Re: [Lifeoutoffb] fabmakehacklabecc

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Autore: Cristiano Longo
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To: lifeoutoffb
Oggetto: Re: [Lifeoutoffb] fabmakehacklabecc
Cia Gambit come va? ti rispondo solo ora come membro di un Hackspace.
Per prima cosa c'è da dire che in Italia esiste una distinzione tra
Fablab e Hackspace/makerspace, mentre all'estero si chiamano tutti
Fablab. La differenza sostanziale sta nella proprietà dei macchinari e
delle strutture: il Fablab ha una proprietà e offre come servizio a
consumo l'utilizzo dei macchinari, in un Hackspace/Mackerspace la
proprietà dei macchinari è dei soci, che li mettono a disposizione, o
dell'associazione che gestisce lo spazio ma l'utilizzo è libero per
tutti i membri dello spazio che normalmente contribuiscono con le quote
associative o con iniziative o con materiali.

In entrambi i casi la filosofia del making, che è una versione più
coscienziosa del fai da te, è di certo una filosofia rivoluzionaria che
punta all'indipendenza del singolo che diventa produttore di quello che
gli serve. Non sfugge come con queste pratiche si tolga il potere sui
mezzi di produzione ai grandi gruppi economici e industriali, oltre che
una liberazione dalla produzione di massa e una conseguente lotta
all'omologazione.

Pur tuttavia sembra che di questa elaborazione politica sia rimasto ben
poco. Allo stato attuale mi risultano attivi solo tre hackspace in
Italia, rispettivamente a Mestre, Trieste e Pisa. Gli Hackspace
nascevano in Italia sulla scia degli Hacklab, che avevano uno scopo più
politico sociale e solitamente avevano base all'interno dei centri
sociali, e dei Linux Users Group. Allo stato attuale molti frequentatori
di Hackspace non hanno neanche idea di cosa sia il software libero e
delle sue motivazioni. Inoltre spesso l'aspetto economico porta a
inibire la creazione di pensiero politico (gli spazi e le attrezzature a
volte sono messi a disposizione di un finanziatore esterno che può
essere ad esempio una banca o un ente publico).

Per far capire quanto sia grave l'incoscienza politica negli Hackspace
basta notare come allegramente molti si siano dedicati allo sviluppo di
Droni senza pensare per un attimo alle conseguenze che un uso massivo di
apparecchiature di questo tipo potrebbe avere in termini di politiche
securitarie e di controllo. Fenomeno analogo si è osservato per la
domotica e il cosiddetto Internet delle Cose (IoT).

Detto questo, il mio giudizio attualmente è abbastanza neutrale sul
fenomeno dei Fablab/Hackspace, forse è stata solo l'ennesima bolla
startuppara che per forza di cose si è sgonfiata come tutte le bolle.

CL


On 29/07/2018 14:46, daniele.gambit@??? wrote:
> cosa ne pensate del mondo dei fablab e makers?
> d
> _______________________________________________
> Lifeoutoffb mailing list
> Lifeoutoffb@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/lifeoutoffb