Non è stato censurato alcun contenuto, non è stato richiesto di non
parlare di politica, non è stato richiesto di non parlare di Lega e M5S,
ed è stato garantita la piena libertà di parlare di quanto indicato e
richiesto.
La richiesta gentile del content team verteva sull'aggiusta di 2 frasi
dell'abstract che puntano il dito in modo esplicito a un partito
politico e a un esponente politico, nel rispetto del regolamento ai fini
di evitare rischi di strumentalizzazione politica.
Non è censura, al limite auto-censura nella volontà di vittimizzarsi
inneggiando a questa.
Lo spirito di condivisione della conoscenza, di libertà completa di
esposizione dell'evento e delle persone che parteipano alla sua
organizzazione è tale che tornare a parlare di censura è offensivo.
Risottolineiamo il punto per non perderci nei fiumi di parole:
Non c'è stata censura, al relatore non è stato vietato di parlare con il
talk a natura tecno-politica, non è stato richiesto di cambiare il
contenuto del suo intervento, ma solo di cambiare 2 frasi dell'abstract
pubblico a rischio di strumentalizzazione politica nel rispetto del
regolamento già precedentemente definito.
Ovvero, non c'è stata censura.
Ciao,
Fabio
On 04/07/2018 01:19, exedre wrote:
> Fabio, girare attorno alle parole non migliora la situazione.
>
> Quando mi è stato chiesto di riformulare quell'abstract per ridurne la
> dimensione, per hackmeeting, non ho avuto alcun problema a farlo. Diversa
> con IHC: M5S e Lega dovevano sparire dall'abstract, indizio di cosa non
> era gradito nel contenuto. Cancellarli ma poi parlarne sottobanco:
> ridicolo! Proprio perché non sputo su nessuno, voglio che sia chiaro quello
> che è successo con il talk.
>
> Iin Italia non esiste un governo diverso da quello di Lega e M5S, né una
> maggioranza parlamentare diversa da quella che ha già imposto in Lombardia
> il voto elettronico. Se ci fossero stati altri partiti non staremmo qui a
> parlarne. Se uno vuole parlare di voto elettronico in Italia nel 2018 non
> può non parlare di questa maggioranza e di questo governo, con il suo
> ministro alla "democrazia diretta", responsabile di aver modifcato lo
> statuto di Roma per introdurre il «voto in modalità telematica dei
> referendum tramite tecnologia blockchain». Lo dice lui, non io.
>
> Non è un "attacco" a nessuno, questa non è politica, sono dati di fatto.
>
> Ma è vero, il tema del voto elettronico non è tecnico per me, questa è
> l'essenza del mio talk. Perché limitarsi a contrastare il voto elettronico
> dal punto di vista tecnico significa perdere in partenza strumenti molto
> più potenti, giuridici e sociali molto più significativi, combattendo sullo
> stesso campo di chi questo voto elettronico vuole imporlo, appunto,
> giocando sulla mera propaganda.
> Pretendendo onestà sul tema. Dimostrando cioè come una certa propaganda
> distorce sistematicamente il contenuto delle comunicazioni, come citi casi
> parziali, senza metterli nel giusto contesto, e come dimentichi casi di
> gran lunga più significativi. Chi lo fa questo? Il M5S e la Lega, non
> altri. Non c'è nulla di politico in questo. È un dato di fatto. Di nuovo
> questi noiosi fatti.
>
> Ma di questo ad IHC non si può parlare, perché qualcuno - che ad oggi non
> ci sta neppure mettendo la faccia - non vuole, perché ha deciso che non si
> può parlare di politica, ha deciso lui per tutti di cosa si può parlare.
> Pazienza. Mi sembra un'occasione persa per tutti, soprattutto mi sembra
> molto poco in linea con quello che gli hacker hanno fatto negli altri paesi
> in questo tema.
>
> Quindi Fabio, ...libero io di non cancellare parole da quello che faccio e
> liberi voi (loro?) di non accettare il talk. Non mi sembra di doverci fare
> un dramma, solo sarebbe onesto dire le cose come stanno senza mezze verità
> di comodo per non scomodare l'amor proprio di persone incapaci di fare i
> conti con le proprie azioni da doverle giustificare in modo consolatorio.
>
> Registro che la deriva del giustificazionismo scorre forte in IHC, prima
> avete tentato di convincerVI che fosse un mero intervento editoriale, poi
> una mancanza di qualità nella proposta ("non cita neppure i pillar
> dell'intervento"), poi che questo talk fosse addirittura un rischio per
> l'organizzazione (manco fosse venuto Osama Bin Laden in persona a
> parlarne), ora viene fuori che è tutto solo una banale mancata adesione
> alle "regole condivise" (interpretate come fa comodo). Si sente lo stridio
> delle unghie che scivolano sullo specchio. Nessuna di queste cose si
> sarebbe risolta richiedendo l'alterazione dell'abstract sull'essenza della
> proposta, ma cassando l'intervento a priori, senza discussioni e senza
> commenti. Arrampicarsi su tutte queste giustificazioni non giova
> all'autorevolezza di questa program committee che peraltro non riesce
> neppure a metterci la faccia in questa decisione.
