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Da: crpvt1@??? <crpvt1@???>
Inviato: venerdì 13 luglio 2018 14:05
Oggetto: UNA RIFLESSIONE AL QUARTO GIORNO DI UN DIGIUNO
"IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SMASCHERA IL GOVERNO DELLA DISUMANITA'". UNA RIFLESSIONE AL QUARTO GIORNO DI UN DIGIUNO
L'intervento del Presidente della Repubblica per liberare decine di naufraghi tenuti in ostaggio dalla follia di un ministro ha smascherato l'illegalita' delle politiche di persecuzione razzista del governo italiano.
Politiche criminali che stanno provocando non solo la prosecuzione ma anche un ulteriore incremento dell'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Politiche criminali che si compendiano cosi':
- il mostruoso crimine di negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traggono in salvo;
- il mostruoso crimine di diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori che salvano vite umane in mare;
- il mostruoso crimine di operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa;
- il mostruoso crimine di imporre un regime di persecuzioni razziste.
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Non e' solo il delirio totalitario di un ministro: vi e' la complicita' dell'intero governo a quel ministro asservito, di quel ministro manutengolo.
Perche' questo e' l'esecutivo dell'estrema destra razzista e golpista che gia' nella sua propaganda elettorale e nel suo programma di governo chiariva inequivocabilmente quali fossero le sue intenzioni:
- perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
- perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
- perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
- perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
- violare fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
- favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
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Con il suo intervento per liberare i naufraghi innocenti ed eroici trattenuti sulla nave "Diciotti" il Presidente della Repubblica ha fatto piena luce sulla situazione attuale; ha denunciato la criminalita' della violenza razzista; ha opposto la forza della legge al barbaro delirio razzista.
E gliene siamo grati dal profondo del cuore.
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Cosa si aspetta ancora ad esercitare un impegno corale dell'intero popolo italiano per ottenere le dimissioni di un governo razzista e golpista?
Cosa si aspetta ancora ad esercitare un impegno corale dell'intero popolo italiano per far cessare le persecuzioni razziste?
Cosa si aspetta ancora ad esercitare un impegno corale dell'intero popolo italiano per ottenere che i ministri criminali siano processati?
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile: e' compito di tutte le persone che in Italia vivono battersi in difesa della legalita' che salva le vite, battersi in difesa della Costituzione della Repubblica, battersi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
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Da ogni persona, da ogni luogo, si levi la richiesta: "dimissioni del governo della disumanita'".
Da ogni persona, da ogni luogo, si levi il monito: "salvare le vite e' il primo dovere".
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo un'unica umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, al quarto giorno di digiuno avendo aderito all'appello "Un digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" (appello che si allega in calce).
Viterbo, 13 luglio 2018
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@???, crpviterbo@??? (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito
www.peacelink.it)
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Allegato: Un digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti
A tutti gli uomini e le donne di buona volonta'
Martedi' 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da li' proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14.
Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: digiunodigiustizia@???
"Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?", cosi' Papa Francesco ci interpellava durante la messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese "Guardian" che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della "Fortezza Europa".
E' il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma e' anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la "patria dei diritti umani". La Carta dell'Unione Europea afferma: "La dignita' umana e' inviolabile. Essa deve essere rispettata".
E' un crimine contro l'umanita', un'umanita' impoverita e disperata, perpetrato dall'opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.
Un rifiuto che e' diventato ancora piu' brutale con lo scorso vertice dell'Unione Europea in cui i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. Anche l'Italia decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Organizzazioni non governative ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salvera' i migranti, li riportera' nell'inferno che e' la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: "Non riportate i profughi in Libia, li' ci sono condizioni inumane".
Per questo stiamo di nuovo assistendo a continui naufragi. L'Onu parla di oltre mille morti in questi mesi.
Papa Francesco ha fatto sue le parole dell'arcivescovo Ieronymos di Grecia pronunciate nel campo profughi di Lesbo: "Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi, e' in grado di riconoscere immediatamente la bancarotta dell'umanita'".
E' il sangue degli impoveriti, degli ultimi, che interpella tutti noi, in particolare noi cristiani che saremo giudicati su: "Ero straniero... e non mi avete accolto". Noi chiediamo a tutti i credenti di reagire, di gridare il proprio dissenso davanti a queste politiche disumane.
Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti.
"Il digiuno che voglio - dice il profeta Isaia in nome di Dio - non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti?".
padre Alex Zanotelli, a nome dei missionari comboniani
mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta
don Alessandro Santoro, a nome della Comunita' delle Piagge di Firenze
suor Rita Giaretta, Casa Ruth, Caserta
padre Giorgio Ghezzi, religioso sacramentino
"La Comunita' del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera" e' quanto riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi.
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