro Crini. "Anche per questo motivo abbiamo potuto ragionare di omicidio volontario - ha spiegato Crini - inteso come deliberata scelta di lasciare il giovane a terra".
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/la-presidente-sofia-amoddio-il-mio-pensiero-alla-madre-1.17120965?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/panella-era-solito-spegnere-le-candele-sulla-schiena-e-sul-torace-delle-reclute-1.17120962?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/panella-era-solito-spegnere-le-candele-sulla-schiena-e-sul-torace-delle-reclute-1.17120962?ref=search><
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/panella-era-solito-spegnere-le-candele-sulla-schiena-e-sul-torace-delle-reclute-1.17120962?ref=search>
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/panella-era-solito-spegnere-le-candele-sulla-schiena-e-sul-torace-delle-reclute-1.17120962?ref=search>«Il caporale Alessandro Panella era solito spegnere candele sulla schiena e sul torace del militare (omettiamo il nome, ndr)
Un militare sentito dalla commissione d’inchiesta «ha riferito che la stessa sera del suo arrivo alla caserma Gamerra il caporale Panella si recò nella sua camerata ed ordinò a tutte le reclute di non prendere sonno fino a quando non lo avessero fatto gli anziani. Per fare ciò, il caporale Panella fino alle quattro del mattino diede calci alle brande, schiaffeggiò qualcuno dei presenti e ordinò a più riprese di fare delle flessioni. Da quel giorno, il caporale Panella ed il caporale Andrea Antico (solo indagato, ndr) ordinarono quotidianamente alle reclute di fare dalle cento alle centocinquanta flessioni, che dovevano essere eseguite senza interruzione. Quando qualcuno si fermava a causa della stanchezza, i due caporali lo colpivano con pugni sui dorsali».
I nonni, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, avevano “violato” anche la regola non scritta secondo la quale le reclute nel primo mese non dovevano essere toccate. Un altro episodio attribuito a Panella, con testimonianze incrociate, lo vede protagonista sempre con Antico di un’altra prassi imposta agli allievi. «Tapparono la bocca a lui (militare, ndr) e ad un altro commilitone e gli fecero odorare un liquido maleodorante, che causò loro il vomito. Il tutto mentre gli autori della violenza ridevano soddisfatti» riporta la relazione.
C’erano poi le tappe al casermaggio, durante le quali alle usuali “pompate” – con o senza pugni e gomitate sulle mani – potevano aggiungersi altre pratiche più “creative”, come quella di legare le reclute a una scala a pioli rimovibile e gettarli su materassi disposti sul pavimento del casermaggio.
Il racconto si fa più duro quando la testimonianza scende nei dettagli: «Ricevevamo dai due caporali pugni sui muscoli dorsali, la cosiddetta bicicletta che consiste nel dare una serie di pugni in rapida successione con entrambe le mani, nonché botte a mano aperta sulle spalle». E ancora: «Circa un mese fa ero in bagno intento a parlare al telefono con la mia ragazza. È arrivato il caporale Panella ed ha iniziato ad urlare intimandomi di interrompere la comunicazione. L’ho allontanato con una leggera spinta, lui mi ha detto che ci saremmo rivisti in bagno dopo il contrappello. In effetti dopo il contrappello, io mi ero appena coricato, quando è arrivato il Panella che brandiva un tubo di ferro lungo circa 60 centimetri sbattendolo sulla mia branda intimandomi di raggiungerlo in bagno. Io l’ho seguito e lui mi appoggiava il tubo sulla tempia e sulle gambe e mi diceva “fallo adesso lo scemo, non sai che ci vuole rispetto per l’anzianità?” Della situazione si è accorto il caporal maggiore Ara il quale mi ha detto “se non c’ero io questi ti potevano pure ammazzare poiché sono di leva e non gliene frega niente”».
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/caso-scieri-un-arresto-e-due-indagati-per-omicidio-volontario-1.17119614?ref=search
L’accelerazione nell’inchiesta è stata giustificata dai comportamenti di Panella che, nelle 26 pagine dell’ordinanza di custodia ai domiciliari firmate dal gip Giulio Cesare Cipolletta, offre diversi spunti indiziari. Intanto, ci sono le dichiarazioni di chi subì le vessazione del caporale e dei suoi sodali ora indagati. Un militare di piantone alle camerate la notte del 13 agosto sentì dire a Panella di «aver esagerato» e di «averla fatta grossa» e di «non sapere come giustificarsi con il colonnello». Quando il caporale si accorse che il parà aveva sentito qualcosa gli disse: «Guarda che se parli ti ammazzo». E poi nella conversazione con il fratello, Panella affronta l’argomento anfibi, sequestrati dalla polizia. «Hanno preso quelli nuovi, mai messi anche se della stessa provenienza – si legge nell’ordinanza –. Quelli “vecchi” li ho buttati via appena una settimana fa». Il fratello: «Davvero? Che c...o». Scieri fu picchiato anche con scarponi militari.
