[Hackmeeting] [PROPOSTA TALK] Esperimenti di archeologia vi…

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Autore: illud
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] [PROPOSTA TALK] Esperimenti di archeologia videoludica: il caso Petit Computer
Ciao a tutt*!!!

sono illud, un tizio che gira per gli spazi dell'hacklab di Bologna: di
recente ho cercato di fare la mia piccola parte per la nascita del nodo
mastodon.bida.im [testando, provando, chiacchierando e rompendo le
scatole con i bug report], ma diciamo che nella maggior parte del tempo
libero mi dedico alla creazione e allo studio di videogiochi passati
presenti e mai esistiti!
se mi permetto di disturbare in lista è perché mi piacerebbe portare ad
hackmeeting un piccola piccolissima presentazione/talk il cui abstract
allego qui di seguito: si tratta, in sostanza, dell'applicazione su un
caso specifico di alcune ricerche che ho fatto negli ultimi tempi sulla
preservazione [videoludica, ma non solo]. fatemi sapere tranquillamente
se può interessare oppure no, e grazie in anticipo dell'attenzione!
scusate, e a prestissimo!

illud

TITOLO: Esperimenti di archeologia videoludica: il caso Petit Computer

ABSTRACT DELLA PRESENTAZIONE: Si potrebbe pensare che in ambito digitale
la preservazione sia più facile che mai, ma spesso non si tiene conto di
tutto quel materiale che, più o meno silenziosamente, scompare senza
lasciare traccia, diventando così, a seconda dei casi, irreperibile o
inutilizzabile. Il mondo del videogioco è “esemplare” in questo: a
fronte di un’infinità di produzioni pubblicate anno per anno, giorno
dopo giorno una mole difficilmente quantificabile di materiale tende a
scomparire dai radar per le ragioni più disparate; vuoi per quella che
potremmo definire “obsolescenza programmata”, vuoi per tutti quegli
strumenti (leggi tecnologie DRM, ovvero Digital Rights Management) che a
prima vista si ergono come paladini in difesa degli interessi degli
sviluppatori, ma che a ben guardare impediscono una corretta e completa
preservazione delle opere in ottica futura (e parliamo di un futuro
nemmeno troppo lontano).
Nello specifico in questa sede vorremmo proporre il viaggio che ci ha
portat* a sperimentare un primo tentativo di preservazione di uno
strumento particolarmente interessante: si tratta di Petit Computer,
seconda versione del dialetto BASIC sviluppato dalla giapponese
SmileBoom e proposto su Nintendo DSi, nonché divenuto (quasi)
inaccessibile da qualche anno, perché rimosso dagli store ufficiali:
questa perdita ha come diretta conseguenza la scomparsa dei vari titoli
realizzati con Petit Computer, normalmente fruibili solo attraverso
l’applicazione stessa.
Cercheremo dunque di esporre i nostri “scavi” archeologici (condotti pur
sempre in modo amatoriale e non strettamente tecnico) andando a toccare
argomenti come l’emulazione e la simulazione, senza dimenticare qualche
riflessione sul concetto stesso di “preservazione”.