>
> Quindi a questo punto c'è tutto il diritto di registrare questo diniego
> alla voce "censura", almeno secondo i significati più in voga nei dizionari
> della lingua italiana ai quali IHC può sicuramente rivolgersi in caso di
> necessità. Consiglio anche la lettura di una buona enciclopedia filosofica
> alla voce libertà d'espressione, certo dovranno superare di qualche secolo
> il pensiero di Rousseau, che va tanto di moda in questo periodo, per essere
> in pari con i tempi moderni.
>
> C'era una volta una comunità in cui l'informazione voleva essere libera
> quindi lasciatemi sorridere sulle vostre "regole condivise" che impediscono
> di parlare di certe cose. Oh... very hacker...
>
> Pace e bene, fratello...
> E
>
> PS - Per chi non fosse attento il problema è stato superato in quanto il
> talk si terrà a Genova durante l'Hackmeeting Venerdì 6 alle ore 16.
>
>
> Il giorno 3 luglio 2018 19:38, Fabio Pietrosanti (naif) - lists <
> lists@???> ha scritto:
>
>> Il talk non è stato censurato e c'è solo la volontà di fare la vittima.
>>
>> Emmanuele, io ti voglio bene uguale, non sputare sullo sforzo dei tanti
>> del content team che si fanno un mazzo (nota: io non sono nel content team).
>>
>> Questo talk è stato richiesto ad Emmanuele proprio da me.
>>
>> Non tira proprio una brutta aria, sul tema voto elettronico ci sono
>> diversi altri interventi, tutti ben critici.
>>
>> Inoltre vi sono numerosi interventi (forse un 20%) di tipo sociale con
>> rilevanza politica (chiamiamoli "hacktivistici").
>>
>> Tuttavia nessuno di questi si esprime con un wording che possa essere
>> strumentalizzato da terzi come un "attacco politico", ovvero nessuno con un
>> esplicito orientamento nell'abstract "contro un partito" e/o "contro un
>> esponente politico", ma focalizzati sul "tema" con una vision di tipo
>> critica.
>>
>> Le regole condivise, onde evitare strumentalizzazione da parte di chi fa'
>> lotta politica e volesse eventualmente/strumentalmente impiegare gli hacker
>> e l'hacker camp per la propria agenda, sono chiare e semplici
>> https://www.ihc.camp/programma/call-for-contents/
>>
>> "non avere carattere: commerciale, politico/religioso, discriminatorio,
>> fuffaiolo"
>>
>> Da qui possiamo fare una interpretazione semantica semplice:
>>
>> "Talk che non indicano in modo esplicito favore o opposizione ad un
>> partito politico e/o una fede religiosa e/o ad una azienda e/o ad un
>> prodotto in particolare."
>>
>> L'abstract proposto sottolinea direttamente l'orientamento verso uno
>> specifico partito politico e specifico esponente politico, ne consegue che
>> è in contrasto con la regola di cui sopra.
>>
>> Ciò non significa che il relatore in questione (Emmanuele, con cui
>> condividiamo tante attività di contrasto e attivismo sul fronte
>> anti-voto-elettronico sia con Hermes che con E-Privacy che con Crvd.org e
>> ci vogliamo bene) sia stato censurato.
>>
>> Tutt'altro, il content team ha espresso un forte orientamento e sforzo per
>> averne il contenuto proposto (che per di più gli ho richiesto di proporre
>> io), richiedendo soltanto di togliere dall'abstract i riferimenti a rischio
>> di strumentalizzazione come "attacco politico" secondo il regolamento.
>>
>> Il tutto rimanendo nella piena e completa libertà di parlare di quel che
>> vuole e come vuole, apprezzandone il contenuto.
>>
>> Ovvero, tanto per risottolinearlo, nessuno ha richiesto che non si
>> parlasse di un certo argomento, ovvero nessuno ha censurato alcun tipo di
>> contenuto.
>>
>> Per il resto ci vogliamo bene uguale :*
>>
>> Fabio
>>
>>
>> On 03/07/2018 10:27, exedre wrote:
>>
>>> Per quanto vi possa interessare proprio pochi momenti fa mi è stato
>>> comunicato dalla Program Committee dell'Italian Hacker Camp la censura del
>>> mio talk sul voto elettronico per non aver voluto eliminare dall'abstract
>>> le parole "M5S" e "Lega". La settimana scorsa mi avevano invitato ad
>>> alterare l'abstract, cosa che avevo rifiutato. Oggi il responso.
>>>
>>> Mi fido molto della capacità di giudizio degli organizzatori dell'IHC
>>> quando dicono che questo talk avrebbe potuto "mettere a rischio la prima
>>> edizione di un camp hackero italico" (riporto testuali parole) ed è un
>>> segnale da non trascurare. Perché delle due l'una: o c'è un interesse
>>> negli
>>> organizzatori di esplicito favore verso questi partiti tale da non volere
>>> che siano citati, neppure con espliciti dati di fatto (e non voglio
>>> crederlo) o invece è reale che la semplice espressione di idee non consone
>>> ad alcuni partiti metterebbe veramente a rischio l'organizzazione di un
>>> evento.
>>>
>>> Importante, io credo, sottolinearlo per capire l'aria che sta iniziando a
>>> tirare.
>>>
>>> A questo punto non posso ulteriormente non ringraziare l'organizzazione
>>> dell'Hackmetting di Genova per l'ospitalità. Ci vediamo venerdì...
>>>
>>> Grazie,
>>> E
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