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/03/news/caso-scieri-un-arresto-e-due-indagati-per-omicidio-volontario-1.17119614?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/gli-avvocati-dobbiamo-leggere-i-documenti-1.17124233?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/gli-avvocati-dobbiamo-leggere-i-documenti-1.17124233?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/l-omicidio-preterintenzionale-si-e-prescritto-nell-agosto-2017-1.17124236?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/anche-la-procura-militare-di-roma-si-interessa-al-caso-del-para-morto-1.17124237?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/scarsa-plausibilita-le-ispezioni-da-parte-dei-vertici-della-folgore-1.17124231?ref=search
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Le due ispezioni svolte dai vertici della Folgore nella Gamerra nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1999 e la sera di Ferragosto hanno «una scarsa plausibilità». Lo scrive il gip nelle 26 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare notificata ad Alessandro
Panella. Non era una visita estesa anche ad altre caserme, come disse il generale Enrico Celentano. Venne eseguita solo alla Gamerra. Ispezioni improvvise che non sortirono alcun effetto circa il ritrovamento del corpo di Emanuele Scieri, trovato intorno alle 14 del 16 agosto.<
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/spaccio-e-prevaricazioni-nell-area-del-casermaggio-1.17124230?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/panella-apprese-dal-tirreno-di-essere-il-principale-indiziato-per-le-botte-a-scieri-1.17124235?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/panella-apprese-dal-tirreno-di-essere-il-principale-indiziato-per-le-botte-a-scieri-1.17124235?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/04/news/caporali-violenti-gia-segnalati-dal-superteste-nell-agosto-1999-1.17124228?ref=search
I nomi dei tre caporali violenti indagati per omicidio volontario in concorso nell’inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri erano già a conoscenza degli inquirenti nell’agosto 1999. Otto giorni dopo la scoperta del corpo senza vita del 26enne siracusano, il principale accusatore del terzetto, si era presentato ai carabinieri riferendo delle vessazioni subìte tra giugno e luglio. Aveva taciuto il collegamento dei tre con la storia di Scieri, di cui era a conoscenza perché da piantone, la notte del 13 agosto e la mattina del 14, aveva sentito Alessandro Panella, 39enne, di Cerveteri, ai domiciliari da mercoledì pomeriggio, e gli altri due indagati parlare tra di loro con frasi tipo “averla fatta grossa”, “aver esagerato”, “non sapere come giustificarsi con il colonnello”, “di caduta”.
Quando Panella capì che il militare li aveva sentiti lo avvicinò minacciandolo: «Guarda che se parli ti ammazzo». Il teste, di Roma, non era andato subito dai carabinieri. Lo aveva fatta la fidanzata dell’epoca. Ai militari della stazione di Porta a Mare aveva raccontato delle condizioni fisiche e psicologiche del compagno vessato soprattutto da Panella. A quel punto i carabinieri avevano girato le carte ai carabinieri del nucleo investigativo che sentirono la giovane e il compagno. Atti poi trasmessi alla Procura. In nuce in quelle dichiarazioni c’era un primo nucleo di persone che per comportamenti e modi di rapportarsi alle reclute potevano essere collocate la sera del 13 agosto nell’area del casermaggio. Quella zona franca dove lo spaccio e il bivacco dei nonni era tollerato dai vertici della Folgore. E dove Scieri fu trovato morto.
