[Storiaorale] mostra di Lino Tosi a Civiasco

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Autore: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Data:  
To: Istituto storia Resistenza e società contemporanea Bi-Vc-Vals
Oggetto: [Storiaorale] mostra di Lino Tosi a Civiasco
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea

nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia

Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la storia della
Resistenza e dell’età contemporanea

13019 Varallo - via D'Adda, 6 - tel. 0163-52005; fax 0163-562289
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Segnaliamo la mostra di Lino Tosi (Varallo, 1921-2005) Il senso
dell’inquietudine, che sarà esposta a Civiasco, nella Sala polivalente “E.
Durio” del Palazzo comunale dal 23 giugno al 1 luglio 2018.

L’inaugurazione si terrà sabato 23 giugno, alle ore 16. Gli orari di
apertura della mostra saranno i seguenti: da lunedì a venerdì ore 16-20;
sabato e domenica ore 9-12 e 14-20. L’iniziativa è stata organizzata da
Gianni Testa, nipote di Tosi, con il patrocinio del Comune di Civiasco.



Lino Tosi nacque a Varallo nel 1921. Frequentò con profitto la scuola di
disegno promossa dalla Società d’incoraggiamento e nel 1935-36 vinse il
premio Dux con un bellissimo altorilievo e fu invitato a Roma. Frequentò in
seguito l’Accademia bolognese, ma purtroppo la sua formazione coincise con
gli anni terribili della seconda guerra mondiale. Combatté nell’esercito
italiano come ufficiale e nel 1943 entrò nelle formazioni partigiane,
militando nella brigata “Strisciante Musati”, di cui disegnò lo stemma: un
mitra avvolto da un serpente. Dopo la guerra, che lo segnò profondamente nel
corpo e nello spirito, insegnò a Varallo e Romagnano, per poi trovare il
proprio ruolo alla Scuola Barolo, dove condivise l’insegnamento con i
migliori artisti dell’epoca: Reffo, Sassi, Farinone, Giroldi. La sua prima
mostra milanese, nel 1957, riscosse grande successo di critica, e gli attirò
i complimenti di Felice Casorati. Seguì due anni dopo una personale a
Bellagio.

Affiancò al lavoro lento e paziente della scultura, una pittura che conobbe
un’evoluzione ispirata alla drammaticità e all’inquietudine dell’opera di
Tanzio da Varallo, approdando poi a temi di carattere sociale.

Nella mostra di Civiasco Gianni Testa ha creato un articolato percorso
espositivo dominato dal senso dell’inquietudine, quell’intimo travaglio, e
impalpabile disagio, che accompagnò l’artista in tutta la sua travagliata
esistenza.