[Pacifistat] Torino. Irruzione della polizia all'Askatasuna,…

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Author: Roberto Badel
Date:  
To: pacifistat
Subject: [Pacifistat] Torino. Irruzione della polizia all'Askatasuna, 15 misure cautelari e 9 arresti per il Primo maggio 2017

https://www.infoaut.org/metropoli/torino-irruzione-della-polizia-all-askatasuna-15-misure-cautelari-e-9-arresti-per-il-primo-maggio-2017

"*Una Procura travolta dagli scandali sostiene un’operazione tutta
politica contro chi in questi anni ha rappresentato l’unica voce di
dissenso nella nostra città, la Questura piagnucola dopo che ogni primo
maggio cerca lo scontro con i manifestanti invisi al PD e Salvini si
toglie qualche sassolino dalla scarpa contro chi in questi anni ha
contestato ogni sua apparizione pubblica mentre la sinistra cittadina
chiedeva di restare a casa per non dargli visibilità.*

Stamattina grossa operazione repressiva a Torino, notificate 15 misure
cautelari all'alba per studenti universitari, attivisti delle lotte
contro gli sfratti e notav, 9 di loro sono finiti agli arresti
domiciliari. Perquisito anche il centro sociale Askatasuna e allo Spazio
popolare Neruda. L'operazione è legata al Primo maggio 2017 quando nello
stupore generale la polizia aveva caricato per impedire allo spezzone
sociale di entrare nella piazza finale per paura di contestazioni contro
i sindacati confederali e il PD.

Ne abbiamo viste tante ma mai ciò che è scritto nell'ordinanza va al di
là di ogni immaginazione per il carattere esplicitamente politico usato
per giustificare gli arresti. Leggiamo nelle carte del Pm Rinaudo che
come elemento a carico dei nostri compagni c'è l'aver voluto "rimarcare
la loro estraneità alla manifestazione e ai valori da essa espressi"
formando uno spezzone separato da quello dei sindacati. Rivendichiamo
con forza che sono le burocrazie sindacali e il PD ad essere estranei
alla festa dei lavoratori e ai suoi valori. Ci chiediamo, come è
possibile che nel nostro paese uno spezzone composto da lavoratori
precari, studenti e famiglie sotto sfratto venga caricato a freddo per
impedire di esprimere il proprio dissenso contro quelli che in questi
anni hanno venduto i diritti dei giovani e dei lavoratori a colpi di
Fornero, Jobs Act e alternanza scuola-lavoro? In quale Stato che ha
l’arroganza di dirsi democratico è la Questura che decide chi può
entrare in piazza e chi no? Ci fa sorridere poi vedere il procuratore
Spataro e il capo procuratore Saluzzo, che ieri fantasticavano di
barconi di profughi ai murazzi e fermezza contro i reati d’odio
razziale, avvallare un’operazione repressiva contro l’unico spezzone in
cui si contavano lavoratori e famiglie immigrate che avevano deciso di
partecipare al corteo.

Se queste sono le accuse le rivendichiamo a testa alta. Quel giorno il
nostro solo obiettivo era entrare in piazza per far sentire un voce
contraria ed evitare che la manifestazione del Primo maggio fosse
l’esclusiva da organizzazioni che più nulla hanno a che vedere con la
difesa dei diritti dei lavoratori. Se il reato contestato è non
abbassare la testa davanti alle prepotenze e l’arroganza delle
istituzioni siamo colpevoli. Ci sembra che in questi anni di crisi se ne
stanno accorgendo in tanti. I criminali sono coloro che erano seduti nei
palazzi del potere a smantellare i diritti dei lavoratori e rubare i
soldi tutti, non certo chi è stato in prima linea negli scioperi, nei
picchetti anti-sfratto e nel combattere uno stato forte coi deboli e
debole coi forti.

Chiediamo ai militanti di base delle organizzazioni sindacali di avere
un sussulto di dignità davanti all’ennesima operazione che vuole
distruggere anche la sola possibilità di esprimere una voce contraria
alle politiche di anti-popolari degli ultimi anni. Chiediamo a tutti
coloro che sono preoccupati dall’evidente deriva autoritaria che sta
prendendo questo paese di prendere posizione contro questa ennesima
operazione contro militanti che si sono spesi generosamente in questi
anni a fianco di studenti, lavoratori e vittime della crisi.

*CSOA Askatasuna"*