Ai carabinieri il teste disse solo degli atti di nonnismo di giugno e luglio. «Proprio i gravi timori per la propria incolumità e le minacce subìte e la constatazione della violenza morte di Scieri, gli avevano suggerito di evitare qualsiasi richiamo a questa vicenda» scrive il gip nell’ordinanza di arresto di Panella. E sempre il teste che, sconvolto per gli assalti dei nonni, durante una vacanza in Trentino con la fidanzata tenta due volte di suicidarsi. Come la commissione parlamentare d’inchiesta prima e l’indagine della Procura poi (procuratore capo Alessandro Crini e sostituto Sisto Restuccia), in quel periodo la Gamerra era un ambiente impregnato di nonnismo, tollerato e incoraggiato dai vertici. Scrive il gip: «Occorre inquadrare la morte del paracadutista Scieri non quale episodio a sé stante, bensì quale espressione di un diffuso, accettato o comunque non adeguatamente contrastato, fenomeno di delinquenza militare, di prevaricazione, di maltrattamenti, violenza fisiche e morali, di violenza privata, a cui si dà anche l’appellativo di “nonnismo” che in senza gergale identifica il membro anziano del gruppo (analogo alla figura del bullo” in contrapposizione al “nipote”, cioè al novizio che ne rappresenta la vittima». La Procura parla di «un quadro di sistematiche prevaricazioni all’interno della Gamerra». Una caserma in cui non si impedivano atti di nonnismo e non si tutelavano gli allievi con i vertici che si limitavano ad avvertirli che sarebbero stati sottoposti a vessazioni. E nel caso di Scieri «l’episodio di nonnismo - non adeguamento frenato e culturalmente combattuto dai vertici militari, posti a pregiudizio della sicurezza e della salvaguardia dei giovani affidati al servizio militare - si è tramutato in omicidio» ribadisce il giudice Giulio Cesare Cipolletta. Già a pochi giorni dalla tragedia gli inquirenti avevano in mano nomi e dichiarazioni che a distanza di 19 anni si sono tradotti in arresti e avvisi di garanzia. La differenza? Ancora il gip: «Una distanza (rispetto al 1999, ndr) che non è stata colmata da nuove prove, da nuovi elementi di valutazione scientifica. Non si tratta di un cold case che ora può risolversi grazie a nuove tecnologie o ad avanzati strumenti di investigazione, bensì di una soluzione cui si è giunti solo a seguito di una testarda ricerca della verità sostanziale e processuale; cui si è pervenuti con la verifica degli stessi elementi, rivisti, confrontati, valuti con le consuete e tradizionali tecniche investigative, in un’ottica di encomiabile volontà di giungere, dopo 20 anni, a una risposta su cosa è avvenuto in quella caserma, quella notte, a un giovane militare, affidato allo Stato e ai suoi rappresentanti militari».
Il silenzio omertoso di tutti questi anni, difeso con pervicacia da chi sapeva e ha taciuto, «getta serie ombre di discredito sulle istituzioni delle forze armate» stigmatizza il gip. —
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/05/news/papa-scieri-urlo-ai-giornalisti-lo-hanno-ucciso-1.17127131?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/05/news/fu-ignorata-la-pista-del-nonnismo-e-si-sono-persi-diciannove-anni-1.17127126?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/05/news/interrogatorio-per-i-due-indagati-accusati-con-panella-di-omicidio-1.17127020?ref=search
Panella all’epoca sentito dai carabinieri disse di trovarsi in licenza il 13 agosto 1999. Un militare lo smentì in un verbale della Procura militare di La Spezia. Versione ribadita anche ai pm pisani.
Non solo. L’affidabilità degli statini delle presenze era molto opinabile. Potevano essere modificate, cancellate, corrette. Scrive il gip nell’ordine di arresto: «Sono presenti in atti numerose dichiarazioni in base alle quali, il permesso dei fine settimana era assolutamente compatibile con la possibilità di trattenersi in caserma a dormire con minori vincoli di orario, senza raggiungere la residenza o un diverso luogo». Non solo la mamma di Panella ha riferito ai magistrati che il figlio tornò a casa alle 14 del 14 agosto pensando che l’episodio fosse avvenuto nella notte tra il 14 e il 15. Parlando tra loro, intercettati, l’ex caporale e i genitori chiariscono che il fatto è accaduto la sera del 13 «allorquando egli (Panella, ndr) così afferma testualmente lo stesso, era presente in caserma». Il 39enne di Cerveteri smentisce se stesso e quanto dichiarato nell’agosto 1999 ai carabinieri quando disse che quello sciagurato giorno era in licenza.
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2018/08/07/news/zabara-non-risponde-al-pm-il-legale-leggiamo-gli-atti-1.17133206?ref=search
«Abbiamo chiesto un differimento dell’interrogatorio e ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere – spiega l’avvocato –. D’altronde non conosciamo il contenuto delle accuse riferite a fatti di 19 anni fa. Siamo all’oscuro degli elementi di prova sostenuti dalla Procura e, quindi, abbiamo chiesto di avere accesso agli atti. Quando ce li faranno vedere e li avremo studiati saremo disponibili a sostenere un interrogatorio».
Nella storia personale di Zabara c’è un’esperienza editoriale che, letta con la lente dell’investigatore, rimanda a una coincidenza con il caso Scieri per alcuni versi inquietante. Nell’agosto 2017 (diciottesimo anniversario della morte di Scieri, ndr) ha scritto un libro, “Coscienza di piombo”, che sembra ispirato alla vicenda della Gamerra. Almeno stando alla sinossi: «Attraverso gli occhi dei protagonisti che commetteranno degli errori irreversibili, che chiunque di noi potrebbe commettere in ogni momento, l'autore vuole fornire un punto di vista diverso sulla continua lotta tra coscienza e vita quotidiana. Come si può continuare a vivere la propria vita in maniera normale dopo aver commesso il più tremendo degli sbagli?»
L’errore, il rimorso, il senso di colpa. Sentimenti di chi vuole esorcizzare qualcosa che tiene in ostaggio la propria coscienza?
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search><
http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2018/08/07/news/zabara-non-risponde-al-pm-il-legale-leggiamo-gli-atti-1.17133206?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/zabara-resta-in-silenzio-davanti-al-pm-il-legale-prima-vogliamo-leggere-gli-atti-1.17133319?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search><
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/il-procuratore-militare-non-apre-fascicoli-per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17132522?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/omicidio-in-caserma-l-arrestato-in-silenzio-dal-giudice-1.17132548?ref=search
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/per-ora-non-ravvisiamo-reati-di-nostra-competenza-1.17133321?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/07/news/zabara-resta-in-silenzio-davanti-al-pm-il-legale-prima-vogliamo-leggere-gli-atti-1.17132903?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/08/news/il-22-luglio-1999-un-caso-di-nonnismo-punizione-per-panella-e-zabara-1.17136480?ref=search
Era il 22 luglio 1999. Neanche tre settimane più tardi Emanuele Scieri moriva nella Gamerra. Quel giorno di luglio un altro commilitone rischiò di fare la stessa fine. Un’anticipazione dell’epilogo tragico di Lele fu vissuta con atti di nonnismo da un militare che «ancora mostra di portare i segni,
a livello psicologico, di quell’esperienza». L’episodio portò a una denuncia alla Procura militare nei confronti di un “nonno” e a rilievi disciplinari a carico di due anziani della Gamerra. Chi erano ? Alessandro Panella e Luigi Zabara ora indagati per l’omicidio di Scieri.
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http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/08/news/il-22-luglio-1999-un-caso-di-nonnismo-punizione-per-panella-e-zabara-1.17136480?ref=search>
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/08/news/un-caporalmaggiore-fu-contattato-dai-tre-la-notte-della-tragedia-1.17136479?ref=search
C’è un quarto protagonista, non indagato, nella vicenda Scieri. È un caporalmaggiore che la notte del 13 agosto, dopo la caduta di Scieri, viene contattato, secondo l’accusa, da Panella, Antico e Zabara «evidentemente per un confronto sull’accaduto» scrive il gip nell’ordinanza di misura cautelare per il 39enne di Cerveteri. Si tratta del capo istruttore del gruppo di cui faceva parte Scieri. Viene contattato dai tre ora accusati di aver provocato la morte di Lele. Perché? All’epoca nessuno approfondì questo aspetto. Per il giudice quel coinvolgimento «sarà necessariamente suscettibile di ulteriori approfondimenti investigativi»
http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2018/08/08/news/panella-non-risponde-al-giudice-con-l-omicidio-non-c-entro-1.17136350?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/08/news/sono-estraneo-al-caso-scieri-e-quel-giorno-ero-in-licenza-1.17135941?ref=search
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/08/news/caso-scieri-l-affondo-del-superteste-antico-ci-picchiava-durante-le-flessioni-1.17135943?ref=search
«La stessa sera del nostro arrivo – aveva riferito alla commissione d’inchiesta il grande accusatore che ora vive all’estero – dopo il contrappello, è venuto nella nostra camerata il caporale Panella. È venuto solo e con tono minaccioso ha detto che dovevamo dormire solo dopo che si addormentavano gli anziani. Dopo il contrappello, fino alle quattro del mattino circa, ci ha impedito di addormentarci ordinandoci di fare flessioni e dandoci qualche schiaffo. Tutti i componenti della mia camerata hanno subito tali atti di seguito, tutti i giorni, prevalentemente la notte, prima dell’alzabandiera e, dopo il contrappello il Panella, insieme al caporale Antico, costantemente ci ordinava di andare a terra e di fare le flessioni. Ricevevamo dai due caporali pugni sui muscoli dorsali, cosiddetta bicicletta che consiste nel dare una serie di pugni in rapida successione con entrambe le mani, nonché botte a mano aperta sulle spalle. Verso fine giugno, un pomeriggio a me e ad un altro militare, i caporali Antico, Panella e un terzo che non ricordo, ci hanno tappato la bocca con le mani e ci hanno fatto odorare il contenuto
di una bottiglietta che emetteva una sostanza molto maleodorante, a seguito del quale abbiamo vomitato». Si trattava della famosa comunione – un intruglio di escrementi umani, – atto di nonnismo ammesso anche dal generale Enrico Celentano in commissione. —
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